Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 05/06/2014, 11:01 
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Mi collego alla discussione di Franco e vorrei sapere quale è il vostro punto di vista...
Io vedo tre ordini di problemi:
1) La marinità delle nostre barchette (concetto da definire).
2) La questione normativa/legale.
3) Le dotazioni di sicurezza che si ritengono adeguate e quelle che sono imposte per legge (a seconda della bandiera che si batte).

1) Devo ammettere che delle "piccole", prima di essere accolto in questo forum, conoscevo poco e mi erano sconosciute le particolarità delle "pance piatte" e relativa marinità di questo tipo di imbarcazioni con peso in chiglia e deriva mobile. Mi piace molto l'approccio e apprezzo in modo particolare la competenza di Paddy, come di tanti altri sul forum, sugli aspetti costruttivi e il tipo di mare che queste barche possono affrontare, sempre in rapporto al reale equipaggio imbarcato.
Parlo di quel che so, ossia del Meteor; ogni volta che monto su questa anziana barchetta ho modo di sorprendermi per il suo modo di stare in acqua anche nelle condizioni difficili, con onda e vento sostenuto, a tutte le andature; il mare le scorre sotto, risale le onde, anche ripide, e ne discende con grande equilibrio e appena il vento spinge più forte, lei si alza dall'acqua e accelera senza scomporsi, anzi. Il piano velico risulta molto equilibrato e lo stralletto permette di regolare in modo ottimale lo svergolamento della randa pur trattandosi di un armo in testa d'albero. Puntale, controvento dello stralletto, crocette ben acquartierate e larghe contribuiscono a rendere l'insieme stabile e solido (nonostante la barchetta non sia un mostro di rigidità nell'insieme).
MA, quel che mi lascia perplesso nel prendere il mare con il Meteor è che troppe sono le vie d'acqua possibili, a partire da quel ridicolo passauomo a prua che è un semplice coperchio con una ritenuta all'inteno (per il quale non riesco a trovare una soluzione alternativa adeguata essendo il profilo della tuga in quel punto stonato) e i gavoni in pozzetto che non hanno una tenuta adeguata (quello di poppa, in più, è praticamente solo appoggiato; devo studiarmi qualcosa). Premesso che con mare grosso tutte le nostre barchette dovrebbero girare con il tambuccio chiuso, unica vera via d'acqua importante che una sola onda frangente potrebbe farci affondare o una straorza/stapoggia sotto spi, le altre via d'acqua del Meteor, anche se non a tenuta perfetta, una volta trovato un metodo di chiusura decente (di default i copri gavoncini non hanno nessuna cerniera o altro che li tenga al loro posto), oltre a qualche decina di litri d'acqua non dovrebbero fare...

2) Per quanto riguarda la questione legale, se è vero che le normative ci sono e dovrebbero andare rispettate, e altrettanto vero che si tratta di decisioni personali trasgredirle o meno; anche se ammetto non essere proprio l'approccio più corretto il trasgredire perché i controlli sono pressoché inesistenti... in ogni caso, le possibilità di regolarizzarsi in modo rapido e semplice ci sono e si chiamano bandiera Belga e Bandiera Olandese. La mia Piratessa batte infatti, bandiera Belga. Una volta che gli aspetti burocratici sono regolarizzati, possiamo sentirci forse sicuri di affrontare navigazioni che possono diventare "impegnative" per le nostre barchette? Direi di no.

3) Regolari o meno dal punto di vista burocratico, ciò che è davvero importante sono le qualità marine della barca le dotazioni di sicurezza. Come prima cosa vanno fatte delle considerazioni sul terreno di gioco e le sue caratteristiche. In secondo luogo le distanze e i tempi di permanenza in mare, in terzo luogo la preparazione dell'equipaggio e la sua tenuta fisica (stare in mare in solitario per 15 ore consecutive non è uno scherzo se succede un qualcosa dalla più semplice avaria (ti muore il pilota automatico...) all'infortunio o maldimare che ti impedisce di fare alcunché.
Le mie considerazioni sul punto 1 sono: il mio terreno di gioco è l'adriatico centro-settentrionale, tra Ancona, Ravenna, Venezia, Croazia. Un mare che per i bassi fondali può diventare cattivo con onde ripide e frangenti. inoltre proprio per le caratteristiche della costa bassa e sabbiosa sul versante italiano, non tutti i porti sono accessibili nelle condizioni tipiche più difficili con bora o scirocco forte. Quando si parla di fare una traversata si parla di una traversata Ancona-Punte Bianche o Katina, circa 65/70 Nm ovvero 14 ore di traversata circa, considerando una media di 5kn. Sembra una media eccessiva e ottimistica? Mah, io mi sono imposto che sotto i cinque nodi vado a motore (a mezza manetta faccio 5,5/6Kn), nessuna deroga, per alcun motivo. Quando parto e quando arrivo devono essere due paletti inderogabili e chi è casa lo deve sapere. Viaggio di giorno partendo la mattina presto (verso le tre/quattro) in modo da arrivare nel primo pomeriggio con la luce visto che saremo stanchi. Una volta vagliate le condizioni meteo che devono essere sicure, anzi arci-sicure si parte con la consapevolezza che è più facile che fenomeni violenti e molto violenti si possono scatenare lo stesso ma con ogni probabilità saranno locali e legati alla costa più che in alto mare (esperienza vissuta: partiti da Ancona noi abbiamo avuto una inaspettata pioggia e una decina di nodi di vento, in costa, non previsto da alcun bollettino, si è scatenato l'inferno e mai decisione fu più saggia che continuare verso la Croazia piuttosto che tornare indietro).
Detto delle condizioni meteo le mie considerazioni sulle distanze da coprire sono queste: anche se 65Nm sembrano tante, se mi dovessi trovare in difficoltà, il punto più lontano dalla costa non starà mai a più di una trentina di miglia e si troverà nel punto di massimo traffico commerciale e diportistico (non stiamo parlando di dicembre...ma di quando tutti si muovono per le loro agognate crociere estive). Trenta miglia, nella malaugurata ipotesi di un May-day, sono coperte in meno di due ore dai mezzi di soccorso che dovessero partire da una sponda o dall'altra dell'Adriatico. Le coperture VHF: io possiedo un vhf portatile della ICOM (galleggiante) e nella mia esperienza ho sentito le comunicazioni da Ancona fino alle Tremiti ininterrottamente e chiaramente fino in Croazia, come tutti i bollettini meteo emessi in giornata. Le stazioni radio sono poste a tali altezze che dovrebbero essere in grado di ricevere praticamente tutti i segnali provenienti dal bacino che hanno davanti. Ma come faccio a far sapere ai soccorritori dove sono? Questione di Grab bag; con me ho sempre il GPS cartografico, il VHF, il giubbetto autogonfiabile indossato ininterrottamente e sono sempre legato, anche con mare calmo. Nella gran bag ci metto un cellulare carico, una pila stagna, i fuochi, una muta a testa, acqua e buste di Polase, da mangiare. Cosa mi manca? un bel PLB con Gps: il prossimo acquisto. Il PLB lavora sulle stesse frequenze del EPIRB, le uniche a poter attraversare le coltri di nubi più fitte e raggiungere i satelliti con due sole differenze: il PLB è legato alla persona e non alla barca e ha l'attivazione manuale non automatica. La durata del segnale dovrebbe essere nell'ordine delle 24 ore. In oltre, la presenza del GPS è in grado di guidare i soccorritori con una precisione di un centinaio di metri. Altra cosa che vorrei avere è una di quelle luci laser che pare surclassino i classici fuochi, per sicurezza, efficenza e durata. Non ho la zattera, è vero... affronterò l'eventuale bagnetto tendo conto però delle temperature dei nostri mari estivi e del mutino indossato che oltre a tenere la temperatura corporea sottocontrollo è una ulteriore riserva di galleggiabilità.

Ecco alcune delle mie considerazioni scritte di getto, spero di non scatenare un putiferio! Giuro che l'intento del post non è quello di stabilire cosa ritengo sia giusto ma di aprire una vera discussione e sentire i pareri di tutti su questa materia per migliorare e riconsiderare le mie posizioni in fatto di sicurezza.


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 Oggetto del messaggio: Re: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 05/06/2014, 11:32 
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L'approccio è ottimale.
Il contenitore stagno con le dotazioni di emergenza è la cosa migliore, fissa ad esso un galleggiante perché una volta aperto in acqua non possa affondare, anche per questo il cellulare lo metterei a sua volta dentro una custodia e oltre alle barrette nel contenitore ne terrei qualcuna nella cerata; forse aggiungerei un coltello e una maschera, quest'ultima non serve solo per immergersi ma anche per proteggere gli occhi quando si è un acqua con le onde.
Avrei dei dubbi sulla portata del VHF, tu li senti, ma dubito ti sentano loro, d'altra parte un fisso montato su una barca rovesciata serve a poco.
Così anche per i salvagenti autogonfiabili, sicuri senza dubbio e da indossare sempre, ma vi affiancherei quantomeno un atollo per rimanere uniti in caso di vera disgrazia. La cosa migliore è dare un orario massimo di arrivo a qualcuno, se non vi sente alletterà i soccorsi, bada bene di poterlo contattare però ;)
Per le lunghe navigazioni aggiungerei nei gavoni, dove possibile, dei salsicciotti gonfiabili, quelli degli optimist ad esempio o i rulli da alaggio, così da avere una riserva che tenga a galla la barca, ma poterli togliere quando si arriva. Sempre per le chiusure, il passauomo del meteor è scandaloso, puoi limitare l'ingresso dell'acqua con delle guarnizioni di gomma, non sarà a tenuta stagna, ma aiuta molto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 05/06/2014, 13:01 
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Buono il suggerimento del galleggiante per la tanica! Non ci avevo pensato...
Il cellulare, per quanto penso servi a poco visto che già poche miglia dalla costa non ci dovrebbe essere campo, è dentro una busta stagna. Coltello e maschera gli avevo dimenticati ma nel bussolotto gli avevo messi, come pure della crema solare...
Devo contattare Luca (Morbin) per capire come diavolo ha fatto con il suo passauomo... Ho comprato uno sportello quadro calpestabile, ma oltre aver sbagliato le misure, per mezzo centimetro, mi sono accorto solo quando sono andato a provare a montarlo che il foro in questione è stondato...Sgrunt!
Bella l'idea dei salsicciotti tipo optimst...una volta che la cabina è chiusa (anche se il controstampo interno non sigilla la cabina che è in comunicazione con i gavoni) questa riserva dovrebbe bastare a sostenere la poppa in caso di allagamento dei gavoni...


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 Oggetto del messaggio: Re: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 05/06/2014, 16:47 
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Alcuni anni fa, leggendo "bolina" un signore aveva messo come riserva di galleggiamento le bottiglie vuote di plastica, soluzione economica; i salsicciotti degli optimist si adattano anche bene alla conformazione scafo - gavone.


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 Oggetto del messaggio: Re: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 05/06/2014, 18:33 
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Meteor ha scritto:
Bella l'idea dei salsicciotti tipo optimst...una volta che la cabina è chiusa (anche se il controstampo interno non sigilla la cabina che è in comunicazione con i gavoni) questa riserva dovrebbe bastare a sostenere la poppa in caso di allagamento dei gavoni...

Ti suggerisco di leggere questo (mio) articolo http://lamiabarcabrezza22.myblog.it/201 ... ndabilita/
nel quale e' descritto anche un modo semplicissimo per fare i salsicciotti, oltre a qualche considerazione sulla inaffondabilita'.

Tornando al tema core del topic, secondo me al di la' delle normative, la zattera di salvataggio sarebbe comunque importante in quanto, anche ad una barca inaffondabile puo' capitare l'affondamento per incendio e questa eventualita', seppur remota, e quella piu' terribile. (facendo opportunamente i dovuti scongiuri ;) )
Peraltro, proprio per minimizzare il tempo di permanenza al largo, occorre avere una buona scorta di benzina per poter fare affidamento sul motore in caso di assenza di vento e questa, ha un grado di pericolosita' non basso.

Purtroppo, anche tralasciando il tema costi e revisioni biennali, il problema della zattera e' che e' pesante ed ingombrante.

Un PLB potrebbe essere l'alternativa (nel senso che si finisce comunque a mollo ma la possibilita' di essere ripescati in tempo e' molto alta).

bv

_________________
Ex: Aura (CNA - Brezza 22 ) http://lamiabarcabrezza22.myblog.it
Gli stolti corrono ove i saggi non osano nemmeno avventurarsi


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 Oggetto del messaggio: Re: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 05/06/2014, 22:23 
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Iscritto il: 18/10/2011, 22:36
Messaggi: 2556
Bello questo argomento! M'intrippa un casino.... :mrgreen:

BANDIERA: l'idea de mettere quella olandese o belga è di certo la soluzione migliore, poche centinaia di euro e ti passa la paura, sei in regola e nessuno ti può dire nulla. Questo però non toglie il fatto che io sono italiano così come lo è la mia barca, io a questo ci tengo e sinceramente non me la sento ancora di mettere una nazionalità fittizia. Però capisco chi lo fa e fondamentalmente fa bene, è la classica regola: "fatta la legge, trovato l'inganno".
Certo che risolvere in maniera diversa il problema della nazionalità ed il fatto di dimostrare la proprietà della barca è veramente difficile.

ZATTERA: per andare in Capraia ho rubato quella del gommone del mio avvocato! E' un affare enorme e pesantissimo, saranno stati 30Kg buoni :o L'ho fissata in coperta e "si sentiva", su un barchino come il mio si deve trovare per forza qualcosa di meglio, la zattera a norma italiana è veramente improponibile. Come ho già avuto occasione di scrivere da qualche parte, si trovano zattere omologate in altri stati esteri, con prezzi decisamente migliori, molto più leggere e meno ingombranti, c'è una norma (al momento non la trovo, la devo cercare meglio) che dice che se un dispositivo di salvataggio è omologato in un qualsiasi stato UE deve andar bene anche per noi, magari i nostri "scienziati" hanno trovato il modo di invalidarla con qualche circolare, ma ci andiamo a litigare in mare aperto con qualche carta in mano, magari la possiamo pure spuntare ;)
Diciamo che per una navigazione "impegnativa" vorrei avere qualcosa che galleggi, magari anche solo il vecchio atollo come dice Paddy, o meglio una zattera di buona fattura, per non stare in ammollo tutto il tempo. Ovviamente sto parlando di estate, in inverno ci vuole una buona zattera.... punto!

INAFFONDABILITA': non ci credo più di tanto (non per nulla ho tolto una fettina di cassa stagna :P ), o meglio, bisogna vedere la barca... il micropomo ha le due casse stagne laterali che vanno da poppa a prua, se urto qualcosa che mi crea una via d'acqua di certo allaga anche la cassa stagna, a quel punto hai voglia di mettere sacchetti di polistirolo... vai giù e basta! Una soluzione potrebbe essere riempirle di poliuretano espanso a cellule chiuse, ma è un lavorone :( Se invece la collisione mi allaga "solo" la cassa stagna senza penetrare in cabina, direi che ho il tempo necessario per chiamare i soccorsi....

CHIAMARE I SOCCORSI: EPIRB & PLB sono strumenti fantastici (e costosi), secondo me valgono la pena se uno queste cose le fa spesso. Se dovessi programmarmi un viaggetto di un mese, con lunghe traversate previste, probabilmente opterei per il noleggio di un telefono satellitare, con 200/250 euro me la cavo e quando sono a mollo chiamo e gli dico esattamente dove venirmi a prendere, quando vedo la nave o l'elicottero che arriva posso anche guidarlo "a vista" :P
Se poi uno (buon per lui) decide di farle spesso queste cose, allora se lo compra direttamente ;)

Ok.... quante bischerate ho scritto?


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 Oggetto del messaggio: Re: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 06/06/2014, 8:29 
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D'accordo su tutto con Meteor.

Nella (imminente) traversata, terrò pronta nel tender o vicino ad esso, una sacca stagna con le cose classiche: telefonino, portafogli, crema solare, bandana, occhiali da sole, acqua, qualcosa da mangiare, magari un GPS, e di certo i razzi; inoltre 2 giubbetti salvagente a portata di mano, e due cerate + la muta.

Forse, porterò anche sul ponte l'albero e le vele del windsurf; la tavola invece sarà già comunque a prora, appoggiata sul trampolino.

Riguardo al VHF ho un problema: si accende, fa bip, se glielo dico esegue lo scan, ma non trova niente.
Il canale del meteomar qual'è?


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 Oggetto del messaggio: Re: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 06/06/2014, 8:48 
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NeXuS ha scritto:
ZATTERA: ....

c'è una norma (al momento non la trovo, la devo cercare meglio) che dice che se un dispositivo di salvataggio è omologato in un qualsiasi stato UE deve andar bene anche per noi, magari i nostri "scienziati" hanno trovato il modo di invalidarla con qualche circolare, ma ci andiamo a litigare in mare aperto con qualche carta in mano, magari la possiamo pure spuntare ;)

Seeeee.....

Ognuno fissa le regole sulle dotazioni delle proprie barche come desidera. (e infatti il belgio ne ha altre...)
Certo, l'oggetto omologato alla norma EC-XY rimane omologato per tutti gli stati UE, ma che sia accettato come dispositivo di sicurezza VALIDO ai fini del completamento della "lista delle dotazioni previste" e' un'altra cosa...

In pratica, lo puoi usare... va benissimo.. ma sei senza la prescritta dotazione di bordo.
Qualche centinaio di € di multa per un natante e via...

NeXuS ha scritto:
INAFFONDABILITA': non ci credo più di tanto

quelle casse stagne "garantiscono" che lo scafo resti al pelo dell'acqua e non sprofondi giu'... e' gia' parecchio...
puo' fare la differenza tra il perdere del tutto la barca e il poterla recuperare...
Nessuno si sogna di poter navigare in quelle condizioni (tranne che con un Etap, FORSE)

NeXuS ha scritto:
CHIAMARE I SOCCORSI: EPIRB & PLB sono strumenti fantastici (e costosi), secondo me valgono la pena se uno queste cose le fa spesso. Se dovessi programmarmi un viaggetto di un mese, con lunghe traversate previste, probabilmente opterei per il noleggio di un telefono satellitare, con 200/250 euro me la cavo

Guarda che per quei soldi con un po di ricerca ti puoi acquistare un PLB e non ha altre spese...
E il suo mestiere lo fa molto meglio del satellitare... che oltretutto non e' stagno...


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 Oggetto del messaggio: Re: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 06/06/2014, 8:50 
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Località: (UD)
Jocondor ha scritto:
Il canale del meteomar qual'è?


sul CH 16 ogni 6 ore a X:35 min

sul CH 68 24 su 24


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 Oggetto del messaggio: Re: Piccole barche-"grandi traversate"-sicurezza.
MessaggioInviato: 06/06/2014, 9:20 
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Iscritto il: 15/11/2009, 15:44
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Ma è tutto vero? a 288 euro? Molto interessante!

http://store.generalmarine.it/it/plb-pe ... tor-beacon


Plb di Gstore | il localizzatore personale satellitare
PLB, acronimo di Personal Locator Beacon è il localizzatore personale satellitare d’emergenza.

Il PLB posiede 406 Mhz , si presenta come compatto e versatile.

Il localizzatore personale satellitare PLB trasmette due segnali in contemporanea, uno destinato al sistema satellitare internazionale globale di ricerca e soccorso a 406 Mhz,l’altro sulla frequenza 121,5 Mhz che rende più rapida l’operazione di localizzazione in un’area più circoscritta.

Se attivato, il localizzatore personale satellitare invia ininterrotamente entrambi i segnali per un numero complessivo di almeno 24 ore.

Il trasmettitore da 5 Watt permette che il segnale di soccorso giunga alle unità preposte al soccorso in qualunque condizione ambientale si trovi.

Il localizzatore personale satellitare possiede anche un potente segnale luminoso LED ad intermittenza che si può attivare manualmente che rende ancor più semplice l’individuazione e il recupero nelle ore notturne.

Il Localizzatore personale satellitare può operare a temperature proibitive, sino a –20 C e la batteria se lasciata a riposo ha una durata di 5 anni.

:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:

Il localizzatore personale satellitare PLB è in grado di salvare una vita.

E’ compatto, può essere riposto in tasca, nello zaino o in un semplice marsupio.

Il PLB per l’utilizzo non contempla alcun tipo di contratto e non prevede alcun costo di comunicazione.

:o :o :o :o


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