Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 17/09/2012, 9:06 
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Ciao,

Sabato sera, complice una gara di cucina che impegnava la moglie ai fornelli del club ed uno favoloso vento sul lago, sono uscito con il mio Tucano. Mentre ero impegnato in uno splendido lato di bolina, con la barca ben inclinata e filante, il peggior suono che si possa sentire in barca mi ha rovinato la serata: uno crack forte e prolungato, e mi sono trovato la barra del timone in mano, mentre la barca, con uno scossone improvviso, è andata all'orza. Si è rotta la pala in corrispondenza del perno che la unisce alla barra: timone da buttare e rifare completamente.
Ma la cosa mi ha messo una pulce nell'orecchio: già due anni fa volevo cambiare il Tucano per qualcosa di diverso, che potessi portare anche al mare ed allora, ragiona e ragiona, come qualcuno ricorderà, decisi di comprare un 33 piedi. Addio sogno carrellabile, benvenuto sogno adriatico. Scelta fantastica, che mi fa vivere bellissime emozioni ma che, a causa della distanza, mi posso godere solo nei fine settimana e durante le ferie.
Sul mio laghetto il Tucano è lo sfogo quotidiano, la barca che ti permette di evadere quell'oretta quando hai finito di lavorare e prima di tornare in famiglia vuoi staccare un pò. La rottura dell'altra sera mi ha fatto riflettere su una cosa: per poter continuare a navigare sulla mia piccola bella devo necessariamente fargli dei lavoretti: oltre a rifare il timone, prima di tutto dovrei rinfrescare scafo e coperta, verificare albero e sartie e magari mettere mano anche all'interno con un pò di "grandi pulizie".
Proprio in questi giorni, però, un mio vicino di barca e amico, mi ha proposto la sua Alpa 7. E' una barca molto più vecchia del mio Tucano, ma mi ha sempre affascinato ed è in ottime condizioni. Ho fatto due conti e svendendo il Tucano, considerando le spese che comunque avrei per rimetterlo a posto, potrei comprare l'Alpa senza problemi.
Voi avete esperienza con questa barca? Cosa ne pensate?


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 Oggetto del messaggio: Re: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 17/09/2012, 9:16 
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Considerazioni affettive e favori agli amici a parte.
Svendere il Tucano in questo momento significa regalarlo e l'Alpa è una bellissima barca, ma è un cabinato e per di più non certo un fulmine. Se senti la necessità di cambiare e visto che la barca sul laghetto è lo sfogo quotidiano, dubito che tu ci faccia delle crociere ;) cercherei qualcosa di piccolo e divertente, veloce, tecnico, adrenalinico, ci sono tante barche da regata in giro ormai non più performanti, ma sempre molto divertenti. Un Ufo 22?


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 Oggetto del messaggio: Re: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 17/09/2012, 10:56 
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In effetti è una barca vecchia, ma non sto cercando l'emozione, quanto il relax. Mi piace quando la barca, spinta da un bel vento, corre nell'acqua, ma non cerco la velocità. Inoltre ho abbandonato da tempo le derive per i cabinati per i vantaggi che questi offrono: d'estate spesso esco con gli amici e la famiglia anche solo per un bagno nel lago e la cabina è importante.
Ma non conosco l'Alpa e non so se mi valga la pena cambiare il Tucano, con il quale già faccio tutte queste cose, per una barca così...


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 Oggetto del messaggio: Re: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 17/09/2012, 13:32 
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Iscritto il: 11/05/2012, 8:22
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Tucano,
qui sotto ho incollato un pezzo del libro di Zerbinati (ALPA 1956-1998 - da me regolarmente acquistato, ma non so se posso... Paddy, se mai cancellami) dal quale si evince che l'Alpa 7 è una gran barca, magari bisognosa di qualche cura, ma della quale ci si può innamorare.

Il progettista è importante: John Illingworth. Il cantiere è quanto di meglio l'Italia sia stata capace di esprimere. Se non devi carrellare è uno sballo. Io l'ho provata tanti anni fa e ne ho un ricordo molto vivo: si muoveva con una rassicurante calma ed era veloce. Veloce non vuole dire scattante, vuole solo dire che quando prende il passo viaggia che è un piacere e che se c'è poco vento le regali un genoa grande.

Certo, è un po' più grossa del Tucano, ma questo già lo sapevi...
Buona lettura.
L.



Alpa 7 (1963)
La storia dell’Alpa 7, una barca che si è affermata con sicurezza sul mercato italiano, così poco
aperto in passato alla mentalità prettamente sportive della vela, rispecchia la storia dell’azienda che
lo produce, la quale, con ammirevole tenacia, ha continuato ad espandersi in questo settore difficile.
I suoi modelli l’Alpa li ha creati, li ha lanciati, li ha imposti, sia in Italia che all’estero e ha potuto
ottenere tanto successo per la qualità della sua produzione e per l’intelligenza con cui, precorrendo i
tempi, ha saputo individuare le nuove tendenze venute ad affacciarsi nel mercato italiano, prima fra
tutte quella dei piccoli cabinati da crociera a vela. Creò con questa filosofia l’Alpa 7 che
rappresenta il modello più diffuso nel nostro paese (-“dopo il 120° non li ho più contati”- dice
Cattadori), quello che ha veramente fatto conoscere agli italiani il piacere ed il gusto della
navigazione da crociera.
Oggi, a distanza d’anni, si può facilmente discutere sulle caratteristiche di questa barca e non è
difficile sollevare critiche, specie se la si paragona ai modelli più recenti, ma non si possono negare
le sue indubbie qualità e le sue prerogative d’iniziatrice, o meglio, capostipite di una folta stirpe di
barche per la crociera.
L’Alpa 7, nella sua ultima versione, si presentava come un armonioso sloop dalle linee tradizionali.
E’ stata corretta l’insellatura rovescia del cavallino, si è profilata meglio la tuga, l’opera morta è
stata snellita dalla nuova colorazione (quando era tutta bianca sembrava più tozza). La costruzione è
in vetroresina; le finiture dello scafo sono davvero impeccabili.
Il piano di deriva, nel quale è incorporato il serbatoio per l’acqua, cosa questa che facilita la
concentrazione dei pesi in basso e al centro, risente dell’epoca in cui è nato il progetto dello yacht.
Oggi le tendenze sono diverse, ma ciò non toglie che esso sia su questa barca molto efficace e
gradito a chi ricerca una stabilità di rotta. Il dislocamento è piuttosto elevato: 2,1 tonnellate, che
vanno a scapito della velocità con i venti leggeri, ma non appena il vento cresce d’intensità la barca
prende forza e vigore. Il piano velico è detto “francese” perché caratterizza l’impronta croceristica
della barca: è concepito cioè per equipaggi poco numerosi o poco esperti, che preferiscono navigare
con la sola randa quando il vento rinfresca…
L’attrezzatura è assai semplice, armata in testa d’albero, con una sola crocetta e tre sartie per lato.
Il motore fuoribordo a gambo lungo è situato nel gavone di poppa, sistemazione questa cara ai paesi
nordici, dove il vento non manca mai e l’elica non si presenta come una gran resistenza al
trascinamento. Il motore consigliato è di 15 Hp, ma in ogni modo non troppo pesante e cioè non
oltre i 35 Kg, questo per non affondare la poppa quando tutto l’equipaggio è riunito a poppa durante
la navigazione.
29
Gli interni presentano quattro comode cuccette, lavello e fornello, wc in locale separato. L’altezza
in cabina è di metri 1,60, poiché la larghezza della barca è di 2,25, ne risulta che l’abitabilità sia
piuttosto sacrificata: sottocoperta si circola abbastanza agilmente ed è impossibile stare in piedi
quando il tavolo è installato. Sotto ogni cuccetta sono ricavati stipi molto utili; c’è anche un
armadio per cerate ed abiti particolarmente comodo. I sacchi delle vele possono essere stipati nel
pozzetto, con accesso dalla cabina. Il gavone di prua è separato da una paratia. Ottima
l’illuminazione sia naturale che elettrica, quest’ultima molto razionale.
Questa barca ha differenza delle sue aspettative più croceristiche, ha vinto diverse regate a prezzo
d’alleggerimenti interni ottenuti, levando l’acqua dai serbatoi ed il fuoribordo. In assetto da crociera
è un onesta e sicura barca da diporto che garantisce una notevole tranquillità a chi ne fa uso. Con
venti deboli chiede di navigare leggermente sbandata, con il grande genoa alzato e soprattutto di
restare nelle sue linee d’ acqua; bisogna prestare attenzione alla distribuzione dei pesi. Tra gli 15 e i
25 nodi è meglio issare il fiocco uno ed oltre i 30 nodi è bene drizzare la Tormentina. Si procede
bene con andatura a mezza nave o andature larghe, restando l’Alpa 7 assai docile. La sua bolina
resta comunque docile e degna di un levriero del mare. Con lo spi la barca tocca i 5 nodi con 8 – 10
nodi.
L’ Alpa 7 è uno yacht essenzialmente adatto alla crociera anche impegnativa. L’equipaggio ideale è
costituito da due persone, ma vi potranno stare anche quattro persone con un po’ di spirito sportivo
e ferrea amicizia. Il suo limitato pescaggio la rende agevole in ogni porto. Ha un ottimo mercato
dell’ usato.

Costruttore ALPA
L.f.t. 7,00 m
L. al galleggiamento 5.75 m
Larghezza 2.25 m
Immersione 1.15 m
Bordo libero 0.50 m
Dislocamento (D) 2000 Kg
Zavorra 950 Kg
Superficie Velica 20.80 m2
Materiale di costruzione VTR
Altezza interna 1.60 m
Motore 15 hp
Randa 14.30 m2
Fiocco 8 m2
Genoa 16.40 m2
Spinnaker 30 m2
Tormentina 3.9 m2
Misure piano velico
VELA BASE m/m INFER. m/m BALUM. m/m
RANDA 3.100 7.520 8.00
FIOCCO 2.100 6.520 5.920
GENOA 4.200 8.200 7.840
SPI 4.200 4.500 3.920
TORMENTINA 2.000 4.500 3.920
RANDA DI FORTUNA 2.400 4.820 5.200


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 Oggetto del messaggio: Re: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 17/09/2012, 13:36 
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In teoria.... Ma spero che Zerbinati preferisca un po' di promozione piuttosto che la salvaguardia del © :roll:

Comunque l'Architetto è troppo di parte ;)


Personalmente su lago rimarrei con il tucano, più facile, più agile e per lo meno si muove anche con poco vento


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 Oggetto del messaggio: Re: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 18/09/2012, 6:49 
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io ho girato la grecia con un alpa 670, non so se è simile ma quella era da oceano...che meraviglia.

ho letto la curiosità dello sbandamento. E'vero. Se la lasci sbandata cammina di più. Perché

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Piccolo è meglio


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 Oggetto del messaggio: Re: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 18/09/2012, 6:58 
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Località: un romano tornato al mare!
margutte ha scritto:
Se la lasci sbandata cammina di più. Perché


Io invece non ho letto. Ma suggerisco: sbandata potrebbe allungare le linee d'acqua?

Altro: in caso di poco vento, sbandare mantiene le vele in forma e ferme, riversando sulla velocità l'energia non spesa per tenere in forma il piano velico.

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Buon Vento!
Alberto
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Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)


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 Oggetto del messaggio: Re: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 18/09/2012, 8:18 
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Iscritto il: 11/05/2012, 8:22
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Località: Cremona
Tramp,
la prima che hai detto.

Gli "overhangs", in italiano "slanci" di prua e poppa, vanno in acqua a barca sbandata e allunganop la LWL, cioè la lunghezza al galleggiamento, e quindi la velocità.

Per Margu: il 6,70 è un disegno successivo a cura del cantiere Alpa. I disegni di Illingworth sono stati l'Alpa 7, 8, 9 e 11 "Maica". Anche i progettisti del cantiere, comunque, hanno disegnato barche molto marine e "oceaniche", come tu la hai definita.

Ciao
L.


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 Oggetto del messaggio: Re: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 18/09/2012, 14:00 
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Allungare la LWL aumenta la velocità critica, ma con poco vento siamo ben lontani dalla velocità critica (circa 6 nodi per un 7m) per cui il beneficio e' dato dalla riduzione della superficie bagnata (e quindi dell'attrito) ....


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 Oggetto del messaggio: Re: Alpa 7 o Tucano?
MessaggioInviato: 18/09/2012, 14:27 
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Località: Arese
guru70 ha scritto:
...riduzione della superficie bagnata..


Sante parole, il Viko spostando i pesi a prua e conseguentemente sollevando la poppa fuori dall'acqua, guadagna mezzo nodo


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