Sarò sincerò: non lo so... o forse si. Insomma, sono indeciso e ho bisogno di tempo per capire cosa voglio realmente. Ne parlavo proprio con Paolo domenica scorsa. Ad oggi, per la mia particolare condizione di equipaggio ritengo che la carrellabile sia ciò che voglio veramente e che risponde alle mie esigenze (pur facendo pensieri peccaminosi nei confronti di bulbate). Io mi conosco, dopo un po' il solito posto mi stufa. Moniga,ad esempio, è bellissima ma ho voglia di cambiare e sarà così anche per Jesolo.
Io sono veramente convinto della formula barca carrellabile: dai vuoi mettere poter cambiare posto ogni volta? Non è una questione di costi (anche quelli, per carità). Domenica vado a provare il Mecgregor 26: costa un botto, fa ca...come linea, forse naviga a vela pure male però è spazioso e mi da quel senso di libertà che solo una carrellabile può dare, in più va pure a motore. Con quei soldi ci compri barche a vela d'altura usate (lo zuanelli fax, per esempio, di cui Paolo parlandomene mi ha fatto innamorare). Ma l'ho sempre scritto in questo forum: non credo nell'assioma barca carrellabile=nautica povera. E' solo un modo diverso di vivere il mare. Sto leggendo in questi gg il tuo bellissimo libro (mi scuso per il ritardo): ecco credo che tu descriva molto bene, fin dalle prime pagine, quel senso di libertà dal sapore "anarchico" che solo la carrellabile può dare.
Però mi affascina anche il concetto di altura ed ecco che faccio pensieri "peccaminosi". Ma alla fine, riflettendo, mi chiedo: quante traversate farò nella mia vita? Una, due? Vale la pena incatenarsi ad un porto per una "barca vera" per poi fare l'uscita di due orette (dove vai in quel tempo?) sempre nella stessa zona? Io credo sia molto meglio la carrellabile... La navigazione di altura la potrò soddisfare un giorno con un charter insieme a qualche MDT che sono certo si vorrà aggregare
Incontrarvi mi/ci farebbe davvero piacere. Vi aspettiamo
