Mercoledì 18 agosto,
speranzoso per una leggera brezza da grecale mollo gli ormeggi in solitaria, non fossi stato al mare dove le regole sono ferrei avrei bordato il fiocco uscendo a vela, ma qui non è possibile accendo quindi il motore svegliando purtroppo Cinzia che poco dopo esce a farmi compagnia in pozzetto, visto lo stato comatoso le intimo di non aiutarmi e con il pilota inserito tolgo i parabordi e preparo il circuito dello spi. Non siamo praticamente fuori dal porto quando la randa è già a segno e il tangone già in posizione pronto a trattenere il braccio, torno in pozzetto e appena la poppa esce dal molo di sopraflutto cazzo il braccio regolo la scotta e isso.
La sensazione è sempre fantastica la barca accellera immediatamente mentre il pilota contrasta un'iniziale tendenza orziera, l'apparente diminuisce immediatamente e la randa tende a stallare, orzo di 20° e proseguo. Non c'è rotta ne destinazione solo divertimento.
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In un tempo che mi è sembrato istantaneo siamo quasi a Capo Ferrato, potrei orzare e passarlo, potrei andare di nuovo a Villasimius nessuno mi trattiene. Quasi nessuno. Le bimbe nel frattempo si svegliano e cominicano a ribadire che il programma prevedeva spiaggia!
Non posso far altro che ammainare e ripartire di bolina per il ritorno, utilizzando tutte le tecniche in mio possesso per prolungare il più possibile la veleggiata.
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Nel pomeriggio come promesso...
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Giovedì 19 agosto,
barca ferma, gita alla spiaggia di Quirra
Venerdì 20 agosto,
oggi con un colpo di mano sono riuscito ad uscire nuovamente in barca e un po' a vela e un po' a motore percorrere le 8 miglia che ci separano dalla baia di Quirra, dove risiede la base militare che a giugno fu colpevole o meritoria della nostra sosta a Porto Corallo. Dopo un paio di ore di navigazione ci ormeggiamo su un fondo di sabbia bianca e conchiglie rotte in 5 metri di acqua per la più classica delle giornate da trascorrere oziando, tuffandoci e pescando infruttuosamente fino a che l'immancabile termica del pomeriggio non ci consente di rientrare veleggiando, questa volta con il solo genoa per consentire al cagnaro di rimanere montato e ripararci dal sole.
Sabato 21 agosto,
ieri doveva essere l'ultimo giorno del diario di bordo, la barca ormai ormeggiata definitivamente, ma mi preme raccontarvi della gita terrestre cultural mangereccia fatta a Barrumini in visita ad una delle strutture nuragiche meglio conservate della Sardegna. La civiltà nuragica vale la pena di essere menzionata per la sua indefinita e fantastica storia, 3500 anni fa le popolazioni sarde non ancora contaminate da Spagnoli e Romani si rifugiavano nell'entroterra alla ricerca di acqua e, ovviamente, protezione dalle invasioni che di volta in volta il mare portava. Nascono così queste strutture, veri e propri castello torriti alti anche 20 metri e muniti di merli e feritoie, sorta di castelli medievali in anticipo di 2000 anni!
Su nuraxi ha poi altri vantaggi, è vicino ad un ottimo ristorante dove si può gustare la cucina dell'entroterra sardo per un controvalore più che accettabile e, se l'oste è coccolato a sufficienza, acquistare anche un litro di mirto fatto in casa.
I resti del castello, una torre centrale con 4 torri esterne unite da contrafforti spessi 6 metri, il tutto alto oltre 20 metri di cui 7 ancora visibili oggi.
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L'ingresso di una sauna di 3000 anni fa a dimostrazione di quanto fossero avanti.
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I resti del villaggio ai piedi del nuraghe, le capanne avevano muri circolari alti circa 2 metri chiusi da una struttura di pali e frasche simili ai tepee indiani.
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Durante il nostro ritorno ci siamo imbattutti in alcune curiosità, la prima è quello che dicono essere un telescopio radar, ma che io credo sia un Radiofaro Traente per acchiappare il Millenium Falcon nel caso passi da queste parti
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Seconda cosa curiosa una iscrizione su quello che sembrava una cisterna di un acquedotto
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E con questo sperando di aver stimolato la vostra curiosità senza avervi troppo tediato, concludo dicendo che i giorni successivi li abbiamo realmente passati in spiaggia spalmati su lettini a noleggio come nella miglio tradizione della mia infanzia ligure in quel di Celle.
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L'ultima sera, 27 agosto abbiamo incontrato alcuni amici velisti di passaggio e l'ultimissimo giorno raggiungendo olbia ho avuto occasione di incontrare nel modo in cui nessuno penserebbe mai l'amico Fidi.
E infine uscimmo......