Come NON si pesca dalla barca
Sto tornando da Porto Baseleghe a Lignano: leggera brezza che fa portare appena il fiocco, la randa è giù e il tendalino è su per disposizioni superiori, dovute all' eritema solare della moglie, il motore al minimo mi fa tenere circa tre nodi, forse meno.
La canna corta e rigida è in posizione sul nuovo portacanne inox regalatomi dal mio amico dalle mani d'oro, imbullonato alla battagliola da pochi giorni.
L'amico è raffinato, ha messo una regolazione di inclinazione del tubolare dove si infila la canna con un volantino in ottone. Avevo notato che pur stringendo il volantino per bloccare la rotazione della canna infilata nel tubolare, la rotazione fuori bordo tendeva a farlo svitare. Forse l'avevo montato al contrario? Per questo di solito tenevo uno stroppetto col moschettone di sicurezza attaccato al mulinello. Ma poco prima per recuperare e per pulire le alghe che si pescano in abbondanza l'avevo tolto.
La canna è di vtr nera senza alcun valore, vecchia di 30 anni, pagata già allora poco, "made in corea", il mulinello à della LDL circa 20 euro quasi nuovo, un anno di vita, traina un ciuffo di plastica colorata da diverse ore senza esito.
Sento la frizione partire, mi volto e vedo la canna scivolare in acqua e andare a fondo. Ho preso un grosso banco di alghe e rami. Stacco la chiavetta del motore e sto per lanciarrmi in acqua per recuperarla. é un attimo il mare è calmo ma penso al fiocco che continua a portare poco ma porta, la moglie incapace nonostante le mie continue raccomandazioni di apprendere almeno i rudimenti di sventare una vela e accendere il motore.
Vedo la canna dimenticata senza legatura allo stroppetto sparire in acqua, è un dispiacere non vederla e poterla usare più dopo tanti anni, ma meglio veder sparire lei, la mia canna, che la mia barca all'orizzonte con mia moglie che ci dorme.
