Sabato salgo ad iscrivere la barca e poi torno a Monvalle dove l'armatore mi aspetta per salire insieme con la barca fino a Cerro dove si terrà la due giorni di regate per la finale del campionato Meteor del Verbano.
La giornata è uggiosa, la previsione di vento costante e forte da nord non concorda con i nuvoloni compatti, per lo meno non piove. Arriviamo a Cerro e ormeggiamo ai pontili comunali per lasciare a terra le sacche con i cambi, il necessario per la notte che passeremo nella foresteria del circolo e per assistere al breafing del giudice federale. Poche parole per indicare la posizone delle boe per i 2 voli previsti nel pomeriggio e siamo di nuovo in barca.
Usciamo e prepariamo Agap per la tenzone. Gli avversari sono solo 4, pochini considerando che sul Verbano sono stati contati 110 meteor, ma a noi va bene così, per lo meno le 5 barche presenti rappresentano bene o male il meglio disponibile in fatto di qualità, oltre al campione uscente ci sono il capoflotta, già campione italiano e alcuni veterani di campionati italiani e mondiali. Dovremmo in realtà essere in soggezione alla nostra prima partecipazione al campionano, ma dopo un anno di regate con ottimi risultati siamo coscienti delle nostre potenzialità e preparati alla prova.
Alle 13,10 sicuri della direzione del vento il gommone esce e parte a tutta velocità per posizionare la boa di bolina verso nord, la seconda sarà posizionata a Santa Caterina, un bastone di 4 miglia per 2 giri, la linea di partenza... 2 boe a 50 metri l'una dall'altra in mezzo alle barche ormeggiate, a 10 metri da riva con un angolo di 40° rispetto al campo (inspiegabile dovrei farvi un disegno)! Ai 5 minuti entriamo nel campo con la sola randa, il vento non supera i 6/8 metri, ma visto che lo spazio è veramente poco tutti optano per questa soluzione proviamo a posizionarci, ma la linea è praticamente sull'angolo di bolina mure a dritta, così ai 3 minuti issiamo il genoa e ci spostiamo rasenti alla spiaggia mure a sinistra per virare all'ultimo a ridosso della giuria, e ovviamente tutti fanno lo stesso e ovviamente noi siamo in ritardo.
Al via siamo sotto di 5/6 secondi, coperti viriamo immediatamente infilandoci tra le barche ormeggiate alla boa, un'altra barca con noi, 3 puntano dritte il centro lago, 50 metri e viriamo di nuovo per il primo lungo bordo, come dicevo la boa è totalmente a sinistra rispetto al campo quindi la prima bolina è il 90% del percorso e gli altri sono avanti.
Agap è perfetta, Ale ed io in falchetta concentrati per centrare i pesi e mantenerla sempre ben dritta, Lorenzo con gli occhi fissi sui filetti e un orecchio alle nostre chiamate per salti e raffiche, con il bordo spaiato all'inizio siamo si indietro, ma leggermente sopravento agli altri, possiamo quindi controllare su di loro i salti di vento e contemporaneamente scegliere la nostra tattica.
Il bordo più a est paga, Ska è davanti a noi, ma alla virata in Layline gli altri sono palesemente dietro, all'inizio non ci crediamo, siamo veloci di bolina specialemente con le ariette, ma non ci aspettavamo così tanto, per non rischiare abbiamo perfino fatto una virata in più per non arrivare da sinistra ed evitare la per noi difficile manovra attorno alla boa. così quando poggiamo lo spy è praticamene già a segno e iniziamo l'inseguimento del 1°, per meglio dire spaiamo per non accodarci sperando che la sua scelta sia la peggiore.
Così è, il bordo sotto costa è frustrato da una diminuzione del vento e da un salto che a poche centinaia di metri dalla boa di poppa vede ska e noi in fila indiana completamente strallati a pensare se non è il caso di tenere lo spy anche per il ritorno che ormai non è più una bolina. Ancora una volta eccediamo in sicurezza e ammainiamo con grande anticipo tanto che non solo il primo ci stacca di 2 o 3 lunghezze, ma perfino gli inseguitori si fanno sotto. Siamo comunque secondi.
Manca ancora un giro e il vento verso le 15 comincia a diminuire. Come è ovvio visto che solitamente a quest'ora cade e inverte. C'è chi sceglie ancora di rimanere sottocosta, noi dobbiamo marcare Gilda e preferiamo quindi seguirlo mentre si allarga verso il centro lago. Così la patana totale ci vede in 2 a centro lago, uno leggermente avanzato verso la boa e altri 2 sotto costa. Tutti ad una distanza dalla boa praticamente identica, sarà la direzione del vento e chi lo prenderà per primo a decidere la classifica.
Siamo fermi ormai da mezz'ora e da sud cominciano a vedersi i primi segnali dell'Inverna, siamo pronti perfino gli spy sono comicamente a segno rivolti verso la direzione da cui sappiamo arriverà il vento. Quando...
Quando arriva il gommone della giuria. Regata annulata per salto di vento. Mavvafff........ Ma fai una riduzione! Ma perché annullarla? Ordine del giudice federale secondo regolamento. Ok, ma secondo regolamento non puoi darmi comunicazione in questo modo, io voglio la bandiera corretta e così anche gli altri sembrano pensarla allo stesso modo e così gli spi rimangono issati e le prue in posizione... Per convincerci il gommone raggiunge veloce la boa, taglia la sagola e se la porta via.
Moralmente siamo secondi: punti iniziali Agap 15 Gilda 8 punti teorici dopo la regata Agap 17 Gilda 13
Domenica, regata lunga, Cerro/Intra/Belgirate/Cerro, 11 miglia, vento teso di tramontana 15/18 nodi.
Segnali di partenza ore 8,30, linea identica al giorno prima, forse un pochino più a ridosso della secca. Verso le 8 usciamo verso il centro lago a provare l'intensità reale del vento, prima con il genoa e una mano poi con fiocco e randa piena; guardiamo anche gli altri chi ha fiocco e una mano chi genoa e randa piena, al solito difficile valutare quale sarà il compromesso migliore quando il vento salta di 20° e di 5 nodi ogni 3 secondi come solo sul verbano sa fare.
Alle 8,30 partono gli skiff e dopo 10 minuti iniziano i nostri segnali, il fiocco questa volta sale subito perché sotto costa il vento è decisamente meno e noi siamo molto sottoinvelati. 2 minuti strambiamo e puntiamo la boa di sottovento, 1 minuto viriamo e lanciamo Agap verso la boa sopravento, bella partenza da parte di tutti, solo una barca sbaglia toccando la boa.
Passano pochi secondi e subito il vento inizia a far sentire la sua forza, siamo ancora abbastanza dritti, ma le raffiche ogni volta guadagnano qualche grado sul nostro peso. È faticoso e richiede grande sforzo e concentrazione, forse per la prima volta ci troviamo in regata con un vento simile e non siamo abituati.
Resistiamo comunque bene anche se molto bagnati e provati dalle virate veramente dure e a metà della risalita siamo tutti raggruppati ed è a questo punto che tutti proseguono verso costa tranne Ska e Gilda, il primo nostro metro di giudizio, il secondo nostro avversario diretto noi non possiamo fare altro che seguirli rimanendo a centro lago a lottare con le raffiche che si fanno sempre più forti.
La loro tattica comunque paga, giriamo la boa ancora secondi e, con calma sta volta ci prepariamo ad issare lo spi. Dopo poggiato Ale va a prua dispone il tangone io cerco una regolazione delle scotte più o meno ottimale, prendo la drizza e isso più velocemente possibile, quindi apro la drizza del fiocco e prendo immediatamente la scotta per iniziare la lotta con quella vela che il giorno prima mi era sembrata troppo piccola.
Agap balza in avanti come se dovesse saltare fuori dall'acqua, inizia una rollata furibonda a destra, poi a sinistra con la randa che tenta di strambare, ancora a destra, non riesco a capire cosa stia succedendo alzo gli occhi e vedo che la drizza non è in testa e così la vela si comporta come un acquilone tirando da ogni lato, lascio la scotta a Lorenzo e provo ad issare, niente non sale di un millimetro è bloccata.
Non nascondo che il pensiero di essere li in mezzo con lo spy bloccato a metà mi ha fatto gelare il sangue nelle vene, mollare le scotte non avrebbe sortito effetto, che fare? Ale a prua cerca di scrutare in alto per capire e infine si accorge dell'errore, la drizza dello spy è interna allo strallo e si è tirata dietro quella del fiocco (errore da principianti quali in effetti siamo); issando il fiocco dovrebbe liberarsi.
Così è, con il fiocco issato la drizza scorre libera, ma a quel punto Ale non ne vuol sapere, guarda a poppa e chiede a gran voce di ammainare, non se la sente di strambare. Io sono un mezzo e tengo a stento la scotta nelle raffiche la barca non rolla più ma infila la prua nelle onde in un modo che avevo visto fare solo al mare e a barche ben più grandi. Non credo potremmo resistere ancora a lungo prima di fare qualcosa di molto, ma molto brutto. Quindi ammainiamo e procediamo a farfalla con il solo fiocco a prua.
Palese che questa non può che essere una tattica suicida, ma che altro potevamo fare? Così arriviamo alla boa di poppa ultimi ad anni luce dal primo, ma non così lontani dagli altri, vuoi perché non siamo stati gli unici ad ammainare vuoi perché lo spi in quelle condizioni non ha avuto un vantaggio così importante.
La risalita di bolina si preannuncia ancora più dura, 5 miglia di fetch in più non sono poche, ma la bolina è la nostra andatura e quindi ci disponiamo per farla al meglio; invece di prendere la mano alla randa mi posiziono in falchetta in modo da poter tenere anche il trasto e lascare nei momenti peggiori, anche se il Meteor gran barca anche sdraiato conserva comunque velocità e direzione un paio di volte sono dovuto intervenire.
All'arrivo siamo quarti, dietro a chi ha più esperienza di noi, davanti però al nostro avversario diretto.
Punti teorici dopo la regata annullata (le lunghe hanno coefficente 2) Agap 17 Gilda 13 punti teorici dopo la lunga Agap 25 Gilda 29
Classifica reale anche senza considerare la regata annullata punti Agap 23 Gilda 24 punti
Solo che il regolamento prevede uno scarto noi scartiamo un 5 loro un 5 ma che vale doppio essendo una lunga

Però per essere il primo anno non è andata così male