Marinai di Terraferma

Marinai, vi avevo promesso che vi avrei tenuti aggiornati... e non l'ho fatto. Chiedo venia e cerco di recuperare adesso

Siamo partiti da Brescia giovedì 1 luglio alle 5.30, il viaggio in macchina con attaccati dietro 1890 Kg (pesati) era la parte che forse mi preoccupava di più, ma per fortuna è andato tutto liscio.
Entri in autostrada, imposti la velocità a 80 Km/h e ti metti il cuore in pace, per fare 400 km servono 5 ore, più eventuale sosta almeno per un caffè.
Per fortuna niente traffico, un paio di rallentamenti sulla Cisa, ma niente di grave.




A mezzogiorno siamo nel marina di Salivoli, ma sono tutti in pausa pranzo. Ne approfittiamo e mangiamo qualcosa anche noi.
All'una arriva Davide, addetto al travel lift, che bestia! (il travel, non Davide)

Anche qui fila tutto liscio, abbiamo qualche problema con l'albero... sul lago si tira su con la gru, qui a mano, e tra sartie che si sganciano etc... finiamo che siamo sudati come delle bestie.
Un ringraziamento particolare al suddetto Davide, che si è prestato alla manovra non sapendo probabilmente a cosa andava incontro. Credo che alla fine mi abbia maledetto. Ma forse no.




Con barca in acqua ed albero su andiamo all'ormeggio che ho prenotato per la notte, e con calma finiamo di armare e sistemare tutto.
Ci vogliono un paio di ore comode, ed alla fine siamo distrutti, soprattutto dal caldo. Doccia, pennichella e ristorante, ce lo siamo meritati!

Venerdì, 2 luglio - Giorno 1

Ultimi imprevisti.... ci siamo dimenticati a casa l'alcool per il fornello. Maledizione.
Vado al market del marina (caro come la morte) e l'alcool non c'è. La proprietaria mi indica la strada per la Coop, saranno 500 metri dice.

Tua sorella, più del doppio. Ma non è la strada... è il caldo bovino, le infradito... la voglia di partire ed il tempo che sto perdendo.
Comunque, trovo la Coop, prendo 2 litri di alcool che basteranno per i prossimi 3 anni, prosciutto, un mango e non so più che cosa. Prendo anche mezza broncopolmonite, fuori 35°C, dentro 12.

Torno in barca, non so più che ore sono, ma so di essere già in ritardo sulla tabella di marcia. Vabbè, fanc*lo, siamo in ferie...

Finalmente accendo il motore, comunico alla torre di controllo che stiamo per lasciare l'ormeggio (quindi con VHF ed antenna ho fatto un buon lavoro, visto che mi rispondono), mollo trapppa e cime d'ormeggio e.... SI PARTE!!!!
Usciamo piano piano dal marina, e siamo in mare.

Momento di riflessione: qui ho dovuto fare una pausa e prendere un lungo respiro. Non siamo più al lago, in quella piccola, anche se grande, vasca da bagno di acqua dolce, che se vai dritto in qualsiasi direzione entro un ora arrivi da qualche parte... qui siamo in mare.
Ci sono stato un sacco di volte eh, ma questa è completamente diverso. Sarà che sono con la MIA barca, sarà che è una cosa che sognavo da molti molti anni e ormai avevo accantonato... sarà.... boh, sto diventando troppo melodrammatico?
Comunque è stata una sensazione strana. Una attimo di paura forse, come se il Mare avesse voluto dirmi "Ehi, occhio a non far cazzate, che qui comando io".
"Si, signor Mare, lo so bene. Sai che ti ho sempre rispettato e temuto, e non mancherò certo stavolta, su una barca di 6 metri!"

Poco vento, quasi niente. Ma va bene così, blocco la barra del timone, accendo una sigaretta e mi rilasso.

Non ho ancora messo la carta con traccia ed ormeggi, direi che questo è il momento buono
In viola le soste brevi, bagno, pranzo, etc, in rosso le soste per la notte.



Come prima tappa facciamo rotta poco a nord di Cavo, diamo fondo tra Capo Vita e l'Isola dei Topi, più verso Capo Vita. Si sa mai
L'accrocchio del gavone catena e delfiniera/musone àncora era già stato testato con succesoo sul lago, ed anche in acqua salata funziona a meraviglia. Ogni volta che darò fondo in questa settimana benedirò ogni minuto speso nei mesi scorsi per realizzare sta roba. Giuro.
E finalmente un bagno in mare, con la menata del Covid era due anni che non si vedeva acqua salata. Poi io in acqua ci starei delle ore.... che meraviglia.
Ma lo stomaco brontola, è ora di mettere qualcosa sotto i denti. Caffè e pennichella, c'è ancora un po' di stanchezza residua, la giornata del viaggio è stata pesantina.
Nel frattempo sale un po' di maestrale, decidiamo che è ora di salpare l'ancora e partire.

Nota: non era stato fatto volutamente un programma, abbiamo deciso in base al meteo ogni due giorni. Qui davano maestrale per alcuni giorni, quindi si è deciso di scendere lungo la costa est dell'isola, iniziando il giro in senso orario.

Il maestrale gira in poco tempo a grecale , quindi il nostro bel programma... vabbè, ormai siamo diretti a sud. Prendo una mano alla randa, si sa mai.
Ed in poco tempo vengo ripagato da un bel 15/18 kn al giardinetto, si fila di gran lasco come dei missili! Il mare è calmo, e andar via così è una vera goduria! Il log ha registrato 6,55 Kn.

Scendiamo e scendiamo, passiamo Cavo in un attimo, Rio Marina, il Seno D'ortano. Siamo davanti a Porto Azzurro, il vento cala un po'... ma non abbiamo nessuna voglia di fermarci.



Passiamo Punta dei Ripalti (ricordi di patente nautica ) e Punta della Calamita, dove le bussole impazziscono, e ci fermiamo per un meritato bagno alla spiaggia dell'Innamorata.


La destinazione per la notte è Cala Margidore, a NW del Golfo Stella. Ultime 3 miglia, a motore perchè il vento è finito, e siamo arrivati.


Altro momento di riflessione: mi rendo conto che la strana sensazione delle mattina è passata, il Mare si è ricordato di me, anche se era da un po' che non ci vedevamo, ed io mi sono riabituato a lui, alla sua onda lunga e molto meno fastidiosa di quella del lago, all'acqua che ti tiene a galla, al sale che resta sulla pelle. Ed alla magia di tutto questo messo insieme. È uno di quei momenti che vorresti non finissero mai.


To be continued

Bella! Hai una barca stupenda... Complimenti conterraneo!

Sabato, 3 luglio - Giorno 2

Le previsioni per oggi danno bonaccia totale.
E visto che siamo in ferie, e non dobbiamo andare da nessuna parte, decidiamo di restare in zona.

Dietro consiglio di un'amica (che conoscerò di persona solo qualche giorno dopo) accendo il motore per fare quel quarto di miglio che ci separa da Capo ai Pini.
Qui filo l'ancora in 5 metri di acqua piuttosto vicino alla costa, non rispettando le distanze di 200 m dalle spiagge e di 100 dagli scogli... ma del resto non c'è in giro nessuno, e sulla costa si può arrivare solo via mare. Va bene così
È un posticino tranquillissimo lontano dal casino delle spiagge e dalle rotte turistiche, e a noi piace anche per questo.





Oggi tra l'altro è previsto un evento abbastanza eccezionale, un gemellaggio con gli zii di Laura (quello che mi ha accompagnato a Roma a prendere la barca, in era pre-covid e pre-patente BE).
Loro sono dei gommonati convinti, che stanno facendo campeggio nautico proprio all'Elba, in gommone
In 4 giorni completeranno il giro dell'isola, che stanno facendo in senso antiorario, ed oggi è il giorno in cui le nostre rotte si incrociano.
Ci raggiungono verso mezzogiorno da Fetovaia, dove hanno dormito.

Appena arrivati uniamo con due cime barca e gommone, che fanno subito amicizia e per fortuna vanno d'accordo





Un bel bagno e poi lo zio tira fuori piastra e salsicce. Salsicce in barca. Non me l'aspettavo, comunque è una figata.



Ci trasferiamo tutti su Harley e via a mangiare pane e salsiccia, e poi salame, formaggi, pomodori sott'olio preparati dalla zia e mille altre cose, un paio di bottiglie di Franciacorta per annaffiare il tutto. C'è anche qualcosa di dolce, ed un bel caffè per chiudere. Per foruna oggi pomeriggio non si lavora...

La giornata trascorre tra bagni e dormite, tipo una vacanza "normale". Per un giorno si può fare, abbiamo già dato ieri!

Arriva ora di cena, la compagnia è ottima, così prepariamo un bell'aperitivo e un'ottima pasta col pesto in pentola a pressione.
Gli zii sono leggermente scettici all'idea, ma per fortuna una volta assaggiata si devono ricredere. Non avanza ovviamente niente.

Alla mia domanda "E stanotte?" lo zio salta come un grillo sul gommone, ed in 5 minuti lo trasforma in un mega tendone degno del re dei beduini.
Mi sa che di quello non ho neanche una fotografia. Cerco, ed in caso aggiungo, perchè merita di essere vista.

Finite tutte le abluzioni ci ritiriamo nelle rispettive cuccette, ma c'è una fastidiosa onda di risacca al traverso che ci fa rollare.
Niente di mortale, però piuttosto scocciante passare così tutta la notte.
Decido che è il momento di testare l'ancora di rispetto nuova di zecca: accendo il motore, mi metto con la prua all'onda, allungo il calumo dell'ancora principale, retro, filo ancora di poppa e recupero calumo principale.
Da lì in poi abbiamo dormito come degli angioletti, anche perchè non ce'era un alito di vento.
Il gommone ha seguito la manovra in silenzio ed ha apprezzato.

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PS. Ho aggiunto qualche immagine presa dai video, purtroppo niente sul gommone-beduino, sorry.

Domenica, 4 luglio - Giorno 3

Per oggi è previsto un po' di maestrale nel tardo pomeriggio, magari ci scappa una veleggiatina.

Dopo colazione gli zii partono per Porto Azzurro, un paio di giorni e dovranno rientrare a casa. A noi invece manca ancora un po'
Tiriamo su le vele per darci un tono, ma niente più di quello, perchè di vento nisba. A motore ci spostiamo nel golfo di Lacona, verso Punta della Contessa, dove c'è meno casino.
Diamo fondo in 4 metri su fondo di sabbia (finalmente).
Il programma è quello collaudato: bagno, pranzo, riposino, bagno, riposino, merenda, bagno, bagno, bagno. Tipo mare insomma

Il programma per la notte prevede Marina di Campo, non mancano molte miglia, ma inizia a farsi tardi.
Ripartiamo con una timida brezza di libeccio, dobbiamo poggiare per riuscire a bolinare un po'. Dopo Capo di Fonza dovrebbe andare meglio, si cambia bordo e via al traverso.
Ma il vento non è d'accordo, e appena passato il capo il libeccio lascia il posto ad un maestrale più sostenuto. Si vede che doveva essere per forza bolina, per fortuna che noi ci si diverte.



Bordo dopo bordo arriviamo davanti a Marina di Campo. La rada è piena di barche alla ruota, ma io che sono un ottimista provo a sentire se c'è per caso un posto in banchina. Nada, anche stanotte all'ancora. Poco male, era solo voglia di andare al ristorante
Iniziamo a girare avanti e indietro come dei pirla, a cercare il nostro angolino per la notte. Il problema è che il fondo è sempre dai 10 metri in su, visto che sottocosta non si può andare.
Finalmente l'ecoscandaglio segna un timido 8 metri. Ok, filo i 20 metri di catena ed altri 20 di cima, per stanotte è previsto un ulteriore rinforzo di maestrale.

Fa quasi freschino, la doccia non è un piacere come ieri. Si cena dentro stasera, senza alcun dubbio. Non vorrei essere su un gommone....



La notte passa senza sorprese, ci sono tutti i 20 kn di maestrale che erano previsti, ma anche stavolta la Kobra fa il suo dovere, e noi dormiamo tranquilli.

Lunedì, 5 luglio - Giorno 4

Ci svegliamo che il maestrale è solo un ricordo. Bene, perchè abbiamo finito l'acqua e sopratutto il vino!
Chiamo il porto col VHF (non c'è un vero e proprio porto, è più uno sgabbiotto con scritto "assistenza bagnanti" o qualcosa di simile).
Mi risponde un ragazzo gentilissimo, che ci fa ormeggiare all'inglese all'inizio del molo. Facciamo acqua, eravamo praticamente a secco, ma è andata moolto meglio del previsto!



Gitarella fino alla coop, pane, vino, un salame, un mango... pomodori, qualcos'altro di sfizioso, tipo della nutella.
Tempo di andare e tornare, e sono già stufo di tutta quell'umanità che incrocio per strada. Per non parlare delle ciabatte.
Il problema della barca è che ci si abitua troppo bene...

Paghiamo l'acqua (3€), l'ormeggio invece è gratis, e siamo pronti per partire, prossima tappa Fetovaia.

Vento poco. Probabilmente la pro loco ha deciso, per qualche ragione a noi ignota, che ci deve essere solo nei giorni pari.
Per fortuna sono poche miglia, e siamo di nuovo all'ancora.

Anche qui sabbia, diamo fondo in 7/8 metri proprio sulla linea delle boe bianche che delimitano l'area balneabile.
Il posto è bellissimo, come me lo ricordavo. L'acqua uno spettacolo.
Ci sono un po' troppe barche, ma sicuramente meglio che stare in spiaggia, dove c'è troppa gente.



La giornata trascorre tranquilla tra bagni e niente, ma sopratutto bagni.



Ci scappa una passeggiatina in spiaggia, giusto per ricordarci come siamo fortunati ad avere una barchetta a cui tornare di corsa (sorry, a nuoto).
Durante uno dei vari bagni sono incuriosito da un'affare che, sul fondo, si insabbia piano piano.
Data la mia natura di curioso/rompipalle non posso assolutamente non andare a vedere cos'è, dandogli ovviamente fastidio.
Ci impiego un attimo, ma finalmente decide di farsi vedere in tutto il suo splendore di seppia!





Scappa annoiata, ma quando vede che non mollo parte a razzo, spruzzandomi inchiostro giusto per ribadire il concetto.
Dopo un momento la perdo, ma ho portato a casa un video abbastanza insolito
(Qualche anno fa a Rodi mi ero dato all'inseguimento di un calamaro. Sono besti tanto strane quanto veloci!)

Finita l'avventura col mollusco è quasi ora di una bella doccia e di un doveroso aperitivo. È uno dei miei momenti preferiti in barca (l'aperitivo, non la doccia).



Ma stasera c'è una novità, abbiamo deciso che vogliamo uscire a cena. Ci sarà qualcosa a Fetovaia?
Tripadvisor ci suggerisce il ristorante/bistrot Barbatoja, posto semplice sulla spiaggia. Direi che è il nostro.

Tiro fuori il ragazzo dal gavone (il ragazzo è il tender, non so perchè lo chiamiamo così, ma è così da anni - retaggio della frociera), lo gonfio ed in 10 minuti è in acqua.
È un vero tender, con panca (che non usiamo perchè altrimenti non ci stiamo noi), scalmi, addirittura l'asse posteriore per attaccare il fuoribordo, anche se noi andiamo a remi.



Dobbiamo fare un po' di prove e di incastri, ma alla fine troviamo una soluzione abbastanza comoda per entrambi.
Il mare è liscio come olio, niente vento. Poche centinaia di metri e saremmo in spiaggia, ma è talmente divertente che la allungo zigzagando per la rada.




Il ristorante è esattamente quello che stavamo cercando, ed il fritto si difende bene. La prossima volta che passiamo di qui ci torneremo di sicuro!

Nel frattempo cala la notte, e sotto una stellata che sembra disegnata ritorniamo alla nostra barchetta.
Stasera ci scappa un goccio di Rum, è tutto troppo perfetto.

Spettacolo.Io sono qui che faccio lavoretti in attesa della morosa che mi raggiunge domenica e se il tempo tiene via verso L Elba!

Ciao ragazzi. Che spettacolo di giro e di barca. Bello anche il diario di bordo.

Ci si vede presto

Filippo

Grazie Paolo, dai che vi fate un bel giro anche voi! E poi attendiamo il diario


Ciao Filippo, grazie, è stato davvero un bel giro!
Ma guarda che poi toccherà a te aggiornarci sul tuo.....

Martedì, 6 luglio - giorno 5

Oggi il programma prevede la risalita della costa ovest dell'isola.

Partiamo da Fetovaia dopo un bel bagno ed una bella colazione.



Di vento non ce n'è molto, ci barcameniamo un po' a vela ed un po' aiutati del motore, comincio ad introdurre all'equipaggio il nebuloso concetto di "vento apparente"

Ne approfittiamo per una sosta al relitto dell'Elviscot, che non avevo mai visto.
È pieno di barche, barchini e gente, ci fermiamo lo stretto necessario per un bagno ed una visita al relitto.
Fa un po' impressione pensare che una volta era una nave che se ne andava in giro tranquilla per i mari, e adesso... vabbè, meglio lei che noi!
(brava la fotografa che è riuscita a fare qualche foto senza estranei, pare un posto deserto...)





Quando ripartiamo c'è ancora più gente di prima, se possibile. Via via di corsa!
Il vento langue, e lo stomaco inizia a farsi sentire.
Siamo al traverso di un'insenatura che sembra carina, ci sono un paio di barche alla fonda. Potrebbe essere la nostra.

Il fondale è un po' ballerino, 10 metri, poi 3, poi 7... Non vorrei beccare qualche scoglio sommerso e non sengalato.
Gironzoliamo un po', fino a quando sono sicuro di essere in una zona con fondo regolare.

Bagnetto e pranzo, bagnetto e riposino. Che vita!



Verso metà pomeriggio ripartiamo alla volta di Marciana, ritenteremo con il marina, senza fortuna.
Il paese è molto carino, merita una passeggiata, e, perchè no, una cenetta.



NOTA: nei miei ricordi a Marciana non prendevano prenotazioni per l'ormeggio, c'era da avere fortuna e basta.
Stavolta, mentre chiamo col VHF, sento un sacco di gente che dice di avere una prenotazione, e probabilmente è anche vero, perchè uno dopo l'altro li fanno entrare tutti.
Mi sento ovviamente un pirla, tentar non nuoce... Pace, lo sappiamo per la prossima volta.

Ri-diamo fondo in rada, ci sono parecchie barche, ma noi siamo piccoli e un buco lo si trova sempre

Per sbarcare rigonfio il ragazzo e ci facciamo una rematina fino ad un pontile pieno di tender.
Stasera l'operazione è velocissima e precisa, ormai siamo rodati.