Allora premettiamo che hai un oggetto galleggiante a vela più vicino ad una deriva che ad una barca "vera". Mi spiego meglio: con queste dimensioni fare calcoli e dimensionamenti serve a poco, tanto sarà tutto sovradimensionato rispetto a quanto realmente necessario; esempio banale: per i carichi delle vele ti sarebbe sufficiente una drizza da 4mm quando poi in effetti userai l'8 per conodità nel maneggiarla, ancora un bozzello da 25mm sopporta 2 quintali, ma per farci passare la drizza da 8 userai un 35/40 con carichi di rottura oltre la tonnellata.
Procedendo con ordine:
michele ha scritto:
Difficile ? Praticamente impossibile !
....
- vele , ci sono tutte, di cui genoa e randa nuove.Il vecchio propritario mi spiegava che non avendo il piano velico, ordinate e ricevute le vele, la barca è diventata troppo poggiera per cui mi consigliava di ridurre il genoa tra i 10 ed i 25 cm la base...
Il genoa con maggiore sovrapposizione rende normalmente la barca orziera, il problema è sicuramente da cercare altrove nella centratura dell'albero: lo strallo o la base albero 3cm avanti possono rendere poggero uno scafo. Non ultimo le vele non si tagliano, non sono lenzuola! E comunque nel tuo caso sarà da ridurre l'inferitura.
Ti consiglio di preoccuparti di questo problema quado avrai riarmato.
michele ha scritto:
Difficile ? Praticamente impossibile !
...
- lo spinnaker ed il tangone ci sono, ed entrambi mai usati . Il circuito al contrario è inesistente.esiste sull'albero il foro per il passaggio del carica alto, ma in testa d'albero non esiste quello della drizza ( pensavo di mettere un bozzello e fare un circuito esterno ... ma con quali caratterisriche ? )
Per armare lo spi hai bisogno:
- drizza
- carica alto
- carica basso
- trozza tangone sull'albero
- punti di scotta a poppa
La
drizza la risolvi facilmente con un anello rivettato in testa d'albero (o più basso de il tuo armo ha crociette acquartierate e paterazzo esile) a breve ti posto il necessario con i suoi dimensionamenti.
Carica alto c'è la sede, immagino ci sia anche il rinvio a piede d'albero e lo stopper in coperta.
Carica basso: ci vuole un golfare sulla tuga più o meno a metà della "J" se c'è una bitta in zona attaccati li, ovviamente anche per questo ci vuole lo strozzatore in coperta.
Trozza: un golfare sull'albero simile a quello per la drizza
Punti di scotta generalmente a poppa estrema, da verificare il punto esatto issando la vela, 2 golfari sulla coperta, o se ci sono puoi agganciare i bozzelli ad anelli sui candelieri.
michele ha scritto:
Difficile ? Praticamente impossibile !
...
- l'albero è abbattuto per cui non saprei come regolare le tensioni delle sartie e dello strallo.
Problema da poco. Da sapere se hai crociette acquartierate o meno per il resto:
- Agganci le sartie alte tenendo molli gli arridatoi e il paterazzo se non hai quartiere.
- Issi l'albero, magari la prima volta facendoti aiutare da 2/3 baldi giovani o da una gru.
- Agganci lo strallo
- Agganci le sartie basse
- Regoli tutte sartie con una tensione minima in modo che stia su da solo e visivamente dritto
- prendi la drizza randa la allunghi fino a toccare la landa da un lato e la blocchi così. quindi inizi a tirare gli arridatoi di un giro verificando ogni volta che: l'albero sia alla stessa distanza dai due lati (lo vedi con la drizza) e dritto, lo vedi tirando la drizza sull'inferitura non deve discostarsi e deve essere parallela.
- quando le sartie sono tese uniformemente, ma non esageratamente, non devono essere corde di chitarra, e l'albero è dritto puoi uscire a fare due bordi per verificare che di bolina l'albero non si incurvi sottovento nel qual caso dovrai tirare ancora un po' le sartie basse.
michele ha scritto:
Difficile ? Praticamente impossibile !
....
- impianto elettrico esistente ma smontato
Rimontalo
michele ha scritto:
Il tutto condito dalla mia inesperienza in materia
Se non si inizia... 10 anni fa pensavo che... bhe lasciamo perdere
