Troncone ha scritto:
daino per stare piu' tranquillo cosi come sta' sul carrello incastra una zeppa in legno tra la deriva e la scassa in corrispondenza del perno
ottimo suggerimento...
Troncone ha scritto:
per sostituirlo batti con un cacciavite,quando sara' entrato di qualche mm
il mio perno e' veniva via semplicemente sfilandolo a mano.... senza il minimo sforzo... altro che battere...
lo o spinto a mano fuori con il bullone nuovo...
praticamente tutto il peso della deriva (sollevata) era sostenuto dal cavo.
Troncone ha scritto:
Volevo rispondere a guru ma cito qua', scusa se la penso in diverso modo, riguardo della tensio-corrosione il fatto di tenere il perno lasco e' risolutivo ma secondo me bisogna fare una considerazione,anche il perno della mia deriva si era curvato e penso che se non e bloccato,e qui' le guarnizioni assolvono un secondo compito come dici tu quello di ammortizzare.mi chiedo se il perno non lo portiamo al suo fine corsa automaticamente lasciato piu' lungo la sua curvatura che e' quasi inevitabile data dal peso, potrebbe essere maggiore questo a discapito del foro della deriva
proprio il fatto che venga trasformato il carico di flessione in carico di trazione alla testa e al bullone stringendolo sulla scassa da origine alla tensocorrosione e di conseguenza alla sua rottura fragile inaspettata.
A trovare bulloni in acciai esotici (ad. esempio il duplex) si risolverebbe il problema... ma chissà quanto costano e dove si trovano...
mi trovi daccordo in quello che dici e un dato di fatto, la mia preoccupazione e che si potrebbe avere una maggiore curvatura del perno di conseguenza non lavora in asse,il buco della deriva ne potrebbe risentire internamente non c'e' boccola in quel punto e vetroresina, percio' davo importanza alle guarnizioni in telagomma sul perno sono dure ma allo stesso modo ammortizzano ed e come avessimo il perno piu' lasco. chiaramente sono tutte opinioni il bello e confrontarci