Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Invernali Meteor Luino
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Queta volta mi sarà molto difficile non essere polemico poche cose mi danno più fastidio dei ritardi negli appuntamenti e l'armatore s'è presentato ben 2 ore dopo l'orario convenuto per riarmare la sua barca.
Tant'è che poco è mancato per farmi desistere.

Salgo al lago passando da Saronno per caricare l'altro membro dell'equipaggio, 2 ore di viaggio e alle 9,30 siamo su, non piove e c'è un leggero venticello parcheggiamo il camper che ci servirà come appoggio per i 2 giorni che staremo su tra preparazione della barca e regate e ci rechiamo all'AVAV a vedere per la prima volta la barchina su cui dovremo gareggiare. Il Club nautico è conosciutissimo sul lago, uno dei più blasonati, organizzazione impeccabile, tutte le barche sono a terra ben allineate su invasi perfetti, sopra i magazzini la sede con grandi vetrate e annesso bar/ristorante; gironzoliamo cercando di capire quale sia lo scafo, alla fine cerchiamo di capirlo andando per esclusione scartati ovviamente tutti quelli già alberati, via quelli senza antivegetativa, tolti i 5/6 che conosciamo o con adesivi di club nautici dei laghi ne rimangono tre, due sono su invaso e uno su carrello. Per reminiscenza decidiamo che quello su carrello non può essere perché l'armatore ci ha scritto nella mail "la barca arriva mercoledì faccio su un salto per toglierla dal camion", ne rimangono quindi due.

Un Sipla regata e un Comar crociera anche se entrambi a ben vedere sono armati ben miseramente e l'unica differenza è il numero di candelieri e la presenza di 2 gavoni in più in pozzetto. Ci giriamo in torno uno ha le cozze sotto, l'altro sotto perde alcuni pezzi; uno è armato con i winch e strozzatori i bachelite, l'altro ha le macchinette ma i carrelli hanno perso da tempo le sfere, uno non ha il supporto motore l'altro sarebbe meglio toglierlo prima di perderlo, il motore.
Pur rimanendo nel dubbio siamo coscenti che l'armatore aveva specificato che non saremo andati per vincere, ma così tanto indietro non pensavo di arrivare per lo meno non nelle intenzioni.

Arrivano le 10,30 e apprendiamo del primo ritardi, per non prendere l'acqua che nel frattempo inizia a cadere ci rintaniamo nel bar del circolo. Dopo un paio di caffè e appreso di un uteriore ritardi torniamo al camper dove rimaniamo fino alle 12,30 quando arrivato l'armatore andiamo a pranzo.

Così nel pomeriggio torniamo al circolo per armare finalmente la barca, ora sappiamo che la nostra è quella con le macchinette bloccare e lo scafo a buccia d'ananas, lo spostiamo in un punto dove possiamo far danni senza coinvolgere altre barche e cominciamo a prepararla, mettiamo l'albero a terra e lo disimballiamo mettendo in chiaro sartie e drizze. Manca un arridatoio e un grillo per il paterazzo, ma il resto sembra esserci l'albero va quindi in coperta, fisso gli arridatoi trovando quello mancante attaccato alla lanca, era stato svitato, lunico visto che gli altri 3 sono grippati; drizza dello spi a terra, un amico molto più esperto di noi che gentilmente si offre di aiutarci e l'albero in un attimo è in posizone, fissiamo lo strallo e con l'unico ausilio dell'unico arridatoio funzionante e di un tesiometro, prestato, regoliamo quanto possibile.
Con l'albero in sicurezza passiamo a installare l'attrezzatura, ci metto mezz'ora solo per capire che invenzione è stata fatta per lo stralletto, ma alla fine la barca sembra essere completa con l'inica mancanza del caricabasso del tangone e di un bozzello del circuito spi. Mandiamo l'armatore a comprare il mancante più qualche litro di benzina mentre noi ci rifugiamo in camper per riscaldarci e asciugare le cerate fradice.

Giusto il tempo per un tè veloce e una telefonata ad amici per incontrarci a cena e siamo di nuovo al circolo e ultimare la preparazione con il controllo delle vele che una volta ben piegate sotto coperta non sembrano per nulla male; randa e genoa sono stazzati nel '92 mentre il fiocco in dacron non ha stazza leggibile e lo spi ha un paio di taglietti, ma di poco conto. non ci rimane che iscrivere la barca e rimetterla nella rastrelliera. Cena in un ristorantino li vicino con gli amici Elena e Luca, quelli di Marinai di Terraferma, ottimi il pesce e la pizza così come il frizzantino che li accopagna, due passi in centro per stimolare l'abbiocco, come se ce ne fosse bisogno, salutiamo e siamo a nanna nel tepore del camper.

La mattina di domenica è bigia ma al contrario delle previsioni non piove. Luino è luogo ventoso, non gode solo delle termiche caratteristiche del lago, ma non deve piovere per poter sperare di avere vento. L'appuntamento è alle 10 e poco dopo siamo tutti li ben vestiti con cerate complete stivaloni e sotto multistrati tecnici per proteggerci dal freddo che nonostante si sia solo ad ottobre in mezzo alle montagne dell'alto lago è già pungente. Si attende che il primo si allinei sotto la gru, sembra porti sfortuna aprire le danze e in meno di mezz'ora le 16 barche presenti sono in acqua grazie ad un'organizzazione impeccabile. Il gommone e il battello giuria si sono già avviati verso il centro del lago e noi, ultimi alla gru, li seguiamo a motore e nel frattempo predisponiamo le vele. Purtroppo la nuvolosità impedisce la termica e bisogna andare a cercare il vento, per noi poco cambia, ma per gli spettatori rimasti a terra significa non poter assistere da vicino.

Alle 11 finalmente la barca giuria si allinea alla boa del cancello dopo aver triangolato la boa che il gommone è andato a piazzare perfettamente al vento. Passano 5 minuti e un segnale annuncia la discesa dell'intelligenza, un minuto ancora e parte il primo segnale, 5/6 nodi da sud, siamo a circa un miglio dai castelli di Cannero, campo molto tecnico, un lato con ottimi salti da est, ma al contempo piatte rischiosissime e il lato opposto dove il vento è più sicuro ma le onde ripide del lago fanno faticare i Meteor bassi e leggeri. 3 minuti siamo sottovento a tutti, decido di partire in boa ben smarcato dalla massa, inutile andare ad infastidire chi è li per vincere, 2 minuti viro e inizio l'ultimo bordo verso la barca giuria, 1 minuto sono 50 metri sotto la barca, comando le vele e vengo all'orza lanciandomi, il resto della flotta è tutto ammassato in barca giuria si sentono urla e si vendono spintoni, noi partiamo con pochi secondi di ritardo un po' sottovento, ma ben liberi. Ora potremo vedere cosa possiamo fare nella realtà.

Le vele vanno a segno, il genoa con fatica per colpa della macchinetta spanata, dispero già pensando all'altro bordo dove il carrello più che spanato è prossimo al collasso, la randa invece ha una vecchia torretta harken che fa ancora fantasticamene il suo lavoro e Lorenzo grazie alla sua esperienza ha regolato la vela che meglio non si può. Mi siedo sottovento e mi concentro sui filetti.

Stringiamo un cazzo! C'è qualcosa che non va, non si dovrebbe, ma ci condediamo il lusso di provare delle regolazioni, facciamo qualche supposizione, proviamo allora a cambiare le regolazioni sull'altro bordo e viriamo mentre tutto il resto della flotta ha ormai chiaramente deciso essere migliore il lato aperto noi puntiamo sulla zona delle piatte rischiose.

Carrello leggermente avanzato, qualche cm di scotta in meno, trasto sopravento e randa un filo lasca, forse sono anche le onde che diminuiscono e il vento che da buono, ma sembra che l'angolo migliori un po'. Tiriamo il bordo fino alla layline, meglio virare il meno possibile. Giunti ad un rilevamento ben sopra i 100° viro e mi ritrovo ben sopra la linea della boa mure a dritta sperando almeno di avere il vantaggio su qualche incrocio. A 100 metri dalla boa una barca ci sfila di poppa prossimi alla boa una seconda ci vira sopravento, ma noi, lanciati, la sopravanziamo. Magra consolazione il resto della flotta è a metà della discesa. Comunque a bordo non c'è sconforto o rassegnazione, il nostro obiettivo è essere li per divertirci e per onorare fino in fondo la partecipazione.

Lo spi sale con una manovra perfetta, sembriamo un equipaggio affiatato da anni di regate, mentre sistemo il braccio parlo "pacatamente" all'armatore che fa da tailer dicendogli talvolta cosa fare e talaltra dove sbaglia, nel frattempo timono e Lorenzo mi indica la posizione dei nostri inseguitori. Poggio più che posso per smarcarmi rimanendo però fra loro e la boa e sperando al contempo di arrivarci strambando solo all'ultimo. Così è stambiamo a 100 metri dalla boa ancora terzultimi e ci prepariamo ad orzare ripassando o meglio enunciando per la prima volta la manovra. Il fiocco sale e lo spi scende in modo impeccabile e siamo di nuovo di bolina diretti ancora una volta sul lato "pericoloso".

Primo bordo lunghissimo, un avversario spaia, l'altro ci segue fino alla layline, viriamo quindi una sola volta. Appena effettuata la manovra guardo verso la linea di arrivo e vedo il primo tagliare il traguardo, il conto è presto fatto 15 minuti a bordo siamo a 3/4 del pen'ultimo, DNF sicuro. Nonostante ciò continuiamo. Ancora una volta alla boa di bolina siamo impeccabili e scendiamo bene fino all'arrivo, Arrivo teorico perché nel frattempo il vento è girato e calato e la barca giuria si è mossa per predisporre un nuovo allineamento.

Sono le 12,30 rimaniamo a ciondolare con una bava di vento che in realtà nel sud Verbano sarebbe considerata utile per regatare, ma qui è poco più che niente così verso le 13 il gommone fa cenno a tutti di iniziare a risalire il lago verso il Canalone (scritto maiuscolo) dove speriamo di trovare vento, in realtà noi speriamo di trovarlo, ma senza esagerazione.

[continua]


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 Oggetto del messaggio: Re: Invernali Meteor Luino
MessaggioInviato: 18/10/2010, 14:17 
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Risalendo passiamo i Castelli di Cannero, l'armatore è al timone, io alle scotte Lorenzo a prua, sapendo cosa sta per succedere cerco di spiegare a chi timona che a breve e di colpo il vento aumenterà, spero non molto, ma comunque so che aumenterà. Così è, dai 5 nodi che ci spingono dolcemente verso nord passa a 10/11 e il lago comincia a fare qualche ochetta, non è molto, ma per un timoniere poco esperto procedere in fil di ruota per di più senza essere abituati alle onde ripide del lago non è poca cosa. Fatto sta che rimanendo tutti concentrati come fossimo in regata ci comportiamo molto bene e raggiungiamo la linea di partenza non ultimi.

Ricomincia il circlyng, questa volta il vento è padrone puro e semplice, costante su tutto il campo, le onde in questa zona più profonda sono un po' più lunghe e "malleabili" partire in boa quindi non è più così penalizzante e di conseguenza le barche sono più distribuite. 5 minuti orzo attorno alla boa e scendo verso destra, solo randa e facciamo almeno 5 nodi al traverso. 4 minuti siamo tutti mure a sinistra in rotta su Cannobio. 2 minuti orziamo come fossimo in parata a prua al vento salgono i genoa e si poggia all'unisono. 1 minuto, c'è chi fileggia per rimanere indietro e partire in giuria, noi manteniamo il fiocco appena portante per andare oltre e tentare di smarcarci.

30 secondi, siamo molto bassi e decido di partire, altri più alti sono ancora con le vele che sbattono, li passo lanciato e temo di essere fuori, amen ci provo. Sento la sirena mi volto un istante e mi sembra di essere dentro, tanto anche se dovessero issare qualche cosa non lo capire, proseguo salendo deciso mure a dritta.

A metà percorso molti sono ancora dietro a noi altri stringendo di più ci hanno passato, quando mi sembra di essere abbastanza libero facciamo la prima virata e un lungo bordo fino alla layline con un solo incrocio degno di nota. Sono contento per l'occhio che ho avuto nel calcolare gli incroci, meno poco dopo per la stima della layline a cui vado bem sopravento.

Poco male con questo vento stringiamo poco, ma di bolina larga andiamo invece molto forse, ci mettiamo tutti e tre ben sopravento, centrando bene i pesi e di lanciamo a testa bassa mure a dritta ben sapendo che ogni incrocio è una barca messa dietro. Giriamo in boa questa volta molto meno staccati dal gruppo e con almeno 4 barche dietro, mentre risalivo scrutavo le manovre degli altri, da novellino ho anche pensato si potesse scendere senza spi, ma qui non siamo al campionato sud Verbano, questi non sono novellini, con qualche riserva e ritardo tutti gli spi sono a riva, noi non possiamo esimerci.

Primo bordo tenendo la barca in fil di ruota il più possibile sempre per posizionarmi sottovento agli inseguitori, strambata con un po' di apprensione, ma ben riuscita e siamo già in layline che con questo vento su un meteor in poppa è un angolo di 20°. Approccio alla boa da manuale con lo spy che scompare nell'istante in cui orziamo e si riparte questa volta direttamente nel bordo che preferisco, sarà forse che i mancini preferiscono timonare con la destra?

Saliamo sparati 2 inseguitori spaiano 2 no, il nostro obiettivo è sempre non arrivare ultimi, quindi continuo su questo lato fino a che anche l'ultimo vira, ma ormai noi siamo in layline e loro non ancora, sotto sotto comincio a pensare sia fatta.
Nemmeno a dirlo il vento aumenta un pochino e noi perdiamo un po' di prua, in un attimo siamo sotto la boa, 2 dei 4 ci sfilano godendo del salto di vento, gli altri 2 rimangono sotto. A 100 metri dalla boa facciamo la penultima virata, 50 metri e viriamo ancora, manca pochissimo e dobbiamo correre per preparare lo spi, per fortuna anche gli avversari sono nelle stesse condizioni anzi rispetto al primo giro sono più staccati. Ormai la manovra è collaudata, non so per altro se sia giusta, il prodiere aiuta la vela ad uscire mentre io poggio lascando randa e fiocco il tailer mette a segno il braccio e quindi lancia lo spi mentre sempre io regolo la scotta, una volta uscito e a segno il tailer apre la drizza del fiocco e prende la scotta dalle mie mani, il prodiere ammaina il fiocco e si posiziona all'albero.

Giusta o sbagliata che sia la manovra, tagliamo il traguardo entro il tempo massimo e 14i su 16. Felici come bambini.


"Sono previste un massimo di 4 prove per giornata. Non verranno date partenze oltre le 15,30"
Già ma manca ancora un botto a quell'ora, noi, io in particolare siamo molto stanchi, ma questi non scherzano. L'ultimo non ha nemmno ammainato lo spi che già parte il segnale dei 5 minuti, noi siamo con il fiocco issato, lo ammainiamo. L'armatore è gasato dalla prova mi chiede di partire un po' più aggressivo, mi viene da ridere questa è la mia 3a partenza come timoniere in una regata vera, fino ad oggi per me questo è sempre stato il momento di ansia, quello che mi rendeva le regate non divertenti.

Mi affianco sottovento ad uno dei bravi e finche non vira lui sto li. 3 minuti orzano e noi con loro non più sottovento, ma accodati, 2 minuti sale il fiocco, 1 minuto 50 metri alla barca giuria rallento e di colpo mi sono tutti addosso, cozziamo con uno sottovento, che non posso evitare perché un altro mi chiude per non rimanere fuori. Fanculo se si parte decisi lo si fa fino in fondo, sento il tattico del vicino dire "10 secondi", io sono il mio tattico e in quel momento proprio non posso guardare l'orologio, orzo appoggiandomi a quello sopravento, sirena siamo dentro tutti l'avversario sopravento orza a sua volta e parte con 5° in più rispetto a noi, quello sotto mi stringe ancora non riesco a staccarmelo, appena sono libero a destra viro, comando la manovra e parto secco, Lorenzo passa il genoa prende la scotta cazza come un dannato e tutta la macchinetta gli arriva in mano trappata dal supporto. Non è stato nemmeno un attimo di manico, in realtà non è successo proprio nulla se non Lorenzo che in un movimento fliudo lascia la scotta, apre la drizza e si porta a prua ad ammainare il fiocco.
Siamo a 20 metri dalla barca giuria non c'è nemmeno bisogno di avvicinare un gommone per comunicare il ritiro.

Mesti continuamo su quel bordo per allontanarci da campo di regata quindi viriamo e issiamo nuoveamente il genoa, siamo a qualche miglio dal circolo ci vorrà un po' almeno usiamo le vele che abbiamo.
Una volta sull'altro vordo proviamo a capire meglio, in realtà si sono solo svitate 2 viti he tengono la piastra sul carrello, ad avere una pinza e un dado forse si potrebbe anche riparare, ma ormai per questo volo non ha senso ed essendo passate le 3 sarà comunque l'ultimo. Circuitiamo la scotta del genoa sugli strozzatori dello spi e proseguiamo così discendendo il lago. Poco dopo affiancati da un altro ritirato per rottura del timone.

Giungiamo così al Circolo a vela, superati dall'amico senza timone che deve per forza procedere a motore e da un'altro concorrente che appena finita la regata si è lanciato a tutta manetta.
Ci accodiamo attendendo il nostro turno approffitando intanto per disarmare la barca e preparare le sospendite. Al nostro turono salto giù e salgo i pochi gradini fino al piano stradale dove vedo uno della barca vincitrice, un certo Favini, al quale chiedo se è lui l'operatore alla gru o devo cercarlo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Invernali Meteor Luino
MessaggioInviato: 18/10/2010, 15:14 
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Paddy ha scritto:
appena sono libero a destra
ehm... :o

Paddy ha scritto:
vedo uno della barca vincitrice, un certo Favini, al quale chiedo se è lui l'operatore alla gru o devo cercarlo.
Già, chissà che mestiere fa. Mica tutti fanno solo i velai o i professionisti (questo qui mi sa di sì, però).

Bellissimo!!! Sembrava di esserci. E lo spirito del terzultimo è uguale a quello del primo, se sai di aver fatto camminare, e sei contento della tua strategia.
Bravo!

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Alberto
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 Oggetto del messaggio: Re: Invernali Meteor Luino
MessaggioInviato: 18/10/2010, 15:46 
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Tramp ha scritto:
Paddy ha scritto:
appena sono libero a destra
ehm... :o



appena quello che è partito sopravento a noi se ne è andato :cry: A parte i rifiuti che ci buttava addosso era comunque più veloce di noi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Invernali Meteor Luino
MessaggioInviato: 19/10/2010, 19:35 
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Bel racconto, grazie per averlo condiviso con noi.
Una curiosita': che cos'e' la vecchia torretta Harken?

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Matteo


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 Oggetto del messaggio: Re: Invernali Meteor Luino
MessaggioInviato: 20/10/2010, 6:17 
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Lasciamo all'esimio autore sonni tranquilli (sono le 7, quasi tardi per me)
Te lo spiego io, ma sarai deluso.
Si tratta semplicemente dell'accrocco per cui passa la scotta della randa per poi venire alla mano: una puleggia o puleggia-winch (a volte sorretta in posizione verticale da una molla) e uno strozzatore, il tutto montato su base girevole.
Allegato:
paranco di scotta randa.jpg
paranco di scotta randa.jpg [ 18.2 KiB | Osservato 3976 volte ]
Può essere montato a fondo pozzetto o sul trasto, che a sua volta è quel binario che attraversa il pozzetto o la tuga, sul quale si può regolare la posizione della torretta, più o meno sopra-sottovento.
Allegato:
paranco di scotta su trasto.jpeg
paranco di scotta su trasto.jpeg [ 4.61 KiB | Osservato 3976 volte ]

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 Oggetto del messaggio: Re: Invernali Meteor Luino
MessaggioInviato: 20/10/2010, 8:35 
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La torretta harken è questa:

Immagine

Viene montata appena a poppa del trasto della randa, separandola da quest'ultimo si riesce a muovere il punti di scotta pur mantenendo fisso lo strozzatore, sistema comodo perché il randista non si ritrova a dover andare sottovento quando la randa è scarrellata al contempo questo sistema diminuisce l'efficacia del trasto


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 Oggetto del messaggio: Re: Invernali Meteor Luino
MessaggioInviato: 23/10/2010, 0:05 
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Ok, grazie.

Quello postato, molto simile, da Alberto l'ho montato anch'io sul Limit. ;)

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Matteo


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 Oggetto del messaggio: Re: Invernali Meteor Luino
MessaggioInviato: 25/10/2010, 13:50 
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Domenica 24 ottobre seconda prova

Che ci vuole? Una semplice telefonata all'ufficio spostamento perturbazioni, tutti i Circoli del lago hanno il numero, e il gioco è fatto. Previsti 15 mm di pioggia e vento assente, alle 9,30 al via del primo volo molto nuvoloso e 7/8 nodi da nord e così sarà per tutta la giornata fino alle 15/16 quando il sole ha fatto timidamente capolino.

Ma veniamo alla cronaca del secondo giorno del campionato Meteor Verbano organizzato dall'AVAV di Luino.
ore 9,00 14 barche in acqua che raggiungono la linea di partenza una sull'invaso in attesa dell'equipaggio. Ore 9,15 l'ultima barca è agganciata alla sospendita. Ore 9, 36 quell'ultima barca taglia la linea di partenza, ma quel minutino le è fatale, la prima regata non la può fare. Giuro che non sapevano che si partisse un'ora prima.

Ci spostiamo fuori dal campo di regata e impieghiamo quell'ora a provare qualche strambata, l'idea è ruotare i compiti a bordo, così che tutti timonino una delle 3 regate rimanenti. Risaliamo qualche miglio al vento e poi scendiamo issando lo spi. Mentre sono al timone tengo d'occhio la regata per non rischiare di arrivare tardi.

Siamo sulla linea, parte il segnale dei 5 minuti, randa a segno e fiocco ancora ammainato ci spostiamo verso destra, Lorenzo al timone, io tailer e Riccardo a prua. Ai 3 minuti viriamo mure a dritta e issiamo il fiocco, 2 minuti siamo un po' bassi, 1 minuto ancora bassi ci lanciamo partendo abbastanza bene. Il vento è costante ma un po' debole cerco di trovare una regolazione alla randa, la volta scorsa con ventone era ben a segno questa volta fa una piega strana appena prima delle stecche e non mi riesce di sistemarla. La flotta va verso il Piemonte, noi siamo già indietro e decidiamo di puntare dalla parte opposta e di virare il meno possibile visto che non siamo così "agili"; con una sola virata arriviamo quindi in boa ultimi senza possibilità di recuperare, guardo anzi il cronometro con l'ansia di finire fuori tempo massimo. In realtà alla fine non siamo così staccati, l'assenza di Favini che ci aveva mandato oltre il tempo massimo domenica scorsa, si fa sentire e anche i migliori sono più compatti.

Terza partenza vento ancora costante sui 4/6 nodi, Lorenzo questa volta a prua e Riccardo al timone, dubbioso all'inizio, ma lo convinciamo con la promessa di essere polemici e pretenziosi. Partiamo di conserva, ma per essere la sua prima volta al timone molto meglio delle nostre "prime", ancora una volta scegliamo la tattica conservativa, poche virate e lato destro. Probabilmente è anche la maggior concentrazione al timone e le nostre chiamate assillanti di buoni e scarsi a dare qualche frutto così alla prima boa non siamo ultimi, nonostante la tattica conservativa che ci porta sempre un po' alti sulla layline.
La discesa ci conforta, il vento ha un po' rinforzato e con più sicurezza nelle strambate riusciamo a tenere senza perdere molto terreno, i primi sono a metà risalita quando noi viriamo l'ultima boa di poppa. Così di bolina decidiamo di non fare virate e portarci direttamente sulla layline di destra. Dopo la virata purtroppo l'amara sorpresa il lato sinistro ha pagato tantissimo al punto che siamo di nuovo ultimi e in boa molto staccati. Comunque in tempo massimo.

Quarta prova. Il vento sta mollando, sono al timone con Riccardo tailer, mi allontano sul lato destro con solo la randa e la barca tende a fermarsi, molliamo drizza e base e issiamo subito il genoa; ai 3 minuti viro e mi avvicino tenendomi questa volta ben alto, alcuni seguono la "tattica Verbano" per le ariette e rimangono fermi sulla linea di partenza, ma queste sono le nostre ariette, arriviamo sulla linea ai 30 secondi, Lorenzo mi tiene ben potente il genoa e ci lanciamo in mezzo alle barche ancora ferme. Partenza perfetta al secondo non fosse che sopravento abbiamo i 3 migliori che subito ci coprono a noi non rimane che attendere il varco e virare a destra. Virata perfetta, dopo 3 ore di regata probabile si migliori, quindi dopo meno di 100 metri decido di virare ancora e andare anche io a sinistra, ancora perfetta!

5 o 6 virate questa volta, tutte perfette, ci portano in layline a meno di 100 metri dalla boa, Lorenzo vola a prua e in un attimo prepara lo spi, Cristiano lo segue alle drizze come se avesse fatto sempre quello nella vita, io con la scotta della randa in mano lasco anche il genoa e giro sulla boa appoggiato alla poppa di un avversario e chiudendo la porta ad altre 2 barche. Siamo esaltati. Tento subito di poggiare per coprire l'avversario davanti, in poppa crediamo di essere veloci e quindi speriamo di poterlo superare, purtroppo i due sulla nostra di poppa si affiancano fra loro e ci mangiano il vento con il risultato che veniamo staccati e al contempo raggiunti. La prima poppa si chiude così con 3 barche affiancate a pochi metri e una li davanti a prua che lotta nei rifiuti di noi 3.

In boa siamo ancora praticamente affiancati, quello davanti è più tranquillo e grazie allo spi coperto dal suo genoa e da noi, toglie il tangone, ammaina all'ultimo, vira sulla boa e riparte. Il nostro avversario a sinistra ci sopravanza di quel tanto che basta per passare la boa senza per altro farci allargare troppo, noi rischiamo un'ammainata all'ultimo per cercare di tenerne dietro almeno uno, la manovra riesce, siamo di bolina sul lato destro senza problemi e sopravanzando ben 2 barche che però virano immediatamente costringendoci a fare lo stesso purtroppo con un po' di ritardo perché per partire subito di bolina abbiamo lasciato su il tangone. Non ce la siamo sentita di rischiare mettendo la scotta sopravento a segno per virare comunque.

Ultima bolina. La realtà si mostra nella sua essenza, il nostro scafo, o noi, perdiamo costantemente; possiamo lottare, ma alla fine ogni secondo perdiamo qualcosa. All'ultima boa siamo ultimi di una cinquantina di metri, troppi per poter pensare di coprire, spaiamo subito, ma il vento non ci aiuta e così tagliamo il traguardo a una ventina di metri dal penultimo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Invernali Meteor Luino
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Foto prima prova dimenica 17 ottobre

Bolina, dopo 2 lati non siamo poi così staccati
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Poppa, lottiamo come sempre per l'ultimo posto
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© Foto di: Roberto Giacomini


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