Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 27/01/2014, 19:26 
ma paddy noi siamo tutti ottimisti però
è meglio che ci fidiamo di noi
dopo tutto in mare dobbiamo contare solo su di noi


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 27/01/2014, 19:46 
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Iscritto il: 07/10/2010, 18:33
Messaggi: 76
Località: Treviso
Non scrivo in questo forum da un po' (mi piace molto leggervi, ma non avendo ancora una gran esperienza come velista e ed essendo fondmentalmente un forumista incostante mi sento sempre un po' fuori posto a scrivere) tuttavia visto il post di grande interesse vorrei esprimere anch'io la mia opinione.
Secondo me alla base di tutto ci sta il buonsenso. Non credo esista una ricetta per tutti per diventare bravi velisti, e come in ogni cosa ci sono persone più dotate e altre meno dotate. Ci sono persone che imparano di più da un corso (non patente nautica si intende), altre che imparano di più da autodidatti imparando dai propri errori. Credo tuttavia che servano entrambe le cose.
Credo che indipendentemente da che tipo di persona uno è, ci vuole un minimo di buonsenso per evitare situazioni pericolose (come uscire con condizioni meteo cui non si è preparati), ed un minimo di buonsenso per formarsi in qualche modo prima di affrontar qualcosa di nuovo... anche perchè la sfiga ci vede benissimo e ci pensa lei prima o dopo a metterti davanti a qualcosa cui non avevi pensato. Io per esempio credo di essere una delle 2 sole persone al mondo ad esser riuscito a disalberare un alpa (l'altro era il mio compagno di barca) con soli 1-2 nodi di vento, a marzo/aprile, con uomo a mare, corrente, ed in mezzo a un canale pieno di barche (questo per dire che l'imprevisto arriva sempre).
E' vero che la sicurezza in barca si acquista navigando, ma è anche vero che se non c'è prima un insegnante che ti bastona se fai cavolate si rischia di far diventare consuetudini comportamenti sbagliati. Senza contare che certe cose più tecniche bisogna impararle da qualcuno, altrimenti ci si sbatte la testa un sacco di volte senza garanzia di impararle. Io nel mio piccolo credo di aver acquisito una discreta esperienza nel portare in sicurezza in laguna l'unica barca che al momento posso permettermi di portare (una delle alpa del circolo), ma tuttavia non posso certo dire di saperla portare al massimo (lo spi ad esempio non l'ho mai usato e voglio vedere ad imparare ad usarlo da autodidatti) o a saper gestire tutte le regolazioni più fini (per migliorare ho in programma un corso più avanzato e un corso di altura).
Tornando quindi al topic, penso che una persona che acquista una barca abbia il dovere di informarsi su che barca compra, e relazionarla alle proprie capacità ed esigenze. Al di là delle patenti (io ho la vela e motore senza limiti ma non mi sento neanche lontanamente pronto ad andare in crociera con persone care sotto la mia responsabilità) e delle certificazioni delle barche (secondo me un Soldini un viko lo porterebbe a casa senza motore anche con condizioni ben oltre quelle per cui è certificato) l'unica cosa che serve è il sale in zucca e una buona dose di culo quando capiterà l'imprevisto davvero imprevisto.
Si può anche obbligare una persona a 80 ore di corso di navigazione prima di uscire in canotto, ma la persona che manca di buonsenso troverà comunque il modo di mettere in pericolo se e gli altri.


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 27/01/2014, 20:16 
anche tu eeee come me corna bicorna :lol: :lol:
urca che la sfiga ci vede benissimo
il culo è la base di tutto
certo che noi filosofi spieghiamo insegniamo ma loro duri come l'accaio :lol: :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 27/01/2014, 20:28 
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Iscritto il: 17/01/2011, 12:02
Messaggi: 1169
Località: ASIAGO
ho cliccato per errore sul tasto rispondi .....
ed allora vi dico la mia filosofia :
in questo momento fuori nevica e fiocca lieve come a Natale , è uno spettacolo che non vedevo dall'anno scorso .
Adesso con la finestra aperta e la stufa accesa mi metto sul divano , un cicchetto di single malt e di barche ne riparleremo domani ;)

_________________
Diego
Skype : diego3c


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 27/01/2014, 21:52 
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Iscritto il: 15/11/2009, 15:44
Messaggi: 2843
Sagge parole


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 28/01/2014, 9:52 
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Iscritto il: 29/10/2010, 16:06
Messaggi: 216
Località: Bagnatica (BG)
Dalle dinamiche dell'affondamento di Scarabeo siamo passati a disquisire di sicurezza e patenti nautiche.

Francamente però sembra che all'improvviso sia diventato pericoloso uscire in barca a vela ... soprattutto con barche polacche :lol:
Vi ricordo che in tanti racconti qui al forum non sono molto frequenti (per fortuna) quelli come l'avventura di Scarabeo.
Io sinceramente non credo molto ai pezzi di carta (attestati, patenti) come metodo per aumentare la preparazione degli skipper.

In tal senso vorrei fare 3 considerazioni:
- i miei amici Francesco e Ferdinando hanno scuffiato con lo Stag18 alla Barcolana di 3 o 4 anni fa. Hanno macinato tante di quelle ore a bordo del loro Stag che nessuno tiene più il conto. In laguna, in mare, da Venezia alla Croazia. Eppure è successo! Quindi mi pare chiaro che la preparazione serve a ridurre il rischio, non ad eliminarlo.

- le patenti (auto, barca ...) nascono unicamente nei casi in cui la conduzione di un mezzo può provocare danni a terzi. La bicicletta non viene considerata un mezzo pericoloso, così come la canoa, il gommone da spiaggia e gli aquiloni! Pertanto l'obiettivo delle patenti (nel bene e nel male) è quello di filtrare e rendere meno accessibile l'uso di mezzi potenzialmente pericolosi. L'unico mezzo per incentivare la sicurezza è quello di incentivare l'educazione: fare pubblicità delle scuole vela, farle conoscere alle scuole medie e superiori, supportare i circoli che a prezzi popolari mettono a disposizione mezzi e corso. Anche uscire a 100 metri dalla spiaggia con un gommoncino Intex può essere pericoloso quando c'è vento forte, onda e corrente ... anche nuotare in quelle condizioni è da pazzi ... che facciamo, mettiamo la patente anche per questi?
L'educazione (sulla quale purtroppo nessuno investe più) è l'unico metodo da seguire ... e non parlo di educazione teorica, parlo di incentivare l'esperienza!

- Circa l'adeguatezza dei nostri gusci a vela ... ho letto di classificazioni CE, parametri di altezza d'onda, di forza del mare. Apparte il fatto che poi non sono certo che la maggior parte dei velisti sappia poi usarli questi parametri ... rimane il fatto che la barca perfetta non esiste. Non esistono test di sicurezza perfetti e onniscienti, la marchiatura CE (ed i relativi requisiti/prove) sono un passo avanti per standardizzare alcuni concetti base, ma hanno chiaramente dei limiti. Secondo me il Viko E' una barca per la famiglia, comoda, sicura e non troppo invelata ... dipenda dall'uso che ne fai! Altrimenti finiremo per dire che la barca per la famiglia è il catamarano 40 piedi .... forse :|

Buon vento.

_________________
Luca
Gaia - COMET 850
Lago d'Iseo - Circolo Velico Sarnico


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 28/01/2014, 9:55 
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Iscritto il: 16/11/2009, 12:42
Messaggi: 214
Sono contento di questa discussione, che ha aperto un dibattito così acceso e ricco di spunti di riflessione. Sulla questione patente e esperienza, posso portare un mio contributo.
Non vengo da una famiglia di velisti, ma sono stato il primo e poi ho trascinato padre e fratello. Ho iniziato a sei anni, sul lago, con gli optimist.
La prima esperienza d'altura a 14 anni, in Grecia, con altri velisti "esperti", tutti freschi di patente nautica.
Appena arrivati, dopo aver rilevato la barca, un Sun Magic 44, e fatto cambusa, presi dall'esaltazione del momento, decidono di partire per un navigazione notturna tra Atene e Capo Sunion. Ovviamente noi, completamente a digiuno di vela d'altura, ci siamo aggregati all'esaltazione degli "esperti".
Dopo la partenza allegra, con spaghetti all'astice conditi da abbondante retzina (loro, io coca cola), si alza il vento e tutti allegri alziamo le vele. Io avevo un certo timore, ma ero affascinato dalle bellezza di quella notte e dalle tante luci che si vedevano sulla costa e in mare. Dopo un po' si alza anche il mare e molti, io compreso, iniziano a sentirsi non troppo bene.
Verso mezzanotte, ancora tutti in piedi, cominciano le discussioni sulle luci. Io ovviamente non capivo nulla, ma seguivo interessato. "Quello è un peschereccio con le reti a strascico"...
"Quella è una petroliera"
Poi qualcuno nota una luce verde ed una rossa, lontane a prua: "Rosso al rosso, verde al verde e la nave non si perde". Sentenzia uno.
"Si, ma noi abbiamo il rosso sul nostro verde e il verde sul rosso"
"Si, ma quella è una nave a motore, vedi? Ha la luce motore, mentre noi siamo a vela"
"Eh, già! Abbiamo la precedenza, alla via così"
"Dai, dai, orza che li facciamo virare"
Passa qualche minuto e le luci a prua sembrano avvicinarsi molto velocemente.
"Vedrai che adesso vira", dice uno.
"Forse è il caso di poggiare", suggerisce timidamente un altro.
"Ma no, abbiamo la precedenza, siamo a vela".
Passano un paio di minuti e vediamo una massa nera a prua, a meno di mezzo miglio...
"Poggia, poggia!" Urla concitate, imprecazioni, una manovra precipitosa e pericolosa.
Nel buio abbiamo visto un muro che ci sfilava a fianco a poche decine di metri. Una massa nera alta abbastanza da oscurare completamente le stelle: era una petroliera enorme, che probabilmente nemmeno aveva visto la nostra barca.
Gli "esperti" avevano infilato esattamente la rotta delle navi commerciali per il Pireo.
Dal 1992 ad oggi ho navigato per tutto il Mediterraneo orientale, da Monfalcone alla Turchia e potrei raccontarne centro altre di esperienze come questa. Anche la volta che ho preso, nel 2010, 58 nodi di vento, appena al largo di Arbe, fu grazie all'opinione di un esperto velista. Il pescatore al porto, guardando le nubi, ci disse: "Io starei in porto", ma il nostro esperto replicò "Ma no, il temporale si incanalerà lungo il Velebit, vedrete che noi avremo il sole".
Sono state le tre ore peggiori di tutta la mia esperienza velica...

Alla fine ciò che conta davvero è l'esperienza e soprattutto il buon senso. Quello che però ribadisco, in merito al fatto accaduto, è che dovrebbe essere chiaro che prendere il mare non va mai fatto con leggerezza e che ci sono barche che perdonano gli errori più di altre.
Questo non vuol dire che il Viko non sia una buona barca, ma ha evidentemente dei limiti che bisogna conoscere e non basta certamente una patente nautica per saper portare una vela. Ogni volta che prendo la barca al mare e faccio qualche giorno, finisco per scoprire sempre qualcosa di nuovo. Uno dei miei motti preferiti in barca è: "Pochi possono dare del tu al mare e quei pochi non lo fanno".
L'altro è la storiella dei tre marinai e della tempesta...

PS: Paddy, io nel Tucano ho il wc marino, non il secchio :D
PPS: Tanto per la cronaca, io ho fatto la patente nautica solo nel 2007, dopo aver messo sotto la chiglia di varie barche migliaia di miglia e...al carteggio mi hanno bocciato. Altra storia che meriterebbe di essere raccontata, ma ho già scritto troppo.


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 28/01/2014, 10:22 
la differenza di patenti
in italia c'è l'esperto velista nessuno sa chi è lo sapevate? mi ha chiesto come si chiamano gli angoli
del fiocco dopo sulla carta in un faro c'era una mezza luna cos'è? :? era il radar bocciato
in croazia c'è un capitano,domande,dove è il rosso e il verde con due modellini
quali sono le precedenze dopo prenda la penna e scriva questo è il numero per chiedere
soccorso questo è il numero per informarsi sul tempo 20 minuti consegna della patente
costo 50 euro


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 28/01/2014, 10:41 
poi una cosa importante io ho provato diverse volte a telefonare a solo un miglio
ma non c'è campo insomma invece di prenderci pel culo con sta guardia costiera
che arriva con la fregata non potrebbero mettere un ripetitore voltato sul mare?
in croazia il campo c'è,per ogni porto c'è il wi-fi forse sarebbe il caso di inviare
qualche protesta l'italia spero non sia ancora arrivata nel terzo mondo


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 Oggetto del messaggio: Re: cercasi relitto di Phoenix 600 disperso in Adriatico
MessaggioInviato: 28/01/2014, 10:50 
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Iscritto il: 15/11/2009, 15:44
Messaggi: 2843
Tucano ha scritto:
L'altro è la storiella dei tre marinai e della tempesta...


Io non la so. La racconti? :D


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