I porti MdT di Ist

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IST

Otok Ist

Coordinate: 44° 16.272’N 14° 45.906’E
Otok Ist


Ist è un posto del cuore, ogni volta che lo rivedo, avverto ancora le sensazioni provate il giorno del mio primo arrivo.
Il paese di Ist è adagiato al fondo di una lunga baia che è rivolta verso SE. All’ingresso la baia è larga e si restringe molto come due lati di un triangolo al cui vertice è posto il paese.
In cima al monte dietro il paese sorge una cappella; a mezza via un grande bacino di raccolta dell’acqua piovana; sotto, quasi in faccia a chi gira la testa di molo, c’è la spiaggia e poi, all’estrema sinistra, il cimitero.
A Ist ho trovato sempre vento e sempre di bora, che qui proviene dal paese e dal monte, con folate che scendono giù rapide ad investire tutta la baia.
Per un velista è un momento magnifico: il paese è come la boa numero 1 di una immaginaria regata e le layline sono le rocce ai due lati. Una serie di bordi di bolina, falchetta spesso in acqua, virata a pochi metri dalle rocce e poi nuove mura e avanti sul nuovo bordo.
Ce ne stavamo così su Isola Bianca, la barca di Angelo Preden appena varata, e lui ci stava facendo un corso di vela d’altura. In silenzio stavamo assaporando il piacere di quella veleggiata; solamente di tanto in tanto si sentiva Angelo dire calmo:
“Viriamo fra dieci secondi. Viriamo.”
Manca ancora un quarto di miglio per arrivare al molo, siamo mure a sinistra e nel silenzio e nella luce del primo tramonto vediamo gli abitanti del paese in una lunga processione che camminano verso il cimitero.
In testa c’è il prete con la croce, poi i chierichetti, poi quattro suore di quelle che hanno lunghi copricapi bianchi e poi i paesani, in ordine un po’ casuale.
Il vento muove le vesti del prete e dei chierichetti. Quello che porta l’incensario semina una scia di fumo che presto si dissolve nell’aria. Le suore devono tenere con le mani i cappelli che il vento fa ondeggiare e vorrebbe strappare via.
Il tutto nel più assoluto silenzio. Quasi in controluce. Non sentivo più neanche lo sciabordio dell’acqua.
Quando ci ripenso mi commuovo ancora.
Arriviamo in porto. Al molo non c’è posto ed Angelo decide di dar fondo poco lontano dalla testa di molo. Dice che il fondo non è dei migliori e lui resterà a bordo, ma noi possiamo scendere a terra con il gommoncino. 
È un gommone da spiaggia portato via dal vento e da noi trovato in mare. Ha solo un piccolo foro sul fondo per cui c’è sempre un po’ d’acqua che ristagna tra i tubolari. Non è un problema, basta entrarci a piedi nudi e mettere le scarpe solo una volta scesi a terra. In compenso è grande abbastanza da portare 3 - 4 persone per volta.
Scendiamo in tre, belli, lavati e vestiti per la sera e con le scarpe legate, appese al collo. Per ultima scende Barbara. Scivola con il piede nudo sul fondo bagnato ed infila l’alluce proprio nel foro che è al limite della saldatura fra il fondo ed un tubolare. Il tessuto cede di colpo e Barbara si ritrova con tutto il piede oltre il fondo . Avevamo giusto lasciato la presa della scaletta della barca ed eravamo a neanche un metro. Il tubolare è lacerato, l’aria esce con grande allegria e con pernacchie dal tubolare.
Affondiamo in 3, in piedi sull’attenti, mano alla fronte per l’ultimo saluto ad Angelo ed ai pochi sfaccendati sul molo. Una condotta altamente dignitosa. 
Poi con due bracciate riconquistiamo la barca, salpiamo i poveri resti del gommone, ci rilaviamo, ricambiamo e poi un’anima buona che aveva assistito alla scena, come ringraziamento viene da riva a prenderci e ci porta a terra per cena. 
All’interno del porto di Ist ci si può mettere alla fonda quasi dappertutto nella zona che sta davanti alla spiaggia (tenendosi ovviamente molto al di qua della linea di galleggianti che delimita l’area bagnanti) purché si peschi meno di un metro. Sul fondo grandi sassi sono sparsi sulla sabbia ed occorre fare attenzione che l’ancora abbia preso bene e sia puntata contro un masso in modo da non poter arare.
In questo modo abbiamo preso un colpo di bora molto forte e Magna Sionere non si è mossa neanche di un millimetro, mentre tutto intorno a noi motoscafi di tutte le misure aravano, ridavano fondo ed alla fine si spostavano in altra zona nei pressi del molo. Fino a che avevamo motoscafi intorno sono rimasto di guardia; appena quelli se ne sono andati mi sono buttato in cuccetta sicuro che non c’era più nulla di cui preoccuparsi.
Avevamo cenato al “Maestral” con maialino allo spiedo e poi eravamo tornati di corsa a bordo ai primi segni del colpo di bora. In Croazia il maialino costa molto meno del pesce e in questo caso ne valeva davvero la pena, perché era cotto particolarmente bene. 
A Ist i ristoranti non sono granché. In particolare ce n’è uno lungo la riva lato est - mi pare si chiami da Kety - che è piuttosto pretenzioso. Una volta abbiamo pagato un conto molto elevato per un brodetto che conteneva forse 30 grammi di pesce in tutto. 
Allora maialino per noi va bene, nonostante un deciso rimbrotto ricevuto da una simpatica anziana signora che faceva colazione con noi nel bar vicino alla spiaggia, la mattina successiva la cena col maialino. È nata a Ist e sposata a Monfalcone e passa le sue estati sull’isola. Quando ha saputo che cosa avevamo mangiato la sera prima, non ha saputo frenare la sua indignazione. 
“Come mi, te dovevi far. Andare dall’altra parte del paese, sull’affaccio a nord, dove ci sono i pescatori, andavi da Barba ….(non mi ricordo più il nome del pescatore) e ti compravi il pesce appena pescato e poi lo preparavi alla griglia in barca.”
Non poteva concepire una barca senza il posto per una griglia.
In porto a Ist, alla radice del molo c’è una doccia gratuita. L’acqua per una o due taniche è gratis ed è fornita dal marina che ha in concessione lo spazio sul molo ed i gavitelli. Anche per la doccia, l’erogazione acqua è solo verso sera e forse anche la mattina. Nelle ore centrali può essere chiusa. La chiave di apertura è nelle mani del responsabile del servizio di marina. Se si ormeggia all’ancora non si paga.



Ridosso: Discreto
Fondo: Discreto, occhio ai lastroni di roccia
Ormeggio: al marina a pagamento oppure all’ancora nell’area del marina consentito e gratuito
Bar – ristoranti: 
Negozi: sì
Acqua dolce: sì

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