Caligola ha scritto:
Cazzare il punto di scotta sopravento con il trasto e cazzare a sua volta la randa da dei vantaggi notevoli in bolina stretta, migliorando sensibilmente l'angolo e velocità, è per questo che per me è quasi fondamentale.
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Ni

Già qualche anno fa fu difficile ascoltare i neo diplomati delle scuole di vela che mi dicevano come la randa andasse tenuta sulla congiungente fra l'albero e il giardinetto
La regola vale per gli armi di qualche anno con boma corto, rande inferite e poco allunate; sul meteor (che ha un bel trasto) teniamo sovente il boma oltre la mezzeria. Le barche moderne fanno angolo stringendo il punto di scotta del fiocco, la randa di bolina è perfino un "freno". Appare difficile da spiegare, ci vorrebbe ZK che lo spiegò a me e più che capire accettai la cosa
Ecco che diventa fondamentale il vang per spianare e il paterazzo ritorna in auge anche se non per sostenere l'albero, ma per aprire la randa quando il vento aumenta, divenendo quasi un sostituto della prima mano. Non ultimo come dicevo prima, con vento ancora più sostenuto le vele attuali si lasciano regolare anche con drizza e base, la base ovviamente spiana la vela mentre la drizza sposta avanti e indietro il grasso della vela sventando anche senza lascare. Non è raro vedere barche moderne procedere con rande apparentemente sventate quando in realtà hanno regolato in modo da aprire in alto e sventare verso l'albero parzializzando a piacimento l'area di effettiva portanza.
Che vantaggio avrebbe? Prima di tutto l'eliminazione del trasto e secondariamente, in luogo di una riduzione della vela, mantenerla issata completamente per sfruttarla nel successivo bordo di poppa.