Ho già scritto da qualche parte che per esere certo della tenuta di attacchi paterazzo e strallo sullo scafo avevo rimandato il tiro dello strallo fino al dritto di prua, internamente al gavone d'ancora: un lavoretto di fino, facile ed efficace. Per i due attacchi del paterazzo, sdoppiati a poppa, avevo aperto due oblò rotondi da 15 cm di diametro circa sulle pareti verticali delle panche del pozzetto, all'estrema poppa (subito prima dell'inclinazione del bordo), e avevo applicato piastre in compensato sotto la vetroresina, con bulloni passanti per la tenuta dei golfari, il tutto ovviamente ispezionabile; anche questo un lavoro di mezza giornata. E' barca leggera e piatta: se in tre persone, non sente il peso, si bagna poco di più e non perde molto in velocità. Ma tre nodi di vento per spostarla ci vogliono! Insomma, è una deriva, né più né meno, pesante 350 kg. Forzando il ragionamento, per ariette leggerissime non vedrei male l'allungamento del boma e la maggiorazione della sola randa, da riprendere con una mano di terzaroli appena aumenta; con pochissima aria, e forse solo in bolina, probabilmente diventerebbe orziera, che non è certo male... Ma è una modifica costosa, e forse non ne vale la pena. Tieni conto che sotto il pozzetto, con accesso dalla cabina, trovano posto due remi lunghi abbastanza per essere efficaci, se e quando serve (motore... 6 cv, non più e non meno, e che funzioni!). Controlli da fare, quelli di tutte, col vantaggio che c'è poco da controllare: - passerei lo scafo palmo a palmo per controllare che non ci siano rotture/crepe causate da colpi o incidenti; - valuterei l'integrità e la funzionalità dei due piccoli winch di scotta/drizza, in plastica: data l'età, prima o poi polimerizzano e bisogna cambiarli; - in cabina (meno c'è meglio la personalizzi: reti portaoggeti e altro) controlla gli incollaggi nei gavoni, che siano integri, e ovviamente il piano cuccette; - tieni conto che i due pozzettini laterali alla deriva li potrai coprire con due estensioni per ampliare le cuccette (compensato marino, amovibili quando non servono e stivabili sul piano cuccette, sotto i materassini) - lo stato dei materassini è importante; rifarli costa un occhio se non li fai da solo; i vecchi possono andare per le forme, ma ti ci vuole una macchina seria per cucire tela robusta; Il layout interno prevede due cuccette libere, lateralmente alla deriva, con i piedi a prua, e due cuccette a semi-mummia, con i piedi e buona parte del corpo sotto le panche del pozzetto. In due, si può arretrare un bel po', lasciando le due "mummie" per i bagagli (e ce ne stanno davvero tanti!), e spazio a prua, per altri bagagli leggeri.
Micropomo è tutta un'altra barca. Esisteva in diverse versioni, più o meno regatistiche, con e senza volanti, con due versioni di albero. Ha un difetto: soffre moltissimo il peso a poppa, immergendo lo specchio; in due è splendida, in tre bisogna mandare in coperta il terzo, o sottovento in pozzetto. Con vento, il problema diminuisce. Per il resto: pesa 500 kg; io la varavo da solo, a condizione di poterla portare con le ruote di carrello fino quasi in acqua. Per alare, uno da prua agisce sull'argano, uno da poppa deve indirizzare molto bene la barca sui rulli, pena farla soffrire se la si lascia molto a secco. In navigazione a me piaceva moltissimo. Se vuoi saperne di più, sposta la domanda nel post dedicato, così non disperdiamo le informazioni. Grazie _________________ BV
_________________ Buon Vento! Alberto ________________________________________________ Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)
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