E io non voglio fare il polemico (per una volta...), ma:
- dando per scontato che questo argomento è prezioso, punto;
- mi metterei per un attimo a pensare quanto frequenti possano essere le soste in rada, e di che impegno possano essere;
- e mi viene in mente che la 'linea' è costituita da tutte le belle cosine di cui si sta discutendo, più una: l'equipaggio; e in specifico la sua competenza ma soprattutto la sua sopportazione di condizioni non agevoli;
- se la competenza è 'poca' - passatemi il corto circuito - meglio il porto (o la spiaggia, dico io, ma fate pure finta che non lo abbia detto

);
- se la capacità di sopportazione è 'poca' - idem, idem...
Torno a bomba: quante volte qui si legge "la moglie non mi viene in barca" e cosette del genere? E quindi: quante rade in condizioni disagevoli siete/sono in grado di (sos)tenere? Su un barchino di 6 metri? (Fidi, lo so, lo so... come so di Jo ...)
In sostanza: se le condizioni 'peggiorano' (leggi: sono appena meno che splendide: barbecue, amache, olii di cocco...), si vola in porto (o...

); ed è senz'altro meglio così: potrebbe significare che non dovre(m)mo permutare al volo la barca con un camper...
Morale? Forse, dico forse, dato l'equipaggio 'standard', molte delle altre specificità collegate alla 'tenuta di un ancoraggio', compresi anche il portafoglio e il tanto impegno che mettete nella discussione/progettazione, possono essere considerati - sempre - opportuni, ma relativi ad una frequenza davvero bassa, bassina, (irrilevante?).
Oppure (cioè): mare 3 e vento forza 4-5 potrebbero essere i valori massimi da sopportare in ancoraggio, e per tempi limitatissimi...
Ma è soltanto la mia opinione.