.... da velista "poco decente", mi posso appigliare solo alla teoria e per confortare quanto già scritto e, soprtattutto, "vissuto" da Tramp cito i Glenans (pagg. 322, 323):
L'arrivo in spiaggiaAll'arrivo certi problemi che si ponevano alla partenza si ripresentano, in particolare la scelta del punto di approdo. Con il vento di prua meglio arrivare su una spiaggia abbastanza ripida per mantenere deriva e timone il più a lungo possibile. Se ci sono onde lunghe che frangono, cercate di atterrare nel punto più sopravvento della spiaggia, dove sono meno forti. I frangenti sono più pericolosi all'arrivo che alla partenza. Ricordatevi di sollevare in tempo la deriva e pala del timone. .... L'imbarcazione è più vulnerabile a poppa che a prua, è quindi consigliato di fare un dietrofront finale per presentarsi con la prua ai frangenti. L'equipaggio deve scendere appena possibile, in modo da alleggerire la barca e mantenerla perpendicolare alle onde. Mettetevi subito sopravvento per non rischiare di essere investiti dallo scafo e passargli sotto . Ma non dimenticate l'essenziale: arrivare in spiaggia con pochissima velocità, o senza velocità del tutto.
1. Con solo il fiocco si può governare anche se il vento non è proprio in poppa. Tutta la zona in azzurro chiaro è facilmente accessibile:

2. Se non è possibile ammainare la randa è meglio arrivare con la prua rivolta ai frangenti. ma fare un dietro front e rialzare la deriva è una manovra delicata:

3. Con poco vento mettetevi di bolina larga alla fine dell'avicinamento, senza cazzare le vele. La barca scarroccia lentamente verso il bordo:

4. Quando c'è vento fresco, l'avvicinamento alla spiaggia con il solo fiocco è la manovra più sicura. Lo si può anche ammainare appena prima dell'arrivo:
Arrivo con il vento in poppaCon poco vento, quando il mare è calmo, si può arrivare in poppa a vele spiegate. all'ultimo momento ci si porta al traverso, con timone e deriva rialzati e le vele cazzate per la bolina larga: la barca scarroccia lentamente verso la spiaggia.
Arrivo con vento al traversoL'arrivo con vento al traverso è l'ideale, come la partenza. Se il tempo è bello puntate dritti sulla spiaggia, poi orzate un poco per portarvi di bolina larga, alzando deriva e timone: la barca scarroccia e avanza come un granchio verso la spiaggia.
Arrivo con vento di pruaQuando il vento soffia da terra, generalmente non vi sono onde frangenti sulla spiaggia, ma c'è un altro problema: bisogna arrivare di bolina e non sempre è possibile, perché si devono pur alzare deriva e timone in prossimità della sponda ... Occorre quindi trovare una via d'uscita. Forse una piccola insenatura permette un arrivo al traverso, oppure il vento non soffia proprio perpendicolare alla spiaggia, di certo deviato dagli alberi e dalle case....
All'arrivo, presentandosi dalla parte più sopravvento rispetto alla spiaggia, ci si avvicina di bolina stretta, guardando come diminuisce il fondale. Ci si lascia portare via via che si rialza la deriva, lascando le scotte perché la barca accelleri: con una superficie di deriva minore, ma con una velocità maggiore, lo scarroccio non aumenta né la barca avanza di lato come un granchio. All'ultimo momento una brusca orzata permette alla barca di raggiungere la riva sul suo abbrivio, con deriva e timone alzati. Se la deriva tocca il fondo con violenza...... se succede un incidente...DATEVELA A GAMBE (ndr)!

L'arrivo in spiaggia con il vento di prua: all'ultimo momento si orza e si continua sull'abbrivio, ma attenzione alla deriva.