Francesco ha scritto:
Rsipondo a pezzi e secondo quello che mi viene in mente.
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C'è una distinzione che va fatta su come vivere "in" mare o come vivere "il" mare. Se si leggono le storie di Jocondor si capisce benissimo che oltre che carrellare veramente lui e la sua famiglia hanno vissuto "in" mare. Capisco che lui sogni una barca più grande e che per lui la sua è solo un ripiego, nelle sue condizioni lo farei anch'io, ma non sono le mie. Io non desidero vivere "in" mare, io voglio solo vivere "il" mare, ed è una cosa ben diversa.................
Interessante. Psicologicamente acuto.
Certo, è vero: io vorrei una barca più grande; ma sempre nel limite del carrellabile (da solo o con aiuti esterni), perchè so "osare ed accontentarmi" e godermela (la vita, non la barca) con poco.
Perchè amo la tenda piantata nella polvere e non il lucido appartamentino in affitto.
Perchè sono consapevole che più la barca è piccola e più ti ci diverti, niente ti lega, più è mobile è e più si muoverà.
Perchè non voglio dare l'antivegetativa ad uno scafo che passa 11 mesi fermo in acque limacciose, ed uno solo (forse) in crociera a piccole tappe nei paraggi di quel porto (sempre gli stessi).
Non sapevo del mestiere di Pogoria, si perdoni la mia ingenuità: dove e da chi avrei potuto saperlo?
Ed allora anche MarcoZK è un professionista della vela? E chi altri? Dichiararsi, prego.
Io sono un dilettante assoluto. Nulla da dichiarare oltre quello che già sapete di me.
Ah, no, c'è ancora una cosa, dimenticavo: per anni, Tramp, ho lavorato con minerali dall'Ucraina, visitando spesso i produttori, e di caviale e di vodka ne ho avuto, ah, se ne ho avuto...... e mi piacciono anche.
..... anche se ho fatto pure la fila alla mensa dei barboni, in un'altra vita, tanto tempo fa...

Alla fine del (mio) discorso, sono lieto di questi chiarimenti.
Ed attendo con curiosità le schede di Lollipop, che spero non si faccia intimorire dalle mie ciance.
Si sa che i marinai straparlano, a volte
