Beh, intanto grazie per l’accoglienza. Con questa replica, vedrò di rispondere ai quesiti che mi avete posto. Ma lasciatemi prima fare alcune considerazioni di carattere generale. Noto, con piacere, che il l’interesse che dimostrate per il mio lavoro e per il posto in cui vivo è del tutto DISINTERESSATO !!! E’ bello vedere quanto la passione per la vela e, soprattutto, quella riferita alle barche piccole, accomuni tante persone che vedono, ognuno a suo modo, nel loro piccolo oggetto un gioiello di valore inestimabile. E quando parlo di valore non mi riferisco certo al vil denaro, bensì ad un sentimento difficile da spiegare a chi non vive questo legame uomo-barca. Mi fermo, perché so perfettamente che se mi lascio prendere la mano gli amministratori si pentiranno di avermi accettato nel gruppo. E veniamo alle risposte. Paddy, Daino, Limo: non ricordi male Paddy. Effettivamente a Levanto non c’è un porto. Ci sono due ridossi agli estremi del golfo su cui affaccia il paese, dighe con posti ai gavitelli esposti, però, al mare grosso. Durante l’estate non ci sono grossi problemi, anche se le barche ballano parecchio, ma in inverno tutte le barche vengono messe a terra. Non vi parlerò del ridosso di levante, in cui i posti sono privati. Nella zona di ponente, di cui allego una foto, è stata ricavata, negli anni, un area nautica (pomposamente chiamata “porto a secco”). E’ qui che io lavoro. Ci sono tre postazioni per gru (il sottoscritto e altri due operatori). Sul terrapieno visibile nella foto sostano le barche su carrelli che vengono movimentate da e per la gru tramite trattorini. Ci sono , poi, due dighe all’interno delle quali sostano le barche. Nella parte a destra della foto c’è un tratto banchinato e posti al gavitello a ridosso della diga stessa. Questi posti sono però occupati (in estate) da clienti miei e dei miei colleghi. Lo stesso dicasi per la diga a sinistra, in cui alcuni posti sono privati e comunque collegati ad una associazione. Resta il fatto che, quando ci sono previsioni di mare grosso, dobbiamo mettere a terra tutte le barche perché i ridossi non sono sicuri. Le stesse postazioni delle gru sono esposte al mare e quindi, quando le condizioni si fanno pesanti, lavorare diventa davvero difficile e duro. Le barche di passaggio, dunque, sostano per lo più in rada (occhio perché se vi venisse in mente di farlo, c’è chi vi spierà con il binocolo dal terrazzo di casa…). Per il fatto che le uscite sono giornaliere, in prevalenza movimentiamo gozzi, motoscafi e gommoni. Le poche barche a vela, vengono varate ad inizio estate ed alate a fine stagione. A questo punto, una notizia che non vi piacerà: fino a qualche anno fa c’era, all’interno dell’area, uno scivolo pubblico, ma, nei recenti lavori di ristrutturazione, quest’utlimo è stato eliminato da parte dell’ente concessionario dell’area nautica stessa. La costa che da Levanto attraversa le Cinque Terre fino a Portovenere e, poi, La Spezia, non è provvista di ridossi sicuri se il tempo brutto vi prende in navigazione. Quindi pianificate bene prima di muovervi. Margutte, Jocondor: grazie per il sostegno morale. Vero, a volte bisogna lasciare a casa i dubbi, i se ed i ma ed andare. Le cose si aggiusteranno strada facendo. Paddy: perché non affittare la barca? Sarò sincero. Un po’ per una questione di gelosia, ma soprattutto perché, allo stato attuale…mi vergogno! E’ vero l’adagio secondo cui “il calzolaio gira sempre con le scarpe rotte”, quindi, mi prendo cura delle barche altrui mentre la mia attende fiduciosa che mi decida a dedicarle un po’ del mio tempo. Come dicevo, l’ho rimessa in mare dopo tanti anni a causa dei tanti dubbi che mi hanno fatto sempre procrastinare la decisione. Però, finita la stagione di lavoro, sono davvero deciso a rimetterla a nuovo. Un altro fattore che mi fa desistere dall’affittarla è il fatto che le vele forse non si possono neppure più tanto definire tali. Nei lavori, è previsto anche una muta nuova o usata, qualcosa, comunque che mi permetta di mandare in pensione quelle che ho. Bene, lo sapevo: non ho saputo essere sintetico e me ne scuso. Un’ultima cosa però, la voglio ancora dire: mi fate un’invidia pazzesca!!! Leggo delle vostre navigazioni in Croazia, Corsica, Sardegna, ecc. Un sogno che ho fin da ragazzo, complici le letture di gioventù, dedicate soprattutto alle navigazioni con piccole barche, ma, purtroppo, il mio lavoro non me lo permette. Quando voi siete in giro a godervela sotto vela, il sottoscritto se ne sta seduto su una gru… Le letture: con questo rispondo a Margutte e Carcat. Ecco svelato il perché di un nick così importante. Due, in particolare furono i personaggi che mi affascinarono da ragazzo: Joshua Slocum (primo circumnavigatore solitario) e John Guzzwell. Se non lo avete fatto, ma non credo, leggetevi i loro libri: “Solo intorno al mondo” e “Trekka intorno al mondo”. Ok, mi fermo. Questo vi sia di lezione: non datemi spunti se non volete sorbirvi altra sbobba come questa qui sopra. Comunque, se avete altre domande, fate pure (a vostro rischio, s’intende) Un saluto. P.S. Nella fot dell'area. in basso al centro, si vede il Mio Metero:è lì che ha sostato a lungo in speranzosa attesa ( ma sarò scemo?!) Bye.
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