Ciao a tutti, lettore assiduo ma poco partecipe in scrittura, un po’ per timidezza e molto per poco da scrivere ultimamente, questo forum resta comunque il mio punto di riferimento, perché nell’animo sono un carrellatore attualmente senza barca.
Stimolato dal post provo a fare un mio personale bilancio.
Premetto che la mia esperienza è quella di car-topper, ho avuto per alcuni anni una deriva x4, simile al laser, che tenevo tutto l’inverno sul lago vicino casa, e trasferivo al mare in abruzzo per l’estate, sulla spiaggia al mare, trasportandola abbastanza agevolmente sul tetto della station wagon che avevo all’epoca. Poi è accaduto che ho iniziato a fare campionati invernali su cabinati e quindi in inverno la deriva restava inutilizzata, perciò ho deciso di lasciarla direttamente al mare, nel giardino della casa di mia suocera, e portarla avanti e indietro dalla spiaggia all’inizio e fine della stagione estiva.
L’evoluzione successiva, visto che i figli sono cresciuti e la frequentazione della costa abruzzese è diventata più sporadica, e l’utilizzo della deriva di conseguenza, è stata quella di venderla. Anche perché avevo cambiato auto con una più piccola, e la prima volta che ho provato a metterci la deriva sopra con le barre agganciate al tetto ho fatto danni, 4 bei bozzi

per fortuna recuperati dal carrozziere.
Attualmente sono in una fase di riflessione, sogno sempre un piccolo cabinato che userei in realtà come una deriva, piccole uscite giornaliere da solo visto che la famiglia non si è minimamente appassionata alla vela

, però devo ammettere che non credo avrei l’energia per carrellare e montare/smontare ad ogni uscita, e dall’altra parte i costi dei posti barca sul litorale laziale sono tali da rendere assolutamente sproporzionato il costo di possesso di una barca rispetto all’utilizzo che ne farei.
A volte penso che una soluzione per le mie esigenze potrebbe essere la condivisione, visto che il tempo per usare la barca è poco e rende antieconomico possedere una barca intera per questo. O ancora meglio sarebbe una soluzione come quella di alcuni porti del nord-est, in cui mi sembra ci sia la possibilità di associarsi ad un circolo ed utilizzare derive e cabinati del circolo pagando la quota annuale, ma non mi sembra che vicino Roma ci sia niente del genere (anzi se qualcuno ne è a conoscenza dica pure).
In ogni caso, per forma mentis, per me la barca piccola resta la soluzione migliore, permette di contenere i costi, di essere autonomi per tante piccole cose a fronte di obiettivi limiti di range di utilizzo che, almeno per me al momento, non costituiscono certo un problema. E d’altra parte proprio su questo forum ci sono esempi di belle crociere del millennium falcon (a proposito, dove sei? Facci sognare ancora

….) che mostrano come il problema non è certo la dimensione della barca ma semmai quella del marinaio.
