Due sono, le baie di Krk, che offrono un riparo assoluto. Una è quella a sud ovest dell'isola, la baia di Punat, l'altra, all'estremità opposta è la baia di Soline, che si apre sul canale del Velebit, a nord est.
La baia di Soline è molto particolare perché, come un'anfora, offre un passaggio molto stretto, quasi angusto, per entrarvi, ma poi si sviluppa notevolmente sia in larghezza che in lunghezza. A questo si aggiunga, che il fondo della baia, passa bruscamente dai 25, 30 metri della batimetrica costiera, ai 5 metri dell'interno della baia. Ne consegue che anche il colore del mare cambia drasticamente, ma cambiano anche le sue condizioni. La baia di Soline è famosa per i suoi fanghi curativi. Molte spiagge al suo interno offrono calderoni di fango grigio e maleodorante che la gente si spalma addosso. La poca profondità della baia e la presenza di questo famoso fango curativo, non consentono all'acqua della baia la trasparenza tipica del mare croato, né il colore caraibico, se non alla mattina presto o fuori stagione, quando l'acqua non è rimescolata dalle barche o dal vento. L'acqua poco limpida, l'assenza di moto ondoso, la poca profondità del golfo fanno sembrare la baia di Soline un lago alpino, più che un golfo di mare, tanto più che il Velebit, chiude lo stretto accesso alla baia e si ha l'impressione di guardare una cima dolomitica, che impone su un lago di montagna. In effetti la baia di Soline sembra davvero un lago mancato e le lingue di terra che separano Soline dal canale del Velebit, sembrano essere crollate proprio dove si apre la passe. Senza quello stretto passaggio di entrata, non parleremmo di baia, ma di lago di Soline.
Queste peculiarità creano un porto naturale eccellente e un ambiente adatto soprattutto a famigliole e a piccoli bambini. Se la poca profondità e il fondo sabbioso, non conferiscono un granché al colore dell'acqua, garantiscono però una temperatura dell'acqua superiore alla media e un moto ondoso smorzato. Le spiagge sabbiose hanno una profondità a misura di ombelico, fino a diversi metri dalla costa e la costa sinuosa permette ripari anche quando la bora soffia impetuosa, per cui l'ormeggio è sicuro e il bagno garantito.
Dal canale del Velebit, la baia, si scorge solo quando ci si trova davanti ai fanali d'entrata. Sarà cospicuo il faro di Silo, un paio di miglia più a sud, che servirà come riferimento per individuare la passe.
Attorno alla baia di Soline si sviluppano tre abitati, che scrivi paesi, ma leggi villaggi. Partiamo dal primo alla destra, entrando nella baia e poi proseguiamo in senso antiorario.
- Čižići ( 45° 9'20.56"N; 14°35'58.33"E)
il paese si sviluppa soprattutto sulla collina, con villette, abitazioni e appartamenti in affitto, ma sul lungomare c'è la vita vera del paese. Il minuscolo porticciolo ha profondità davvero esigue e soprattutto spazio limitato. C'è un unico ormeggio per le barche di passaggio. All'inglese, in testa al molo, ma salvo esigenze particolari sono da preferire altri ormeggi. C'è un paio di locali affacciati sulla banchina, ma nessuno di questi è particolarmente attraente. L'unico degno di nota è il Mala Sten, gestito da persone del luogo e aperto tutto l'anno. Il servizio è cortese, la cucina discreta e non mostrano difficoltà ad aiutare chi di passaggio, acconsentendo a riempire taniche di acqua e offrendo informazioni.
La costa in direzione nord, offre diverse possibilità di ormeggio, eccellenti in caso di bora, ma se ormeggiate vicino alla costa, cercate di proteggervi dalle zanzare, che qui sono fameliche. Proprio dove la baia si chiude e si spinge verso la sua entrata, ci sono due relitti incagliati e vicino ad uno di essi, una vecchia coltivazione di cozze. Ad uno dei suoi pali in acciaio, conficcati sul fondo, è possibile ormeggiarsi in caso di condizioni davvero impegnative. Qui si può ormeggiare anche per raggiungere a piedi la grotta Biserujka, modesto esempio di carsismo della zona. La grotta è visitabile in un quarto d'ora e il prezzo d'ingresso si aggira sui tre euro. La leggenda vuole fosse il deposito dei pirati della zona, ma per consuetudine e molto più aderente alla realtà, la grotta serviva come frigorifero per la gente del paese. E in effetti una visita a questa caverna può risolvere una mattinata di pioggia oppure offrire temporaneo ristoro dalla calura estiva. Ben più attraente è la baia della Biserujka, a qualche centinaia di metri lungo un sentiero. Nella baia c'è un minuscolo molo ed è possibile l'ormeggio, ma bisogna considerare che in estate la baia è spesso meta di bagnanti giornalieri già di prima mattina.
In mezzo alla baia, poco più a nord di Cizici, c'è un'isoletta. Il suo nome è Skolic, piccolo scoglio e in definitiva il toponimo è proprio azzeccato. Tutta l'isola non raggiunge i 20 metri di diametro e qualche sconclusionato ha pensato di costruirci un edificio che sarebbe dovuto diventare un locale, ma che è rimasto allo stato embrionale e ora ospita nidi di gabbiano e poco altro.
COORDINATE:
45° 9'20.21"N; 14°35'58.02"E
RIDOSSO:
eccellente
ORMEGGIO:
Solo per il passaggio in testa al molo
FONDO
Ottimo tenitore
ACQUA DOLCE:
X
SERVIZI
Piccolo panificio
INTERNET
Hot spot
ATTRATIVA DEL SITO
sufficiente
SOLINE
Il centro più piccolo della zona è diventato l'eponimo dell'intera baia. Il motivo è da ricercare nella Štrada, Lunghissimo molo che dalla spiaggia si addentrava nel mare e dove venivano caricate le navi di passaggio con sale e mattoni, in cambio di legname proveniente dalla Slavonia. La straordinaria lunghezza di questo molo doveva permettere alle barche di poter arrivare quanto più possibile vicino alla terraferma. In effetti l'altra caratteristica di questa baia è proprio la profondità del mare che non supera l'ombelico fino a diverse centinaia di metri dalla spiaggia. Oggi la Štrada è diventata una piacevole passeggiata e la spiaggia non è più famosa né per il sale, né per le tegole che si fabbricavano in una fornace poco lontano oramai in disuso. Molti turisti frequentano invece la spiaggia di Soline, per i suoi fanghi curativi e per la temperatura tiepida del suo mare. Non deve sorprendere allora di vedere figuri irriconoscibili, completamente coperti di fango nero, aggirarsi per la spiaggia in attesa che il fango si secchi sulla pelle e di potersi lavare. La Štrada è assolutamente irraggiungibile per una barca, perché col tempo la baia si è ulteriormente insabbiata e con la bassa marea il mare attorno al molo si prosciuga completamente, lasciando allo scoperto il fondo. Qui è eventualmente possibile spiaggiare la barca e in attesa della bassa marea pulire la carena. Tuttavia, poco lontano dalla spiaggia, sulla costa meridionale della baia esiste un molo gestito dal comune, dove c'è sempre qualche posto libero e dove nessuno solitamente obbietta se qualcuno ormeggia per una notte. La testa del molo è quasi sempre libera ed è possibile accostare all'inglese oppure nascondersi proprio dietro la banchina. Il ridosso è eccellente e poco vicino c'è un chiosco e delle docce pubbliche.
Poco oltre la strada comunale, all'ombra di un boscheyto c'è una baracca che offre gelati, bibite e birra fresca. Definire l'ambiente semplice è eufemistico, il servizio è minimalista, ma la piccola griglia fornisce sarde freschissime, ćevapčići o verdura alla piastra ad un prezzo davvero ragionevole e di qualità eccellente.
COORDINATE:
45° 9'6.11"N; 14°36'27.93"E
RIDOSSO:
ottimo
ORMEGGIO:
All'inglese, in testa al molo
FONDO
Ottimo tenitore
ACQUA DOLCE:
Docce pubbliche in spiaggia
SERVIZI
Qualche chiosco
INTERNET
X
ATTRATIVA DEL SITO
discreta
KLIMNO
A chiudere la baia di Soline, sul suo versante meridionale, c'è il paese più importante, si fa per dire, del golfo. Klimno è un grazioso abitato, racchiuso attorno al suo porticciolo. La strada non prosegue oltre, per cui il traffico è molto limitato. Vi si trovano un market, qualche locale e poco altro. A distanza di un paio di centinaia di metri dal centro c'è il camping Slamni, la cui pubblicità fa leva soprattutto su tranquille vacanze per famigliole felici. È possibile piantare una tenda, campeggiare con camper o roulotte, oppure affittare uno dei bungalow del campeggio. Attaccato al campeggio, un cantiere che offre servizi di varo e alaggio, rimessa e lavori di carena. I due proprietari, Dragan e Nikola, non parlano una parola di nessuna lingua se non il croato. Però i loro modi sono spicci, i prezzi contenuti e la loro disponibilità si fa intendere anche senza troppi discorsi. Si può varare la barca e lasciare il carrello in un parcheggio custodito e, volendo, affittare una boa per qualche giorno. L'atmosfera di questo cantiere mi ha sempre messo serenità. Le barche sono sparse un po' ovunque, sotto gli alberi e sulla banchina. Tutti armeggiano per il cantiere, ma non è ben chiaro chi siano gli operai e chi i clienti, tanto che normalmente tutti entrano ed escono dall'officina in cerca di un pennello, di una chiave inglese o di un consiglio. Alle 11 della mattina, pioggia o sole, agosto o marzo, tutto il mondo si ferma e i due “ragazzi” si siedono all'ombra con il vecchio padre a bere una birra e mangiare un panino. Poi piano piano, il lavoro riprende. Qualcuno campeggia in barca all'asciutto, qualcuno dorme ormeggiato ai pochi posti in banchina, ma tutti si fanno beatamente gli affari propri. Ci sono due bagni senza troppe pretese e una doccia con acqua fredda, protetta solo da una tenda. Insomma un ambiente molto famigliare, a metà tra un cantiere, un campeggio libero e un cortile di una casa privata, ma molto lontano da un marina.
Poco oltre il paese c'è un secondo cantiere, ma i suoi servizi sono rivolti ad una clientela molto più importante e danarosa.
Un cartello, proprio in testa alla banchina del paese, recita che la sosta è consentita solo per sei ore. Tuttavia nessuno passa a controllare il disco orario, né a chieder tasse per l'ormeggio. Può capitare che qualche barcone turistico suoni la sirena per chiedere spazio per scaricare o caricare i suoi passeggeri, ma normalmente la cosa accade solo in tarda mattinata o nel primo pomeriggio e il passaggio di questi caicchi è molto meno frequente che in altre parti, per cui solitamente si può serenamente dormire ormeggiati in testa al molo.
Chi invece scegliesse di mettersi alla fonda preferirà le insenature proprio davanti alla spiaggia del campeggio. Più ridossate e meno esposte.
Sul lungo mare ci sono un internet caffè e una pessima pizzeria. Poco oltre, proprio dove si stacca il molo del paese, due ristoranti. Il primo, l'Oleander, ha una cucina discreta e prezzi nella norma, però è un po' l'ombelico del paese e il ritrovo dei perdigiorno, dei paesani o degli armatori delle barche ormeggiate lungo la passeggiata. È aperto tutto l'anno e qui è possibile avere informazioni da i gestori sempre molto carini e disponibili, oppure chiedere notizie sulla meteo o sugli itinerari a qualche pescatore che beve il caffè. Qui è possibile anche cambiare valuta. Oltre il molo, affacciato sul mare, c'è il ristorante Zal, la cui qualità è decisamente superiore alla norma. Merita fermarsi qui anche per bere una birra, con i piedi allungati sul mare a godersi il tramonto sulla baia. Le barche che pescano meno di un metro possono addirittura ormeggiare direttamente alla terrazza del ristorante e il lusso di mangiare tartufi di mare o calamari locali, con la propria barchetta a pochi metri di distanza, mentre il sole tinge di rosa le alture del Velebit, e le nuvole si specchiano nell'acqua calma della baia, vale da solo un'uscita fuori programma.
COORDINATE:
45° 9'22.81"N; 14°37'8.13"E
RIDOSSO:
ottimo
ORMEGGIO:
In testa al molo comunale
FONDO
Ottimo tenitore
ACQUA DOLCE:
X
SERVIZI
In paese
INTERNET
Wi fi gratuita al bar Klement
ATTRATIVA DEL SITO
buona
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