Marinai di Terraferma

Dipende da come è il meccanismo, sia nel VIKO che nel SUN2000 la deriva si abbassa e si alza con la scotta, quindi se la barca si rovescia la deriva rientra.

Ah!! Son cavoli!!

Comunque sia non c'è modo di raddrizzare la barca salendo sulla deriva come si fa sulle derive, l'importante è che la barca sia inaffondabile e abbia sufficiente riserva di galleggiamento per rimanere a galla e a quel punto sarà il soccorso che ci dovrà pensare. Ovviamente è sempre conveniente non arrivare mai a questo punto, queste sono evenienze piuttosto estreme.

Scusate in questi gg sono assente dal forum...
Se non ricordo male in sezione tecnica ci dovrebbe essere un post "rovesciarsi con ventone" cosa fare per evitarlo o cose del genere... Vi pregherei di continuare là l'interessante discussione o in altro post dedicato...
Grazie.

L'ha aperto ora ora Paddy.

Si ho visto poi, scusate ma in questi gg ho sempre più fretta del solito.
Grazie.

Ne abbiamo la prova...

Su Stag 18, micropomo, sun 2000, viko, limit TCI etc... la deriva scende per gravita' e viene sollevata con una cima.
Quindi non c'e' modo di impedirne il "rientro" in caso lo sbandamento della barca superi i 90 gradi...
a meno di non modificarne il meccanismo aggiungendoci un'alta cima che la tenga bloccata giu'...

a parziale tranquillizzamento c'e' da dire che ad esempio nel sun2000 la deriva non e' zavorrata (pesera' si e no 40-50 kg..) e quindi il fatto che rientri non modifica sostanzialmente la situazione... (ci sono ben i 300 Kg di zavorra avvitati sotto lo scafo..) pero' potrebbe sempre essere la goccia che fa travasare il vaso...

su micropomo, stag 18, limit TCI e mi sembra anche il viko, la deriva pesa di piu' e gioca un ruolo piu' importante nella curva di stabilita'...




Quel meccanismo l'ho visto usare solo da Beneteau.. e lo trovavo orribile...
1- ci vuole 1/4 d'ora a fare i 50 giri che servono per sollevare la deriva...
2- lo trovo complicato e delicato sopratutto..
3- in caso di urto con ostacolo sommerso si piega o si spacca tutto... ( mentre nel nostro caso non succede nulla... la deriva rientra e basta..)

adesso ne apprezzo l'unico vantaggio:
la deriva non si richiude in caso di forte sbandata...



non e' possibile svitare completamente la vite senza fine... a meno di non staccarla dalla deriva... e' piu' lunga dello spazio presente..
per montarla la devi avvitare parzialmente e poi riesci a farla entrare nello spazio previsto...
quando la deriva arriva completamente abbassata "in battuta" con la cassa non riesci a svitare maggiormente il meccanismo (la deriva lo impedisce).

Sul firstino il sistema a vite senza fine è necessario perché di fatto tutta la zavorra è nella pinna e questa non deve chiudersi pena la perdita totale di raddrizzamento. Oddio totale, in realtà è una barca molto sovradimensionata, tant'è che l'unico 6 metri ad avere avuto la classificazione CE B.

Micro, Viko, Illimit, Sun2000 hanno invece tutti la zavorra in sentina e la deriva non concorre al raddrizzamento se non marginalmente, la deriva del viko non pesa più di 10 kg.
Il fatto che si chiuda è un pregio nel caso di impatto.

La deriva dello stag 18 invece non so proprio com'è.

In linea di massima tutte le barche con deriva a scomparsa integrale sono a basso dislocamento, compromesso per facilitarne la carrellabilità.

micavero!
la vite senza fine appoggia sulla scassa, quindi se si "ribaltasse" il firstino ti ritroveresti 60 cm di barra filettata sporgente in cabina e la deriva chiusa!
succede anche quando tocchi il fondo, non si piega nulla, semplicemente si alza tutto il meccanismo

come dicevo nell' altra risposta la deriva è libera di muoversi (sarà così solo nella mia? ) verso l' alto... c'è però da dire che i 300 kg non entrano nella scassa ma rimangono comunque appesi sotto la linea di galleggiamento. certo che se la barca scuffiasse a 180 gradi probabilmente prenderebbe una mazzata da 300 kg e farebbe la fine dell' anguria