Marinai di Terraferma

Estate alle spalle, per molti inizia un letargo forzato. Le barche lontano dall’acqua, magari vicino a casa sotto teli invernali, con già le foglie d’autunno tra le pieghe . Qualcuno ritorna dagli amici che hanno la barca in acqua e riesce a uscire anche in questo periodo. Tenere la barca in un posto dove sia facile metterla in acqua oppure averla già alla boa diviene un impegno da condividere con la vita di città, gli incontri on altri che vedono questa attività buona solo per i periodi caldi e non ci pensano neppure lontanamente a salire con te in barca nei prossimi fine settimana. Occorre comunque andare a vedere come stà questa barca, come se la passa con i temporali e le foglie che chiudono gli ombrinali, o le mareggiate che allentano gli ormeggi, e la sabbia e lo sporco che arrivano con il vento e con il tempo brutto. Trovarsi solitari a camminare nell’erba incolta di una darsena in momentaneo abbandono, o sulla riva di una darsena umida a respirare il forte odore del mare che arriva con il vento rarefatto e bagnato. Poi giorni di sole che finiscono prestissimo, altre del pomeriggio alle quattro al massimo. E la sera in città:
“”Dove sei stato oggi??””---Alla barca, sai bisogna pure andare a vedere ogni tanto…..””” E poi l’ufficio…e dentro qualche idea lontana , qualche flash di immagini di mare indomito attorno allo scafo, senza riva, mare di navigazione………….Timore a parlare già dell’anno prossimo, dell’idea forte di tornare a navigare, ………..avere già in mente un nuovo progetto. Non siamo ancora a Natale , non si può fare.
Menomale che quest’anno ho un buco, lo stesso che è stato utile per rimettere in sesto Il fireball e il pellicano, adesso ci porto il mio dinghy, lascia troppo tempo appeso in garage per assolvere al salvamento delle altre due. Tra l’odore del legno, i trucioli, le tavole i ragionamenti sui legni da tagliare e piegare sono libero di perdermi in tutti i viaggi futuri…..Quest’anno con un’auto quasi nuova avrò meno timore a lasciare la stalla e andare per le coste che voglio vedere. Per adesso costruisco percorsi e navigazioni e non mi domando con chi….

forse quella progettuale è la navigazione più bella, pensa ce io l'altra sera con il portolano ero già in Grecia Ionica, indeciso se entrare verso Corinto o proseguire lungo il Pelopponeso. La meteo era propizia. Ideale, Tutti eravamo a godere del sole e del mare e non avevamo date di rientro. Poi Violanda a urlato che era pronta la cena

Franco, che bel momento di poesia. Bello anche il tuo dinghy!