Gianluca-70 ha scritto:
In effetti ciascuno dei due mi sembra proprio... nè più nè meno che una Panda: alla fine i budget in gioco, le destinazioni d'uso e gli impieghi reali sono anche gli stessi
verissimo, il budget è limitato, se lo dividi per gli anni che userai (si spera) la barca ne viene fuori che l'uso è quasi gratuito...

e se mai dovessi rivenderla non sarà impossibile recuperare almeno metà della cifra sborsata ora...
(ma assolutamente ZERO di tutto quello che ci spenderai da adesso in poi... )
Gianluca-70 ha scritto:
(anche se giù al salirci sopra mi sono sentito un po' in pozzetto di un Mini Transat 6.50 !).
è uno strano effetto che fanno le barche fuori dall'acqua... sembrano sembre gigantesche...
poi quando ci rimetti piede una volta in acqua ti sembra un guscio di noce.
Gianluca-70 ha scritto:
E vero che il pozzetto del Pomo è più comodo e che la cabina... forse pure; ma le differenze non permettono di far stare comoda una persona in più o di caricare sull'una un flight case che nell'altra non entra.
hai ragione... ai fini dell'utilizzo le vedo come due barche equivalenti...
Gianluca-70 ha scritto:
Quello di cui sono contento è che lo Stag mi sembradavvero meglio costruito, sia negli spessori (il Pomo sembrava "ingoiare"e i rulli) che nelle sagome dello stampo, che nlla qualità delle pur semplicissime finiture.
considera che già di listino lo stag costava parecchio più di un micropomo..
uno stag nel 1981 costava 6.500.000 £ senza vele
un micropomo nello stesso anno 5.200.000 £ con randa e fiocco
si, lo stag era generalmente meglio rifinito di un micropomo...
sulla costruzione generale, invece.. li considero equivalenti...
non capisco cosa intenti "nelle sagone dello stampo"...
ti piacciono di più le sue linee d'acqua?
Gianluca-70 ha scritto:
Lo Stag invece è davvero rimesso a nuovo, fra l'altro ho visto che ha armo a 7/8, non ha volanti, ha paterazzo, è ben invelata...; il venditore mi ha detto che ha sezioni antiaffondamento (di cui non avevo letto nelle schede online).
tutti i micro che volevano stare in stazza dovevano essere inaffondabili.
Hanno tutti dei volumi interni che ne dovrebbero assicurare l'inaffondabilità.
Gianluca-70 ha scritto:
Unico neo per tutte questi barchini sta nell'assenza di bulbo, nel pericolo di capovoilgimento e nella difficoltà di recupero da scuffia:
Questo lo devi chiedere al padrone (è ancora Nando?) di Blu di Jamaica...
Si è ribaltato due volte con il suo Stag 18...
una volta a Grignano vicino Trieste per un colpo di bora (ne trovi le foto qui..) e un'altra volta in laguna di venezia per un fortunale con venti oltre 40 nodi..
Non ho notizie di altri micro ribaltatisi.
il recupero da una scuffia senza barca appoggio è semplicemente impossibile.
Gianluca-70 ha scritto:
Il venditore mi ha detto che la deriva pesa una 70ina di kg, che è uscito tranquillamente con 25 nodi e sbandamento di neanche 10 gradi: ma lui è un lupo di mare, e lì mi sa che non è la barca a fare la differenza, ma il manico.
a secco di vele?
scherzi a parte, si... probabilmente solo fiocco o randa veramente ridotta all'osso.. e buon manico al timone e alle scotte.
Gianluca-70 ha scritto:
temporeggiare e portarla via mare appena l'aria si stempera, magari durante il periodo di Pasqua previa benedizione alla partenza(io ho solo poca esperienza con un Laser II).
piu' che stemperare l'aria... meglio avere qualche ora di luce in più...
navigare di notte non è per niente facile.
Senza un minimo di esperienza è facile restare disorientati..
è comunque una bella sfacchinata ma si puo' fare...
io ho portato la mia a casa il ponte del 1 novembre di un bel po di anni fa... ed erano 65 miglia..
partiti all'alba abbiamo ormeggiato a casa esattamente al tramonto..
Gianluca-70 ha scritto:
Poi vi chiederò consigli per le prime uscite e per alcune voci dell'equipaggiamento. Mi darete una mano ?
sempre volentieri..
Gianluca-70 ha scritto:
Ah ! Ieri sera mi sono iscritto al corso per patente vela e motore entro le 12 miglia: si comincia mercoledì 15 !
ben fatto...
li imparerai altre cose... che ti saranno comunque utili (regole per evitare gli abbordi, luci e segnalamenti, un minimo di cartografia)