Eccomi. Dal computer sono più comodo a scrivere.
Come dicevo rollio e sbandamento sono parte del pacchetto, inutile illudersi le barche sbandano, lo faranno sempre e lo faranno tutte. Il catamarano è una soluzione effimera perché sposta la paura da un'altra parte così se hai paura di piegare in curva plausibilmente avrai paura su un'auto quando comincerà a derapare.
Se la scelta cadrà su questo fantastico mezzo lo deve fare solo dopo aver compreso cosa cerchi e non per supposizione.
Come scrivevo prima i bambini hanno un notevole vantaggio rispetto agli adulti: possono essere convinti che le leggi della fisica sono inviolabili.
Conosco decine di adulti che si sono avvicinati alla vela, persone con una discreta cultura, capaci di comprendere analiticamente i concetti fondamentali della fisica e che nonostante ciò non riescono ad applicarli razionalmente. Li capisco personalmente non riuscirei mai a salire su una moto e curvare appoggiando il ginocchio su un cordolo a 150 km/h come fa Valentino (il nostro non il professionista) pur comprendendo razionalmente che si possa fare.
Come fare?
Dobbiamo verificare l'esistenza di alcune condizioni:
1° Verificare che il problema non sia tu. Nel 90% dei casi la "paura" dell'equipaggio è condizionata da quella dello skipper. Mi sono trovato in situazioni complicate nelle quali la mia calma (se pur apparente) ha coinvolto l'equipaggio. Perfino adulti convinti intimamente che ci saremmo rovesciati sono stati costretti dalla loro parte razionale anche se inconscia a mantenere la calma.
2° Farla divertire. I bambini fanno qualsiasi cosa se si divertono, altrimenti non avremmo tuffatori da piattaforma di 10 metri o atleti per il salto con gli sci. Da piccoli imparano come si fa e da quel momento nulla potrà farglielo dimenticare. Ho cominciato ad andare in barca prima di camminare e per me ancora oggi la falchetta che sfiora l'acqua non è indicativo di pericolo.
3° Istruiscila. Verificato che la vela la diverta puoi iniziare la formazione. Questa deve avvenire per gradi, non metterla su una barca senza preparazione, di solito si ottiene l'effetto opposto. Fondamentale non creare avversione altrimenti non ne uscirà più. Ricordo ancora la prima regata sugli optimist, fui infilato da due "grandi" e più sgamati che mi scardinarono il timone, non feci più regate e per me sono ancora oggi poco attraenti.
L'Optimist fu usato per mille scopi, non ricordo più quanti assalti alla boa facemmo fingendo di essere pirati.
Rovesciarsi sotto raffica era un divertimento. Il sommergibile con lo zef mi fa sorridere ancora oggi dopo 30 anni.
Corso e ancora corso però non puoi essere tu ad insegnarle i papà non vanno bene come istruttori sono apprensivi, accondiscendenti e spesso poco preparati.

Una buona scuola nella tua zona, se abbastanza grandicella una settimana di campo vela della Lega Navale fa miracoli.
4° cerca la barca adatta ai tuoi scopi. Verificate e soddisfatte le prime 3 condizioni puoi finalmente divertirti con lei e magari con tutta la famiglia aumentando man mano il livello. Mia moglie non sapeva nuotare e nemmeno che sapessi portare una barca a vela oggi se solo si parla di non fare le vacanze in barca o di venderla ho immediatamente davanti musi lunghi.
Ma devi trovare il mezzo giusto e non ci riuscirai se non per gradi: dovete provare insieme le varie opzioni se possibile prima di comprarle potreste incredibilmente scoprire che la barca che fa per voi è il Viko 20 nonostante sia la più "leggera" fra quelle che hai identificato semplicemente perché vi piace "fingere" di avere una barca da crociera o che, al contrario, la vostra barca è il First 21, perché per voi il massimo è uscire con onde di 2 metri, 3 mani alla randa e tormentina.