dai, lo spiego cosi' si chiarisce la questione.
"l'alternatore" nei piccoli fuoribordo e' un avvolgimento che grazie al magnete dell'accensione produce tensione (alternata).
Piu' veloce gira... piu' tensione produce.
Quando ci si attacca un carico (qualcuno che assorbe corrente) inizia a scorrere corrente, a causa della resistenza del filo della bobina (piuttosto sottile e lungo) si crea una caduta di tensione nella bobina stessa proporzionale alla corrente che la attraversa.. (la legge di Ohm V=R*I)
per cui ai suoi capi non ci sara' piu' la tensione a vuoto, ma una tensione piu' bassa.
Piu' corrente assorbo piu' faccio calare la tensione ai capi della bobina...
A questo punto abbiamo capito che:
- se non assorbo corrente la tensione ai capi della bobina e' maggiore a parita' di giri-motore
Andiamo avanti, ci colleghiamo la batteria..
La batteria non appena la tensione tenta di superare la propria, assorbe corrente e si ricarica...
Di fatto la batteria e' come un limitatore di tensione... fissa la tensione alla sua.. assorbendo correnti di ricarica anche piuttosto generose per farlo... (10A come niente)
Quindi collegando il "generatore" ad una batteria abbiamo limitato la tensione in uscita a quella della batteria.
Ma perche' si brucia e chi si brucia quando scollego la batteria?
Abbiamo trascurato un elemento nel circuito... il raddrizzatore (un diodo o un ponte di diodi).
Il diodo lascia passare solo le semionde positive, bloccando quelle negative della tensione alternata prodotta dall'alternatore.
I diodi si perforano se la tensione inversa ai loro capi (quella che bloccano) e' troppo alta.
Se lasciamo scollegati del tutto i fili del generatore (quindi un capo del diodo e' flottante l'altro e' collegato ad uno dei fili dell'alternatore)
non ci sara' nessuna corrente che scorre...
E al diodo non sara' applicata nessuna differenza di tensione.. (servono 2 punti per applicare tensione..)
Non succede nulla di male.
Scolleghiamo la batteria e lasciamo invece una piccola utenza collegata al caricabatteria del FB...
Adesso si... che durante la semionda negativa il diodo si riceve tutta la tensione negativa prodotta e puo' perforarsi o aprirsi (insomma rompersi)...
Si, ma durante la semionda negativa... non passa corrente comunque (quindi niente effetto limitatore di tensione)... perche' dovrebbe cambiare qualcosa attaccandoci/staccandoci la batteria?
E infatti nel caso di raddrizzatore fatto con un diodo semplice.. non cambia nulla e difficilmente si rompera' essendo calcolato per "resistere".
Cambia se il raddrizzatore e' un ponte di diodi che fa scorrere la corrente nel verso giusto con entrambe le semionde (+ e - ):
Allegato:
Commento file: ponte di diodi raddrizzatore
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Questo riceve tensione dall'alternatore (i due ~) anche se i fili + e - sono scollegati...
Se c'e' la batteria connessa al + e -.. tutto OK, lei limita la tensione ai suoi 12-14V (assorbendo corrente e facendo calare la tensione a vuoto) e nulla si rompe.
Ma se manca la funzione "limitatrice" della batteria, la tensione a vuoto del generatore puo' salire oltre la massima tensione sopportabile dai diodi.
Il raddrizzatore si rompe.
E' piu' chiaro adesso?
PS: per concludere... nella quasi totalita' dei fuoribordo sotto gli 8CV ho sempre visto il raddrizzatore fatto con un semplice diodo (da cosa si riconoscera?

ha solo 2 fili...)
Quindi... tranquilli... non si rompera' tanto facilmente.
Per chi ha il ponte di diodi? Beh, negli ultimi 20 anni l'elettronica ha fatto passi avanti.. e ormai i ponti di diodi resistono a belle tensioni inverse...
Quindi i motori recenti non credo soffrano di questi problemi... in ogni caso.