Ciai,
leggo tanti consigli interessanti, ma cominciano ad affacciarsi alcuni che mi embrano "divergenti", e provo a dire la mia, giusto per confondere ancora un po' le acque...
Avendo raccolto tutti 'sti dati, proverei a fare un punto della situazione verificando quali parametri di scelta sono importanti, sopratutto dopo aver letto che si passa dal Micropomo al Piviere (dal diavolo all'acqua santa)
Tengo a dire che mi piacciono entrambi, ed entrambi avevo considerato: un bel Piviere 660 a ottimo prezzo era in San Vito, a 10 km da casa, e riguardo il Micropomo ho fatto senza pensarci su un salto a pie' pari da Ortona a Venezia -1100 km e passa- con l'intenzione di comprarlo, purtroppo trovando poi un esemplare che non era nelle condizioni che mi erano state prospettate.
Il punto di partenza era un "pancia liscia" (come li chiama Tramp): secondo me uno di 'sti cosi entro i sei metri e nelle versioni con deriva
completamente a scomparsa permette una liberta' che non ha eguali.: spesa minima possibile (di acquisto, manutenzione e uso) per una barca che si porta facilmente a zonzo con macchine "normali", che si vara e ala praticamente ovunque (quasi da spiaggia), che sono pronte all'uso in tempi minimi e permettono uscite brevi o campeggio nautico da soli o con pochi familiari/amici. Insomma: una Panda, o una 500. Anzi: una Vespa.
I contro: stabilita' opinabile, marinita' (qualsiasi cosa questo termine voglia dire fra i mille significati che gli si appioppa
) con ovvi limiti, cassa di deriva in mezzo ai piedi e abitabilita' adatta per gruppi affiatati, minori finiture sui modelli con qualche annetto. Ah, gia', dimenticavo: niente cesso !
E' stata la mia scelta:
- perche' sogno di carrellare verso scivoli magari anche molto lontani da casa e che vedro' dal vero solo sul momento (magari con qualche sorpresa riguardo la profondita' dell'acqua rispetto a quanto riportato da qualcun'altro che c'e' stato con altra barca, in altre condizioni o in altra data).
- perche' anche sotto lo scivolo di casa il pescaggio e' ridotto, e la zona gavitelli del locale circolo e' sempre piu' ridotta e di difficile accesso causa inesorabile progressiva insabbiatura.
- perche', pur considerando il mio `18" un barchino "serio", piu' semplice ed economico di cosi' non si puo', e sto anche sondando se ne sono all'altezza prima di passare, chissa', a qualcosa di piu' grande quando e se sara' possibile
.
Mi sarebbe piaciuto un mezzo piu' "marino" e con maggiore abitabilita' con bulbo fisso come un Piviere, o magari lasciare le "comodita'" del Piviere per restare su qualcosa di spartano e sportivo come un economico Meteor o qualcosa ancora piu' in la': All'inizio veramente avevo pensato all'autocostruzione di wqualcosa sui 27" in stile bretone, ma a conti fatti avrei navigato non prima di cinque anni, e la barca sarebbe stata impegnativa per osdti, manutenzione e pesi (con relativa difficolta' di trasporto su carrello).
Il punto e' che -forse mi sbaglio, ma questa e' la mia opinione- per avere marinita' e/o lunghezza e/o prestazioni superiori bisogna accettare la presenza di un bulbo, e questo manda all'aria tutti i discorsi di facilita' nel trasporto, nel varo e nella gestione da soli e con costi piccoli.
Anche se la deriva e' retraibile in parte, restando entro una sede che sporge da una linea di chiglia "liscia" (come nel First 18, per esempio) si perde una fetta importante della torta: se si vuole alare in proprio uno di questi scafi il carrello deve essere adeguato, e lo scivolo pure (da me, per eempio, avrei qualche difficolta').
Anche se la deriva e' retraibile completamente, barche oltre i 5.5m 6m (o le recenti accoglienti polacche che pesano qualosa in piu' delle spartane italiane d'antan) le vedo meglio gestite da una gru. Un po' la differenza che c'e' fra le attrezzature "portatili" (il Micropomo) e quelle "trasportabili" (il Brezza 22, il First 18, il Piviere...).
Certo c'e' qualche eccezione, proprio come il Piviere 6.14 con deriva (Mancini aveva previsto gli accorgimenti necessari per l'alaggio su spiaggia), ma con oltre 1000kg di barca va fatta qualche considerazione su carrello, auto e massa complessiva dell'autotreno.
Comunque sulla carta il Piviere 6.14 resta entro i limiti per tenerla in piazzale a San Giuliano.
Se il carrello di cui parli ti serve solo per portarla a San Giuliano magari puoi noleggiarlo (il noleggio per uso proprio costa poco in Veneto). Se cerchi un carrello per scarrozzarla io avrei qualche remora e suggerirei un barchino piu' piccolo, a meno che le uscite carrozzate siano di piu' giorni (per permettere le operazioni di varo e alaggio senza fare corse nei preparativi, e avendo tempo utile per stare in acqua).
Visto che la barca e' sempre un compromesso, forse il Piviere 6.14 e' quello migliore per avere una barca a basso pescaggio abitabile, divertente, di stile "romantico", trasportabile (non proprio portatile...) e disponibile a budget davvero accessibili (se ne trovano diverse in una varieta' di prezzi e condizioni, ed e' una della barche che piu' di frequente vengono offerte in regalo, pur con tutti i pro e contro del caso).
Insomma:
- facilita' di gestione e uso, economicita' e (s)carrozzabilita' ==> microclass o roba analoga con deriva basculante a scomparsa.
- abitabilita' per cinque, con qualche considerazione da fare riguardo trasporto e messa in acqua ==> dal moderno Brezza 22, al bellissimo Piviere, con in mezzo tante altre fra cui quelle gia' indicate. Alla fine, dovendo fare il passo, diciamo: la piu' grande
che abbia deriva basculante e che sia accettata in San Giuliano.
La Elan 19 e' bellissima, ma non so quanto sia piu' abitabile di un Pomo, e ha quella deriva a vista che da' magari volume in cabina, ma necessita delle attenzioni di cui sopra per il varo/alaggio e il trasporto. Che dire: dovendo stare sui 18' resterei sul Pomo. Diversamente farei il salto e passarei alla piu' grande che resta entro budget, carrellabilita' (se necessaria) e basso pescaggio (come sopra: dal Brezza 22 al Piviere, con tutte le declinazioni nel mezzo e cercando quelle piu' grandicelle che siano accettate a San Giuliano).
Ovviamente resta il discorso che la barca deve piacere, e che si puo' rinunciare a questo o quello che prima si pensava necessario...
Buon Vento.
G.