Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Portolano MdT
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VOZ

voz era il vecchio approdo del traghetto che univa la terraferma con l'isola di KRK. Naturalmente sopo la costruzione del Tito most, in seguito denominato Krk most, nel 1980, questo approdo ha perso del tutto importanza dal punto di vista logistico. Del vecchio porto non è rimasto che un grande caseggiato, che probabilmente ospitava gli uffici della linea dei traghetti e un grosso molo in cemento, cui il ferry attraccava e scaricava le macchine. Tutto intorno solo bosco, un piccolissimo mandracchio e una spiaggia.
Il mio equipaggio è molto legato a Voz perché quel porto disabitato ha rappresentato il primo approdo di Tomtom, quando da neofiti quasi assoluti, abbiamo ormeggiato qui per una quindicina di giorni, in attesa di completare quegli appunti che ancora mancavano al nostro catamarano e soprattutto tentare i primi esperimenti in barca a vela. Uscivamo per brevi gite nei dintorni, cercando di imparare come fare a virare, come ormeggiare o come prendere una mano di terzaroli, e poi ce ne tornavamo buoni buoni a cuccia, dietro il molo di Voz.
In effetti questo approdo ha due caratteristiche molto importanti, che lo fanno diventare un ottimo campo base.

In primo luogo, il lungo molo di Voz rappresenta un ottimo riparo e un ridosso certo. La baia del traghetto è riparata ma soprattutto, nascondendosi bene al lato sinistro del molo, si è completamente al riparo anche dal mare. In effetti in questo tratto di mare la bora soffia impetuosa e non sono rari i neverin, brevi temporali estivi, tanto violenti quanto improvvisi. Neverin in croato significa traditore. Voz si affaccia proprio sulla bocca d'entrata del canale del Velebit, stretto braccio di mare chiuso tra la catena del Velebit e le isole, che qualcuno ha soprannominato il “canale delle tempeste”.
Proprio qui, nell'inverno del 2013, la bora ha segnato il record di 297km/H.
Per farla breve in questo tratto di mare è importante trovare un ridosso sicuro al 100 per cento e Voz fa decisamente al caso nostro.

L'altra prerogativa che contraddistingue Voz è la possibilità di parcheggiare l'auto proprio alla radice del molo, dove un tempo il traghetto caricava e scaricava i mezzi sulla terraferma. In questo modo è possibile caricare comodamente la barca per una lunga crociera o al contrario scaricare tutto ciò che bisogna riportare a casa dopo un'uscita in barca, proprio a due passi dalla macchina. Esiste anche la possibilità, come è accaduto a noi il primo anno, di allestire un campo stabile, tra furgone e barca, dove la barca serve per uscite giornaliere, ma con ritorno certo al campo base. Non va tralasciato che Voz è proprio in testa alla prima isola del Quarnaro, proprio sotto il ponte di Krk. Per chi viene dall'Italia, quindi questo approdo è strategico, in quanto non dista più di 70 km da Trieste.
Chi intendesse eleggere Voz come campo stabile tenga presente che la polizia non tollera i campeggiatori liberi, e le sanzioni sono salate.
È indispensabile pagare la tassa di soggiorno per la barca e dormire soltanto in barca. Le “retate” della polizia avvengono per lo più all'alba, proprio per essere certi di pescare i campeggiatori abusivi nel sonno. Arrivano all'alba, in borghese e con un'auto anonima e bussano a tutti i camper e i furgoni parcheggiati, elevando pesanti sanzioni.

La polizia sembra comunque non spaventare i numerosi campeggiatori liberi che popolano i boschi attorno alla spiaggia di Voz, dove mi è capitato di vedere campi attrezzati di tutto punto, con luce elettrica e frigorifero – quello bianco di casa, alto due metri, non roba da campeggio – e spesso un maiale che gira sullo spiedo. L'atmosfera che si respira è molto serena, dove ognuno si fa gli affari propri e pensa solo a godersi il sole e l'acqua straordinariamente limpida di Voz, ascoltando orribile musica turbo folk.
Un anno, a fine estate siamo capitati in questa baia ospitale, proprio durante un rave clandestino di due giorni. Centinaia di giovani hanno ballato per tutta la notte nel bosco, con musica sparata da casse di migliaia di watt. Non è rimasto altro che andarsene.

La morfologia di Voz assomiglia ad una testa che esce dalla costa di Krk e si estende verso la terraferma. Il porto è sorto proprio sulla strozzatura di questa piccola penisola, diciamo sul “collo” della testa. Dalla parte opposta del “collo”, ad una distanza di qualche centinaio di metri dal porto, c'è una cava di sabbia, e un'altra spiaggia orientata verso sud. Il viavai dei camion non arreca disturbo ai bagnanti, e vicino alla baracca di entrata della cava, c'è una fontana di acqua dolce, alla quale è possibile riempire le nostre taniche, avendo l'accortezza di aspettare la fine del turno di lavoro, verso le 5 del pomeriggio.
La strada che esce dal porto sbuca all'aeroporto di Krk e in qualche km porta al paese di Omisalj, borgo poco attraente, dove però sono presenti un benzinaio, due panifici, due supermarket, due bancomat e qualche taverna. In particolare Kastel, offre un tipico menù da birreria senza grosse pretese, ma anche senza eccessive spese.
Lungo i ghiaioni attraverso i quali si inerpica la strada che scende a Voz, crescono diversi cespugli di salvia, la cui qualità è eccellente. Fate però attenzione, è meglio andarla a raccogliere alla sera o alla mattina presto per non rischiare un'insolazione.






SCHEDA TECNICA

COORDINATE: 45°14'5.49"N 14°34'40.34"E

RIDOSSO: Ottimo con ogni condizione.

ORMEGGIO: Lungo il molo. È opportuno ormeggiare sul lato sinistro del molo quanto più possibile vicino alla radice. Esiste anche un minuscolo mandracchio, cui potranno ormeggiare solo piccolissime unità.

FONDO: buono. Chi volesse stare alla ruota preferirà la zona destra della baia, protetta dalla costa e dal bosco. È possibile tirare una cima ad una grossa bitta di cemento, a qualche metro dalla banchina. Qui il fondo non supera il metro.

ACQUA DOLCE: sì.

BANCOMAT: Al paese (4-5 km)

BENZINA: idem

NEGOZI: idem

BAR – RISTORANTI: idem


ATTRATIVA DEL SITO: sufficiente – discreta – buona - eccellente

Klimno 8nm
Beli 15 nm
Malinska 10 nm
Allegato:
voz.jpg
voz.jpg [ 108.77 KiB | Osservato 22665 volte ]
Allegato:
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5maya a voz.JPG [ 2.6 MiB | Osservato 22666 volte ]
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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
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:( :( :(


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
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POLA (PULA)
Loc. Uvala Valleovina

Siamo al di fuori della baia di Pola, ma vicinissimi alla città (taxi e bus).

Ci siamo fermati qui alla cieca, attratti dal campeggio, per poi scoprire che in spiaggia ci sono docce e bagni pubblici gratuiti, sull'istmo che collega la città all'isolotto, (oltre al camping stesso, con relativi market, acqua e docce- bagni, ma in clandestinità).

Dato àncora su fondale di 3-4 metri, giusto in mezzo alla baia, non ottimo ma discreto tenitore.
Appena ad Est di questa baia, al di là dell'istmo, ce n'è una seconda, alquanto più riparata ma più affollata.

COORDINATE
44° 51,604'N - 13° 48,730'E


Allegati:
2013-07-27 08.18.33.jpg
2013-07-27 08.18.33.jpg [ 1.32 MiB | Osservato 22660 volte ]


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
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Jocondor ha scritto:
:( :( :(

:?:


che c'è che non va?

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MEDULIN

Siamo arrivati qui dopo un terribile temporale, bagnati ed infreddoliti, ed abbiamo cercato a lungo nel golfo di Premantura un ridosso dove ancorarci e portare una cima a terra sugli alberi.
Purtroppo inutilmente, dato l'affollamento di barchette davanti ai campeggi, cioè lungo tutte le sponde interne della grande e ramificata insenatura, e guarda caso proprio laddove il fondale è umano.
Alla fine abbiamo dato àncora sull'allineamento Medulin - Pomer, quasi esattamente a metà distanza, su fondale fangoso ottimo tenitore, di oltre 5 metri, per altro invisibile a causa della torbidezza dell'acqua.

Il ridosso è buono, il posto appena decente. Per fare un bel bagno, comunque, basta portarsi più in fuori, verso Premantura (scivoli, windsurf, barchette, bagnanti).
Da notare il WIFI gratuito dei numerosi campeggi, con un ottimo segnale anche in rada.
A terra, a Medulin, negozi, market e agenzie di viaggio; intorno alla baia ovunque, i campeggi; ed infine il Marina, a Pomer.

COORDINATE
44° 49.240'N - 13° 55.193'E


Ultima modifica di n/a3 il 07/04/2014, 13:06, modificato 2 volte in totale.

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margutte ha scritto:
Jocondor ha scritto:
:( :( :(

:?:


che c'è che non va?



Guarda le mie schede, più di così... non ce la faccio


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Mah, può andare già bene. è un inizio. Adesso provo a mettere in ordine e a spulciare qualche altra notizia, poi te lo ripropongo.


se qualcuno ha idee diverse o critiche si faccia avanti

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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
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margutte ha scritto:
Mah, può andare già bene. è un inizio. Adesso provo a mettere in ordine e a spulciare qualche altra notizia, poi te lo ripropongo.


se qualcuno ha idee diverse o critiche si faccia avanti


Io direi che è scontato trovare a terra (quanto meno se c'è un paese o una cittadina) negozi e market. Più utili sono forse le indicazioni particolari: la ricarica delle bombole di gas, il negozio con telefonia e internet.
Quello che semmai si deve segnalare è l'eccezione: cioè quando a terra NON ci sono i negozi, oppure sono piuttosto cari.

L'acqua invece secondo me va segnalata sempre, quando c'è: fontana, doccia, rubinetto di privati disponibili. Se non si segnala vuol dire "vedi tu".

Il ridosso è una indicazione delicata: se la terra è su tre lati (magari W-N-E) è ovvio che il ridosso da mare c'è, almeno su quei quadranti. Meno ovvio, e molto dipendente da fattori locali e dalle condizioni del momento, è il ridosso dal vento, che magari trova modo di infilarsi dove non te lo aspetteresti, ma sempre a seconda di quanto è forte. Perciò forse la immagine satellitare è più importante della valutazione soggettiva.

Infine una foto "da terra" dà l'idea della bellezza del posto, e quindi se c'è, è quanto mai opportuna.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
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MEDULIN




La prima volta che vidi Medulin ci arrivammo in furgone.
La istarski Y è una comodissima superstrada che attraversa tutta la penisola nel senso longitudinale, collegando velocemente Rijeka a Pula, ma avendo tempo è molto più affascinante seguire le stradine che si inerpicano tra i paesini del cuore dell'Istria, dove i profumi della montagna si mescolano a quello del mare che sbarluccica di lontano.
Un amico ci aveva dato il riferimento di un tale, che forse avrebbe potuto tenere il nostro catamarano per un prezzo modico durante l'inverno, evitandoci così di riportarselo a casa finita la crociera. La necessità di verificare la disponibilità di questo personaggio e la possibilità di abbandonarvi Tomtom, si trasformò in una piacevole gita autunnale, lontana dalle frequentazioni dei vacanzieri estivi
L'Istria mescola una straordinaria miscellanea di paesaggi e di culture, in bilico tra la montagna e il mare, ma anche tra una cultura storicamente italiana e un'identità slava. Purtroppo però proprio a causa delle sua grandi attrattive turistiche e ldella vicinanza all'Italia e all'Europa, il suo fascino è annegato da fiumi di turisti che la invadono ogni anno. Passata la frenesia vacanziera, è possibile scoprire nuovamente i paesini abbarbicati in cima alle colline, i tesori veneziani delle cittadine rivierasche e una piccola konoba nascosta dove si mangiano fusi, tartufi e selvaggina.
La rimessa si trovava all'interno di un “ranch”, ampio appezzamento di terra, che il suo bizzarro proprietario aveva allestito come fosse un villaggio del far-west, con tanto di saloon e ufficio dello sceriffo. Il custode, Juka, viveva all'interno del ranch, in una barcacca con un'unica stanza, che fungeva da sala da pranzo, cucina e camera da letto, riscaldata da un gigantesco focolare.
Juka era un tipo alquanto singolare, ce ne rendemmo conto immediatamente. L'entrata del ranch era chiusa da un cancello, dal quale una stradina conduceva all'interno del paese far-west. Juka gentilmente ci aprì il cancello e noi entrammo col furgone e arrivati in paese aspettai che arrivasse anche il custode, ma passato qualche minuto del custode nessuna traccia. La cosa era singolare, perché tra il cancello e il paese, non c'erano più di 200 metri. Allora ci avviammo a piedi per capire cosa fosse accaduto e improvvisamente Juka sbucò da dietro un cespuglio dove si era nascosto.
«volevo accertarmi che nessuno ci avesse seguito».
E qui cominciarono a sorgermi i primi sospetti sull'integrità mentale di Juka.
Ci presentammo e con mia sorpresa Juka mi chiese
«do you speak english?»
risposi anch'io in inglese,sollevato, perché il mio croato è pessimo e per Violanda è molto faticoso tradurre di continuo una conversazione, quindi proseguii la conversazione in inglese, ma Juka mi interruppe immediatamente.
«Ne ne, ne razumijem english»
era evidente che la sua domanda era finalizzata solo a soddisfare una sua curiosità personale, cioè se io conoscessi l'inglese, ma la conversazione proseguì in croato.

Visitammo il ranch, ma ormai le sere autunnali si erano parecchio accorciate e il buio calò velocemente sul declivio che invita verso il golfo di Medulin e noi ancora non avevamo trovato un posto per accamparci. Chiedemmo consiglio a Juka, ma appreso che Violanda era in cinta non volle sentire ragioni e insistette perché fossimo suoi ospiti e noi accettammo di buon grado. Con le gambe stese verso il fuoco, Violanda chiacchierava mentre Juka preparava una frugale cena a base di pane e Kobasica. Noi ci aggiungemmo qualche scorta che portavamo dall'Italia e in breve la cena fu servita.
Juka era un ospite cordiale e chiacchierava amabilmente con Violanda, la quale qualche volta traduceva la conversazione, che però scorreva piacevole, mentre io fissavo il fuoco e mi concentravo sul retrogusto di una slivoziz, di produzione propria, particolarmente seducente. Juka aveva combattuto la fratricida guerra dei Balcani sugli scenari più drammaticamente famosi . Era un reduce, e una volta finita la guerra, la sua esistenza aveva perso senso. La sua famiglia non esisteva più, non esisteva più il suo paese, e la sua vita se l'era portata via la guerra. Probabilmente anche parte della sua mente era offuscata da fantasmi che qualche volta adombravano i suoi occhi, anche se le parole rimanevano ferme. Violanda ascoltava attenta e sempre più spesso si dimenticava di tradurre la conversazione, avvolta dai racconti di Juka che anche lei conosceva personalmente.
Finita la guerra, Juka aveva trovato lavoro come custode e la sua vita si era rinchiusa all'interno dello steccato del ranch. Non ne usciva mai e il padrone della proprietà gli portava da mangiare e ciò di cui aveva bisogno.
Ormai ero abbastanza escluso dalla conversazione e dai racconti di Juka e allungai una mano per prendere un'arancia sul tavolo, mentre con gli occhi cercavo un coltello per sbucciarla. Juka notò il mio gesto e con galanteria sfilò dalla giacca un coltello, che più che un coltello sembrava una spada, lungo almeno quanto il mio avambraccio e me lo porse dalla parte del manico: «Toh, usa questo.»
Mi stupii che lui fosse a tavola con noi da qualche ora e che continuasse ad indossare sotto la giacca, quest'arma quanto meno ingombrante. Allora lui mi guardò come fossi io quello strano e dopo una pausa mi disse.
«Sono il custode no? Dovrò pure proteggervi no?»
E anche Violanda, mi fece cenno con gli occhi che in effetti non c'era nulla da replicare.
Ci coricammo sulle panche attorno al fuoco, che fungevano anche da letto per Juka. Lui però non si stese come noi. Per tutta la notte continuò ad alimentare il fuoco e periodicamente usciva per ispezionare la proprietà finché le prime luci del mattino non filtrarono dalle assi sconnesse della baracca.
Il nostro viaggio doveva proseguire, ci congedammo da Juka e non lo rivedemmo mai più.

Sia che si costeggi l'Istria, sia che si decida di traversare direttamente, per chi salpa dal nord Italia con rotta sulla Croazia, Medulin è una delle tappe obbligate, proprio sulla punta più meridionale dell'Istria, da cui poi si può fare rotta verso le prime isole del Quarnaro e da lì, chi lo sa. L'abitato, oramai in veloce sviluppo, si innesta all'interno di un profondo golfo, costellato da isolotte e insenature. Oramai la genuinità tipica dell'Istria è stata vinta da una fortissima vocazione turistica, che ha piano piano trasformato Medulin in un grande centro per vacanze, ricco di campeggi e strutture turistiche. Tuttavia sapendo cercare non è difficile incontrare ancora rade affascinanti e se non proprio solitarie, quanto meno più discrete.

Nel 2013 l'”astronave” di Joe cerca riparo proprio tra le sue coste prima di fare rotta verso casa.

Siamo arrivati qui dopo un terribile temporale, bagnati ed infreddoliti, ed abbiamo cercato a lungo nel golfo di Premantura un ridosso dove ancorarci e portare una cima a terra sugli alberi.
Purtroppo è stato tutto inutile, dato l'affollamento di barchette davanti ai campeggi, cioè lungo tutte le sponde interne della grande e ramificata insenatura, e guarda caso proprio laddove il fondale è umano.
Alla fine abbiamo dato àncora sull'allineamento Medulin - Pomer, quasi esattamente a metà distanza, su fondale fangoso ottimo tenitore, di oltre 5 metri, per altro invisibile a causa della torbidezza dell'acqua.

Il ridosso è buono, il posto appena decente. Per fare un bel bagno, comunque, basta portarsi più in fuori, verso Premantura (scivoli, windsurf, barchette, bagnanti).

Elabori meglio questo passaggio?

Da notare il WIFI gratuito dei numerosi campeggi, con un ottimo segnale anche in rada.
A terra, a Medulin, negozi, market e agenzie di viaggio; intorno alla baia ovunque, i campeggi; ed infine il Marina, a Pomer.


SCHEDA TECNICA

COORDINATE: 44° 49.240'N - 13° 55.193'E

RIDOSSO: buono

ORMEGGIO: :?:

FONDO: fangoso, ottimo tenitore.

ACQUA DOLCE: :?:

SERVIZI: in paese

INTERNET: wi fi gratuito, segnale buono

ATTRATIVA DEL SITO: sufficiente – discreta – buona - eccellente


Allegato:
medulin.jpg
medulin.jpg [ 108.42 KiB | Osservato 22602 volte ]


che ne dici?
troppo? troppo poco?

hai foto? si possono rubare quelle di panoramio citandone la fonte?

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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
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Jocondor ha scritto:
Io direi che è scontato trovare a terra (quanto meno se c'è un paese o una cittadina) negozi e market. Più utili sono forse le indicazioni particolari: la ricarica delle bombole di gas, il negozio con telefonia e internet.
Quello che semmai si deve segnalare è l'eccezione: cioè quando a terra NON ci sono i negozi, oppure sono piuttosto cari.
ok, quindi se non ci sono servizi di nessuna natura (baia disabitata) si segnala, oppure se i servizi hanno particolarità
in più mettiamo benzina, bombole gas, e internet. mi pare giusto, effettivamente non sono scontati e alle volte sono importanti.

negozi di telefonia :?: :roll:




L'acqua invece secondo me va segnalata sempre, quando c'è: fontana, doccia, rubinetto di privati disponibili. Se non si segnala vuol dire "vedi tu".fondamentale. Anzi, secondo è da segnalare un posto solo perché c'è acqua. Cioè - guarda se ti serve vai qui a lavarti e fare il pieno e poi va dove credi

Il ridosso è una indicazione delicata: se la terra è su tre lati (magari W-N-E) è ovvio che il ridosso da mare c'è, almeno su quei quadranti. Meno ovvio, e molto dipendente da fattori locali e dalle condizioni del momento, è il ridosso dal vento, che magari trova modo di infilarsi dove non te lo aspetteresti, ma sempre a seconda di quanto è forte. Perciò forse la immagine satellitare è più importante della valutazione soggettiva.

non sono sicuro di aver capito. io in un portolano la prima cosa che cerco è il ridosso, al di là delle mie personali valutazioni

Infine una foto "da terra" dà l'idea della bellezza del posto, e quindi se c'è, è quanto mai opportuna.scontato

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