La notizia è che con 4 giorni di pioggia battente, e credetemi era battente, tutti erano più che contenti dell'avventura.
Prima o poi raccoglierò le idee e le emozioni, ma per ora Tramp si deve accontentare di un'analisi spicciola e di una breve cronistoria

, vorrà dire che la prossima volta verrà anche lui per raccontarcela.
Il progetto nasce dall'idea di rilanciare una nautica così minore che più minore non si può. L'esperienza fallimentare della Micro Class Italia degli anni '80, per la quale il progetto si basava soprattutto sull'esperienza dei cugini transalpini, il cui impegno è rivolto decisamente alle regate, ci diceva che la sola regata non era sufficiente ai Micro italiani soprattutto per la differente tipologia, prototipi da regata da loro e barche da crociera con qualche anno sulle spalle da noi, d'altro canto i prossessori di Micro sono anche velisti ed è difficile che un velista non gradisca confrontarsi. Infine la nostra valutazione ha sfuttato le esperienze di partecipazione ad alcuni raid molto vicini come tipologia alla classe Micro che riscontrano un grande successo di pubblico e partecipazione. Un percorso regata a tappe facile e in una zona protetta era quindi la soluzione se non migliore più probabile.
Così è nato il Micro Raid Verbano: 4 giorni, 8 tappe per veleggiare insieme e con soste per visitare luoghi interessanti. Un programma che dava ai velisti a cui piace la regata pura, intensa e impegnativa modo di confrontarsi a lungo e al contempo offriva una possibilità di partecipazione ad equipaggi anche inesperti e per nulla conoscitori dell'ambiente nel quale andavano a navigare.
Alla fine di questa esperienza posso tranquillamente dire che la formula è vincente, nonostante il tempo atmosferico abbia fatto veramente di tutto per far fallire la manifestazione e alcuni problemi logistici assolutamente imprevedibili, uno su tutti la chiusura di un ristorante prenotato da mesi e comunicata poche ore prima della cena, è stata un grandissimo successo.
Molte scelte sono state vincenti, altre meno. Programmare con puntiglio ogni particolare non è forse necessario, avessimo lasciato un po' di spazio all'improvvisazione avrebbe in alcuni momenti facilitato l'organizzazione. Altro fattore fondamentale è stato appoggiarsi alle strutture "sociali" sul territorio che ci hanno accolto invariabilmente a braccia aperte, rendendo di fatto possibile la realizzazione dell'evento.
La cronistoria.
L'appuntamento è sabato 27 presso il cantiere per il varo delle barche, noi organizzatori siamo già su da venerdì per provvedere alla logistica e sistemare quanto non più essere sistemato senza conoscere l'esatto numero dei partecipanti.
Tutto procede bene, nonostante un occhio apprensivo sia sempre rivolto al cielo che ci guarda minaccioso, per l'ora di cena le barche sono tutte ormeggiate e pronte per la partenza, del giorno dopo, la pioggia arriva, ma solo quando siamo ormai al ristorante già qui si vede lo spirito che animerà tutto l'evento: un senso di cameratismo, adattamento e voglia di divertirsi condito con un sano agonismo.
Domenica 28 c'è un pallido sole, la tappa prevederebbe una rapida discesa verso l'estremità del lago per poi tornare in modo libero alla lega Navale per la sosta, una sorta di partenza posticipata per dar modo a tutti di acclimatarsi e provare le barche appena rimontate. C'è però un leggero venticello e a tutti spiace sprecarlo soprattutto perché le incognite nei giorni successivi sono veramente tante. Così il Ghiro, la nostra ancora di salvezza con le fattezze di un Comet 910 Plus, si posiziona e, mentre lancia i primi segnali questa decina di barchini si allinea per la partenza. Al via si vedono subito le forze in campo, tra chi dispone di scafi performanti e chi ha esperienza sono 3 le barche che si danno battaglia: il prototipo ideato e costruito da Lodigiani e 2 dei MicroChallenge presenti.
Il primo bordo è poco più di 1 miglio, ma il vento gira, rigira e salta di intensità rendendo la navigazione impegnativa. Dopo aver girato la boa e risalito verso Arona è il Microchallenge a far valere la propria esperienza sopravanzando SAM terzo giunge il First 210 anche se ovviamente siamo fuori classifica, più staccati gli altri, ma comunque tutti completano la prova a vela.
A domani ora devo andare...............