Come tutti voi, immagino, ho seguito con attenzione la vicenda, che lascia naturalmente sgomenti ed amareggiati.
Perché quella tratta, da Ancona (o Bari) ad Igoumenitsa l'abbiamo tutti, credo, percorsa, sia in un verso che nel'altro; proprio su quei traghetti, di quella od altre compagnie. Perché la gestione di un soccorso in mare ci interessa più o meno tutti. Perché come al solito la valanga di notizie che arriva non fa che accrescere la confusione, invece di chiarire i fatti.
Veniamo al dunque, alle cose che non quadrano.
L’incendio è scoppiato all'alba di Domenica 28 dicembre 2014, nel garage della nave «NORMAN ATLANTIC» - battente bandiera italiana, di proprietà di «Visemar DI NAVIGAZIONE SRL», che è stata noleggiata dalla società greca ANEK. Mettendo a rischio la vita dei 478 passeggeri e degli uomini dell’equipaggio. Più un numero imprecisato di clandestini, forse oltre 80.... ma questo sulle prime, non si sa.
Come e perché il fuoco non sia rimasto circoscritto nel garage ed abbia potuto raggiungere i ponti superiori, sia a prora che a poppa, non lo sappiamo. Sappiamo però che il comandante, spezzino, è già diventato un eroe, perché per ultimo ha abbandonato la nave... dove imbarcava di certo dei clandestini.
E per prima cosa, dove si trovava la nave? I media subito ci dicono che fosse al largo di Corfù. E quale era lo stato del mare ed il vento? I media non ce lo dicono, ma io ritengo probabile che il vento, forte, fosse di ENE, e cioè Grecale. Su questo attendo eventuali conferme, che non ho trovato, o smentite.
L'allarme, a bordo ed a terra, è stato dato subito? A bordo non pare, dai racconti dei passeggeri traspare invece improvvisazione, confusione, mancanza di informazioni.
Ed a terra? A terra pare di si. In corsivo le citazioni:
"Di certo sappiamo che – dopo il may day lanciato dalla Norman alle 4.47 – il rimorchiatore Marietta Barretta si mette in movimento: lasciato il porto (di Brindisi) intorno alle cinque, compie una breve retromarcia per imbarcare dei vigili del fuoco, quindi riparte verso le sei. Il Barretta intorno alle 10 del 28 ha percorso circa 30 miglia, quindi ne mancano una decina, prima di raggiungere la Norman." La quale è dunque a 40 miglia da Brindisi, cioè al largo di Valona e non di Corfù.
"Il capitano generale della Guardia costiera, l’ammiraglio Felicio Angrisano ha dichiarato alla stampa: "Solo alle 9 di mattina del 28 l’Italia assume il coordinamento delle operazioni e in mare, a quell’ora, (a bordo?) c’erano solo due persone. Vive” Ma...ma cosa sta dicendo? E tutti gli altri? La cavalleria arriva a battaglia già vinta? Oppure era un modo per fare largo ai privati?
"Una fonte (albanese) qualificata che preferisce mantenere l’anonimato conferma di aver saputo che almeno un rimorchiatore, partito da Valona, era già a ridosso della Norman e che, .... dalla capitaneria di Durazzo sarebbe partito l’ordine di non occuparsi più della vicenda. Ma a quell’ora, quali altri rimorchiatori erano presenti, intorno alla nave in fiamme?"
"Gli altri rimorchiatori, il Tenax e l’Asmara, partiranno tra le 7.40 e mezzogiorno. Un altro rimorchiatore, in carico alla compagnia Eni, l’Aline B, parte intorno alle 11.30. La Norman intanto aspetta, eppure è molto più vicina alle coste albanesi, che a quelle italiane. E infatti scarroccia sempre più verso Valona e la tv albanese Top Channel riferisce di riuscire a guardare la tragedia direttamente dalla costa: “A occhio nudo, verso il mezzogiorno di oggi, si vedeva la nave che girava fuori controllo”.
(Ma il vento non veniva da ENE? Come mai la nave fuori governo si trovava a quell'ora ancora più vicina alle coste albanesi? Vabbé, andiamo avanti.)
Chi ha stabilito che fossero proprio i Barretta ad aggiudicarsi il rimorchio? ""Fonti Visemar – la società armatrice – riferiscono che armatore e assicuratori hanno affidato, il 28, alla Smit (società olandese molto nota) l’incarico di coordinare le operazioni di salvataggio della nave. Aspettiamo che ci riferisca anche sulle operazioni di rimorchio”. Non l'armatore, né l'assicuratore, dunque. Chi allora?
"l’ammiraglio Felicio Angrisano, .....ha lavorato gomito a gomito con i fratelli Barretta, come capo delle sezioni “Tecnica” e “Operativa” nella Capitaneria di porto di Brindisi, dove l’azienda dei rimorchiatori opera dalla fine degli anni Cinquanta. E lo stesso premier Matteo Renzi conosce bene Rosy Barretta, dell’omonima azienda, che il quotidiano Brindisi Report definisce “lady Pd” e la immortala mentre, nel 2012, accoglie il futuro premier a braccia aperte, nella sua veste di rottamatore. I Barretta sono quindi ben noti a Renzi e all’intero comando della Marina militare".
Dunque largo ai raccomandati; specie se hanno un incarico loro conferito, congiuntamente dal Procuratore della Repubblica, dal Presidente del Consiglio, e dalla Guardia Costiera Italiana. Anche se questo comporta un ritardo nelle operazioni. E l'Eroico Comandante cosa ne dice?
Ieri sera poi,"in cauda venenum", ecco la beffa:
"I fratelli Barretta hanno appena tirato il fiato, stanno decidendo come trainare a Brindisi la Norman, quando parte lo sfottò con il comandante albanese – “provaci tu, a rimochiarlo”. Questi ha accettato la sfida, ha agganciato il traghetto e s’è avviato verso il porto di Valona, lasciandoli a bocca aperta." La cosa peraltro non è stata facile, al punto che due marinai albanesi sono morti, colpiti da un cavo, nelle operazioni di aggancio.
Ed eccoci infine all'ora di cena, quando i servilissimi media di regime nostrani, (Rai NEWS24, Rai Tre) intervistando la Ministro della Difesa albanese, vigliaccamente le chiedono "ma Valona non è un porto troppo piccolo per il traghetto?" Ed anche "ma voi siete in grado di farlo entrare in porto?"
E mentre ci riferiscono che il comandante-eroe, per ultimo, ha abbandonato la nave, e che questa sta navigando verso Valona, (ma come? senza nessuno a bordo?), non ci dicono che invece sono i disprezzati albanesi guastafeste ad averla agganciata....
E poi dulcis in fundo: “La nave San Giorgio (che trasporta centinaia di passeggeri scampati alla morte) non parte per l’Italia finché i rimorchiatori dei fratelli Barretta non hanno la certezza di rimorchiare la Norman Atlantic a Brindisi”. Il motivo: “C’è un’inchiesta in corso, il traghetto è stato sequestrato....
Cioè la Marina Militare, con i naufraghi a bordo, deve rimanere sul posto a tutelare gli interessi dei raccomandati.
Intanto: "Matteo Renzi in conferenza stampa da Tirana insieme al premier albanese Edi Rama ha espresso il suo cordoglio per le vittime ma ha parlato anche di “orgoglio” per le operazioni di salvataggio in cui ci sono stati “momenti di eroismo”. “In condizioni proibitive – ha detto – si è impedito che l’incendio avanzasse inarrestabile: sarebbe stata un’ecatombe“
Già, proprio una bella storia.
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