Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: vivere in barca
MessaggioInviato: 24/11/2012, 16:56 
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da http://eilnavigarmedolce.blogspot.it/20 ... i-voi.html

mercoledì 25 febbraio 2009

Molti ci dicono "Beati voi!"

Spesso ci capita che vari conoscenti, quando si parla della nostra scelta di vita, ci dicano "Beati voi!" cio' sottende in altre parole alla domanda, che mai ci rivolgono direttamente, ma invece porgono ai nostri parenti o amici piu' stretti "Ma come fanno senza lavorare?" ovvero "Sono ricchi?".
Vorrei dare di seguito in questo mio primissimo post risposta a questi interrogativi.
Anticipo che il costo di una barca come Damiana e' la meta' o meno di un monolocale a Bologna, giusto per mettere in prospettiva le considerazioni che seguono.
Quando ero, cosi' si dice, produttivo ricevevo uno stipendio o mi guadagnavo da vivere professionalmente come tanti.
Anno dopo anno, facendomi i conti in tasca, sia come impiegato che come lavoratore autonomo, ho verificato che il guadagno lordo di ognuno di noi viene decurtato come segue:

Tasse 30-40%
Affitto o Mutuo 20-30%
Servizi 10-20%

Per i piu' fortunati che gia' posseggono casa la seconda voce e' da omettere e vedranno dal 40% al 60% dei loro guadagni andarsene.
Per chi e' in affitto o sta acquistando casa il drenaggio va dal 60% fino al 90%.
Tradotto in tempo lavoriamo da 4,8 mesi fino a 10,8 mesi all'anno per devolverli in vari modi.
Ci troviamo a dedicare da meta' alla quasi interezza del tempo lavorativo per avere il privilegio di stare nell'ambiente produttivo.
Ho quindi pensato di provare a rinunciare a questo privilegio e valutare le alternative.

Con i risparmi ho comprato Damiana, la nostra casa "viaggiante".
Guadagnando praticamente nulla, pago in proporzione pochissime tasse.
Niente piu' affitti o mutui.
Quanto ai servizi, non abbiamo bisogno di riscaldamento, il vento ed il sole ci forniscono eletticita', abbiamo qualche spesa per telefonare ai genitori per fargli sapere che stiamo bene, consumiamo qualche litro di gasolio all'anno per far manovra nei porti, capita ogni tanto qualche spesa straordinaria per la manutenzione.
Per destrezza e magia il vento ci spinge gratuitamente per migliaia di chilometri.

Per mangiare si pesca ed il costo degli alimentari nella maggioranza dei Paesi che visitiamo e' estremamente limitato, circa 150-200 Euro al mese per due persone inclusi alcolici e carne che sono le voci piu' costose.

L'immagine da spot pubblicitario della vita da nababbi a bordo di uno yacht di lusso e' assai lontana dalla nostra, fatta di frugalita' e duro lavoro da marinai di un tempo.
E' nostra profonda convinzione che la maggior parte dei nostri amici, parenti, e conoscenti non resisterebbero molto a queste condizioni di vita poiche' rinunciare all'ovatta delle societa' industrializzate e' cosa assai difficile, simile alla difficolta' per molti di smettere di fumare o di disintossicarsi dall'eroina o psicofarmaci.
Ed e' vero anche che e' una questione di gusti, e che la vita in barca a vela deve veramente piacerti, motivo per cui mi ritengo fortunato (ed a maggior ragione ad avere una sposa con gli stessi gusti).
Questa scelta di vita mi ha premiato in due modi particolari: innanzitutto, ora ho tanto tempo da dedicare a mia moglie e a pensare a cio' che voglio invece che a cio' che mi porta o puo' portare guadagno; poi il contatto con la natura e tanta gente che non avrei altrimenti mai incontrato e' inestimabile.

Francesco

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 Oggetto del messaggio: Re: vivere in barca
MessaggioInviato: 24/11/2012, 17:20 
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Ne conosco un altro paio moto più famosi, credo si chiamino Elisabetta e Carlo e 2 meno famosi Francesca e Marco.
Tutti hanno in comune una caratteristica: la totale indipendenza. Non hanno figli, nipoti, genitori, zii, cugini; nessuno da accudire o nessuno che dipenda da loro. Essere indipendenti infatti è facile, ma il contrario no.

Nonostante corrispondano a queste caratteristiche entrambe le coppie passano lunghi periodi nella loro terra natia, vuoi per promuovere l'attività che gli da da vivere vuoi per rinsaldare quei minimi rapporti sociali che tutti abbiamo bisogno, geneticamente; per tornare ogni volta, per lo meno Frà e Marco riattivano l'assicurazione della moto, pagano il bollo, , caricano i cellulari, vanno in questura per i passaporti, acquistano generi di prima necessità che nel luogo in cui vivono non trovano, anche banali: nutella e parmigiano. Tutto ciò ha un costo.


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 Oggetto del messaggio: Re: vivere in barca
MessaggioInviato: 24/11/2012, 17:55 
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e quindi come fanno?

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 Oggetto del messaggio: Re: vivere in barca
MessaggioInviato: 24/11/2012, 18:43 
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margutte ha scritto:
e quindi come fanno?


Lavorano per mantenersi. Ma l'essere autonomi rimane condizione fondamentale.


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 Oggetto del messaggio: Re: vivere in barca
MessaggioInviato: 24/11/2012, 21:25 
Mi pareva di aver letto su un numero di Bolina che per fare il giro del mondo a vela, se parsimoniosi, occorrono 20.000 euro circa. L'articolo era di Carlo ed Elisabetta... E loro scrivono articoli e si fanno filmare oltre a registrare documentari... Per mantenersi. Io non dico che sia impossibile, certamente e' difficile e la scelta oltre che dura e' radicale. La penso come Paddy... Io personalmente proprio per gli impegni non solo lavorativi, fatico a ritagliarmi il tempo per un'uscita a vela... Conservo la speranza...


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 Oggetto del messaggio: Re: vivere in barca
MessaggioInviato: 24/11/2012, 21:42 
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Fidi75 ha scritto:
...occorrono 20.000 euro circa....


Secondo me molto ma molto meno, barca esclusa ovviamente. I 200/250 euro mensili per il cibo e le piccole cose credo siano realistici, raddoppiando si può tranquillamente far fronte anche ai costi di gestione dello scafo.
E guadagnare 500 euro al mese in 2 facendo lavoretti non credo sia una cosa impensabile, anzi direi che si può arrivare anche la doppio senza ammazzarsi di lavoro e quindi godere di un certo agio.


Fidi75 ha scritto:
....per gli impegni non solo lavorativi, fatico a ritagliarmi il tempo...


Bisogna rinunciarvi, problema è semplicemente questo.
Potremmo decidere di rinunciare al tennis del venerdì e alla pizza con gli amici, essere liberi da legami e i figli potrebbero seguirci, non sta a me giudicare come educarli. Purtroppo ci sono molti studi, che ho letto, secondo cui un bambino, e peggio un adolescente, non sarà poi in grado di relazionarsi con il prossimo se non cresce in una comunità. Quindi la nostra scelta rischia di creare dei futuri asociali.

Vivere in barca rimane comunque possibile, continuo ad accarezzare questo sogno in una zona la mia dove l'acqua tranquilla non manca, ma dovrà comunque essere una vita all'interno della società.


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 Oggetto del messaggio: Re: vivere in barca
MessaggioInviato: 24/11/2012, 23:23 
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rimane il problema di tornare.
metti che un anno sabbatico uno lo può fare, anche per i figli rimane un'esperienza meravigliosa e alla fine hanno perso un anno, ma tutta la vita?
e poi di che lavoretti parliamo? se visitiamo paesi dell'america meridionale o dell'asia, di che tipo di lavoretti parliamo che la gente del posto non è disposta a fare per un decimo di quello che serve a noi.

i tipi del bolg - fortissimi tra l'altro - affittano il loro appartamento di bologna. carlo ed Elisabetta beccano soldini (tanti o pochi?) con gli articoli su Bolina o su qualche altro mensile, con qualche libretto, oramai che hanno il nome.
a me angustierebbe il problema se voglio fermarmi a 50 o 60 anni. Che faccio? Agenzia interinale?
ne parlavo oggi proprio con Violanda.

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 Oggetto del messaggio: Re: vivere in barca
MessaggioInviato: 24/11/2012, 23:28 
Bella famiglia, scrivi bene, ironia graffiante... Ti metti a scrivere, filmare, fotografare, documentare!


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 Oggetto del messaggio: Re: vivere in barca
MessaggioInviato: 24/11/2012, 23:36 
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Fidi75 ha scritto:
Bella famiglia, scrivi bene, ironia graffiante... Ti metti a scrivere, filmare, fotografare, documentare!

cos'è provochi? :D

Vivere in barca rimane comunque possibile, continuo ad accarezzare questo sogno in una zona la mia dove l'acqua tranquilla non manca, ma dovrà comunque essere una vita all'interno della società.

ma di che Viko parli di preciso?

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 Oggetto del messaggio: Re: vivere in barca
MessaggioInviato: 25/11/2012, 10:38 
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Ritengo sia quasi impossibile staccarsi del tutto dalla società, ammesso di non avere famiglia o legami che non siano compresi nell' equipaggio della barca.
Per il sostentamento potrebbero bastare qualche centinaio di migliaia di euro (da 2 a 3) realizzabili con la vendita di un appartamento da investire al 4% così da avere almeno 1000 euro al mese che in certe zone del mondo permettono di vivere decentemente.
Il punto viene sulle spese di mantenimento della barca.
Un imprevisto di una certa rilevanza potrebbe immobilizzarci per mesi senza avere le risorse per farvi fronte, il tutto sperando in una salute che non è eterna, pensiamo che fuori dai nostri confini la sanità è a pagamento e che un' assicurazione ci costerebbe troppo.
Ovviamente, come ogni tanto si vede sulle riviste di settore, il milionario che fa il giro del mondo su un catamarano di 20 metri è un' altra cosa, ma di sicuro in caso di imprevisti ha pure il denaro per mollare tutto è tornare velocemente a casa, perchè una casa ce l' avrà sempre.
Filosofeggiando mi ripeto che se uno nasce in un posto invece che in un altro un motivo ci sarà...


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