Solo Firstino

Soprannome che quella barca ha da sempre. Barca che oggi si può trovare anche a 10k o meno.
Il Vikone è un nomignolo che in effetti davamo al Viko 27 e ho affibbiato al 22.
Temo purtroppo che con quel budget non ci sia molto di recente se non forse il Focus e qualche occasionassima del Delphia, che però non ha sempre la deriva mobile.
Per quanto riguarda la fisica, e vale per tutte non solo per le derive mobili, è presto spiegato: per essere rigida a vela, resistere cioè alla forza del vento sin dai primi gradi di sbandamento, una barca deve avere un rapporto fra larghezza e altezza non superiore a 1,5:1, quando l'altezza su avvicina alla larghezza si ha uno scafo che, indipendentemente dalla zavorra (per peso e profondità) non contrasterà lo sbandamento nei primi 15/20°. I valori sono molto semplificati, ma di fatto vicini alla realtà.
Oltre questo sbandamento zavorra e forma iniziano a "funzionare" e l'inclinazione diventa simile a quella di altre barche da crociera. Purtroppo è un valore percettivamente piuttosto alto, accentuato anche dall'altezza in cui si trova l'equipaggio, non sempre gradito alle "signore"; infine poco oltre questo sbandamento i timoni singoli su scafi panciuti iniziano a perdere di efficienza, normalmente stallano a 35/40°.
Una barca con queste caratteristiche,
pur rimanendo sicura, non avrà la possibilità di veleggiare con venti oltre i 15/20 nodi anche riducendo la velatura, se non con equipaggi numerosi e reattivi pronti a portarsi in falchetta.
Per fare un esempio il Viko 22S proposto con versione a deriva basculante con 250 kg di zavorra e con deriva a baionetta con 400 non ha comportamenti molto diversi nei primi gradi di sbandamento, solo dopo c'è una differenza, ma comunque non così grande, la zavorra maggiore diventa probabilmente utile all'aumentare del vento, ma a quel punto l'opera morta impedirà comunque andature di bolina.
Inoltre ho affermato poco sopra che il "difetto" è presente anche riducendo le vele, questo perché per avere altezza e spazio in cabina l'opera morta è necessariamente alta, quando la superficie velica si avvicina a quella dello scafo diventa difficile veleggiare con prestazioni accettabili, quantomeno diventa impossibile risalire il vento.
Per questo, salvo velisti con molta esperienza e coscienti di ciò che stanno acquistando, consiglio di provare lungamente prima di acquistare o accettare qualche compromesso togliendo un po' di altezza e abitabilità, o aumentando la lunghezza (e la larghezza) per avere l'altezza uomo. In pratica scegliere barche non carrellabili.