Marinai di Terraferma

Quando c'è vento e onda c'è sempre la possibilità di trainare un bel canottino, non è che poi dia così fastidio.

Francesco lo dici per rassicurarmi?

lo dice perché è una delle teorie su come rendere la barca più stabile scappando al vento e alle onde.
Il canotto, ma anche delle cime filate a poppa, unite alla spinta del vento sulle vele di prua orientano la barca impedendole di straorzare.
La straorza è infatti la prima causa di rovesciamente: la velocità centrifuga della veloce rotazione unita alla forza delle onde provoca il rovesciamento.

In pratica è l'esperienza a rendere sicura la navigazione a vela.

la barca e' proprio Blu di Jamaica, uno stag 18 ( la cui riserva di galleggiamento ha fatto il suo lavoro.. )



e' un affezionato partecipatore alla barcolana...

Non so come ha fatto a rovesciarsi... ma e' evidente che la deriva e' rientrata..

quello che dicevo sul sistema di blocco della deriva... che secondo me appena si superano i 90 gradi la deriva rientra e buonanotte ai sognatori...

.. e non sono state di certo le onde... la bora non fa onda a trieste... non ha spazio per montare..
al massimo mezzo metro... e un'onda di mezzo metro non puo' far ribaltare lo stag...
( lo potrebbe fare un'onda da 2m generata da qualche cretino a motore nelle immediate vicinanze... )

il vento si...

nel golfo di TS la bora arriva dall'altipiano e "cade" giu'... il vento non arriva orizzontale.. arriva dall'alto... quindi quando la barca sbanda per il vento .. .la vela non scarica.. anzi... fa piu' presa... e si viene abbattuti giu' come missili...
aggiungici la centrifuga per la violenta straorzata... e la barca arriva ai fatidici 91 gradi... la deriva ( che a questo punto e' bel che fuori dall'acqua ) rientra... ed e' finita...

bisogna trovare un sistema per bloccare la deriva abbassata...

Questa storia la devo aver già raccontata:
"Andammo tutti e quattro a vedere una bella barca d'epoca che mi piaceva parecchio e, anche se avrei potuto comprarla, sicuramente successivamente avrei avuto molte difficoltà a mantenerla perché era un nove metri di legno, comunque questo non è il punto. Era ormeggiata ad Ancona vicinissimo al porto commerciale dove navi enormi facevano ombra. Già lì mia moglie cominciò a mugugnare perché si vedeva sfarcellata contro le paratie di quell'immenso traghetto rosso e poi maciullata tra le sue eliche. Comunque tentai di rassicurarla dicendo che avremmo trovato un altro posto dove tenerla. Poi tutta una serie di circostanze negative tanto che quando il venditore mi ricercò per telefono gli dissi che in realtà quella barca lui non me la voleva vendere. Infatti, mentre eravamo lì sulla barca a verificare che fosse tutto a posto, disse che non aveva dormito tutta la notte dalla confusione che avevano fatto nel marina, che i pescherecci quando uscivano alle 5 facevano le onde e non si dormiva, che il giorno prima aveva rimesso un candeliere che si era staccato ... e così via dicendo. Ma la ciliegina sulla torta arrivò quando mia moglie chiese spiegazioni sull'accetta che era messa in bella mostra, lui risposte candidamente che se l'albero si rompe e cade bisogna tagliare prontamente le sartie perché sennò c'è il rischio che ti porti a fondo. A quel punto mia moglie scoppiò in un pianto fragoroso. Immaginatevi, non sapevo neanche dove guardare. Dopo averla tranquillizzata procedemmo alla trattativa ed io per allettare mia moglie rilanciai 2000 euro in meno, ne chiedeva diciotto. Questo tizio cominciò a dire che a quella cifra non l'avrebbe mai venduta e così via così ce ne andammo sconsolati. Non ti dico come finì la storia, penso di non aver urlato mai così tanto in vita mia tanto che un povero ragazzo che viaggiava con una automobile sulla superstrada per il ritorno ci deve aver sentito e ci fece segno di fermarci chiedendoci se avevamo bisogno di qualcosa. Guarda, abbiamo litigato diverse volte, specialmente per il lavoro, ma mai in questo modo, mi stava per venire un ictus. Comunque morale della favola sto sempre molto attento a non impaurirla!

Conosco bene la barca e l'armatore, penso sia uno delle persone con più esperienza tra quelle che bazzicano punta san giuliano ed è stato uno dei miei maestri al corso di deriva. Se sabato viene alla cena del circolo gli chiedo com'è andata.

Ne saremmo ben felici, non certo per polemica, ma per apprendere. Sarebbe molto bello se lui stesso ci riportasse la sua esperienza.





Bisogna verificare se la deriva dello stag18 è zavorrata se non lo è che rientri o meno poco cambia.





e in effetti Trieste è forse l'unico caso in cui è il vento e solo il vento a rovesciarti.
A mio parere aveva troppa tela.

Paolostag... ha un prototipo che sarebbe resistito
Ps. Ho conosciuto Paolo sul Garda sabato scorso... ragazzo simpatico. Forse faremo qualche uscita invernale insieme...

Qui ci vuole qualche cosa in più. Ma apriamo un post in sezione tecnica.

D'accordo, quando esperienza non significa mai abitudine/sottovalutazione.

Guru.....sei sicuro che oltre i 90° la deriva si chiude??
Ma la deriva non è attaccata a una vita senza fine che la fa scorrere su e giu??
Dovrebbe essere bloccata, altrimenti uscirebbe sempre, quando giri un po di più che succede ti cade la deriva??