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 Oggetto del messaggio: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 30/01/2012, 14:23 
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Iscritto il: 05/01/2011, 20:22
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Ciao a tutti, mi scuso per la domanda forse un po' vaga e stupida...

Io ho avuto un golden lion, 8 mt, deriva fissa con 800 kg di zavorra (colata di piombo nel bulbo)... inutile dire che la barca era autoraddrizzante.
Ma una barca a vela con deriva mobile, quelle per intenderci di cui parliamo spesso, i viko 20-23-25-27, i mariner 24, i focus 730 etc. che hanno la deriva leggera e la zavorra spesso resinata in sentina o al massimo i ballast ad acqua... sono autoraddrizzanti?
Dovesse ad esempio scuffiare un viko 25, cosa succederebbe? Si riporterebbe in posizione corretta senza manovra alcuna o resterebbe coricata in acqua su di un lato?
Noto che i costruttori non sono mai generosi nel dare queste informazioni...

Il ballast ad acqua secondo voi migliora le caratteristiche della barca in termini di autoraddrizzamento?

Avrete tutti visto forse le immagini del macgregor 26, quando mostrano come la barca si autoraddrizza forzandone la sbandata in acqua... Questa cosa infonde una certa tranquillità...

Io sinceramente, volendo passare ad una barca carrellabile, sul genere di quelle sopra indicate, spesso mi imbatto in questo dubbio/timore e portando con me moglie e bimbi onestamente vorrei che la barca avesse un certo standard si sicurezza ( e questo a prescindere dalle doti di velista che uno può avere)

Grazie per il contributo.

Gianluca


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 Oggetto del messaggio: Re: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 30/01/2012, 14:57 
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Presupposto che certezze sul fatto che il tuo Golden Lion si raddrizzi prima di essersi riempito d'acqua e conseguentemente affondato non ce ne sono ;)

Posso dirti che qualsiasi imbarcazione omologata almeno in classe CE "C" è autoraddrizzante fino ad un angolo di sbandamento di 120° dove sia la zavorra è ininfluente.
Ovviamente una barca con deriva integrale e zavorra in sentina avrà in linea di massima un momento inferiore ad una con pinna profonda e bulbo terminale, ma non in senso assoluto, è plausibile che una deriva mobile porti con se molto più peso di una a bulbo proprio per sopperire alla forza di leva.

Quindi più specificatamente dovremo valutare gli scafi non per il, posizionamento del peso, sarebbe come dire che un'auto più èaereodinamica più è veloce, ma per le loro forme e per la percentuale del peso stesso.

Aggiungiamo la massima che tanto è cara a Francesco, e mutuandola da lui anche a me, che suole dire: "ogni imbarcazione raggiunge prima o poi il suo limite" e vediamo di valutare quali sono i limiti che tu ti prefiggi esulandoli da un astratto concetto di sicurezza.

Ecco che il Viko numero qualsiasi è la tua barca se il tuo obiettivo è ....... il focus invece se preferisci....... mentre se pensi di ...... molto meglio un Golden Lion


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 Oggetto del messaggio: Re: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 30/01/2012, 15:13 
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Iscritto il: 04/11/2009, 16:08
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gianloga ha scritto:
Io sinceramente, volendo passare ad una barca carrellabile, sul genere di quelle sopra indicate, spesso mi imbatto in questo dubbio/timore e portando con me moglie e bimbi onestamente vorrei che la barca avesse un certo standard si sicurezza ( e questo a prescindere dalle doti di velista che uno può avere)



Procediamo con ordine considerando le singole peculiarità dei vari scafi.
Dando per scontato e verificato personalmente che è autoraddrizzante, inaffondabile e allo stato dell'arte costruita secondo la legislazione italiana comincio dalla barca che possiedo così da offrire dati tecnici e considerazioni obiettive.

Destinazione d'uso: piccola crociera costiera di più giorni in 2/4 persone, adulti e bambini, uscite giornaliere anche in solitario.
Peculiarità: leggera, carrellabile da una piccola berlina, abitabile a livelli dimensionali ben maggiori, poco costosa (forse il primo prezzo nel mercato).
Difetti: leggera, adatta a navigazioni controllate, minimalista, molto nervosa.

Allegato:
Commento file: Test raddrizzamento
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pres1.jpg [ 138.82 KiB | Osservato 8854 volte ]


Allegato:
Commento file: vento al traverso 8 nodi, 180% della velatura prevista dal progettista, una persona a bordo
013_1maggio.JPG
013_1maggio.JPG [ 95.57 KiB | Osservato 8854 volte ]


Altre constatazioni obiettive e sperimentate sono state il raddrizzamento dopo essermi ingavonato fino a mettere l'intera falchetta in acqua con vento intorno ai 15 nodi sopreso da una raffica oltre i 20 e un raddrizzamento dopo una raffica intorno ai 10 nodi che ci ha sopreso questa volta con anche il gennaker a riva, anche questa ha provocato uno sbandamento intorno ai 60° che si è risolto dopo aver lascato le vele.
Come si vede il problema nelle barche a dislocamento leggero non è tanto la capacità di autoraddrizzarsi quanto la loro capacità di resistere con il momento di inerzia alla spinta iniziale, scafi pesanti hanno una maggior resistenza iniziale e per questo danno un senso di maggior sicurezza, al contempo perdono stabilità in modo molto meno progressivo e giunti al loro limite tendono ad essere difficilmente governabili.

compromessi, compromessi compromessi ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 30/01/2012, 18:39 
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Iscritto il: 16/11/2009, 9:24
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gianloga ha scritto:
Ciao a tutti, mi scuso per la domanda forse un po' vaga e stupida...


Anzi,
la domanda e' puntuale e precisa... solo che la sua importanza e' da rivedere...

gianloga ha scritto:
Io ho avuto un golden lion, 8 mt, deriva fissa con 800 kg di zavorra (colata di piombo nel bulbo)... inutile dire che la barca era autoraddrizzante.
Ma una barca a vela con deriva mobile, quelle per intenderci di cui parliamo spesso, i viko 20-23-25-27, i mariner 24, i focus 730 etc. che hanno la deriva leggera e la zavorra spesso resinata in sentina o al massimo i ballast ad acqua... sono autoraddrizzanti?


Dobbiamo intenderci, autoraddrizzante lo e' ogni barca finche' l'angolo di inclinazione e' inferiore a quello massimo di stabilita' positiva. Anche il golden lion di 8mt con 800Kg di zavorra, nell'intorno dei 180 gradi ha stabilita' negativa...
Certo probabilmente l'angolo massimo di stabilita' positiva del golden lion sara' qualcosa come 150 gradi... quello di un viko o similari dovrebbe essere intorno ai 120 gradi.

gianloga ha scritto:
Dovesse ad esempio scuffiare un viko 25, cosa succederebbe? Si riporterebbe in posizione corretta senza manovra alcuna o resterebbe coricata in acqua su di un lato?


Se scuffia e si appoggia con la vela in acqua... siamo gia' a 110 gradi di inclinazione (a 90 gradi l'albero e' ancora a 1m circa dall'acqua... meta' del baglio piu' o meno..) e potrebbe anche riportarsi in posizione diritta..
Il problema vero e' che in quella condizione a meno che non sia bloccata la deriva, se questa rientra per gravita' ecco che l'angolo di stabilita' si abbassa molto.. e lo scafo fa la scuffia a 180... e da li lo toglie solo un altra barca..

ma.. la deriva si puo' bloccare...

gianloga ha scritto:
Il ballast ad acqua secondo voi migliora le caratteristiche della barca in termini di autoraddrizzamento?


secondo me, no... vorrei vedere l'angolo di stabilita' positiva limite del macgregor..

gianloga ha scritto:
Avrete tutti visto forse le immagini del macgregor 26, quando mostrano come la barca si autoraddrizza forzandone la sbandata in acqua... Questa cosa infonde una certa tranquillità...


no, ci metti il link al video?

gianloga ha scritto:
Io sinceramente, volendo passare ad una barca carrellabile, sul genere di quelle sopra indicate, spesso mi imbatto in questo dubbio/timore e portando con me moglie e bimbi onestamente vorrei che la barca avesse un certo standard si sicurezza ( e questo a prescindere dalle doti di velista che uno può avere)


Direi che quello dell'autoraddrizzamento e' un falso problema...

E' come preoccuparsi se la propria macchina e' in grado di resistere ad un urto a 130Km/h prima di entrare in autostrada...
Sappiamo bene che cosi' non e' neppure lontanamente... eppure... in autostrata e' pieno di pazzi.. :mrgreen:

La guida prudente fa la vera differenza... e in mare e' uguale..

innanzitutto... arrivare a inclinazioni del genere e' veramente difficile...
Anche dovessi arrivare a inclinazioni vicine a 100°... si, la barca si raddrizza...salvo pero' aver perso meta' equipaggio in mare...
voglio vedere quanti restano appesi se la coperta raggiunge inclinazioni oltre i 90 gradi..


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 Oggetto del messaggio: Re: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 30/01/2012, 19:56 
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Vorrei fare una precisazione, con i suoi 30 kg la deriva del Viko non concorre al raddrizzamento se non in minima partr, ma è solo un'appendice dinamica. Altra cosa sono le derive mobili zavorrate. Di quelle avrei paura in caso di scuffia avete presente l'effetto macete su anguria? :?


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 Oggetto del messaggio: Re: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 30/01/2012, 21:14 
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io ho una deriva (relativamente) zavorrata (80 kg) ma con una cima per fissarla in posizione abbassata. In questo modo non credo che l'effetto macete' (abbiamo inventato un altro modo di dire) sia da temere, almeno fino ad uno sbandamento di 90 gradi: fin qui credo che essa contribuisca comunque al raddrizzamento. All'aumentare dello sbandamento (ma francamente a quel punto credo che i problemi siano altri) , es a 180, la possibilita' che la galloccia su cui e' fissata la cima di ritenuta venga divelta potrebbe essere significativa e provocare l'effetto citato da Paddy.

Tornando al discorso piu' generale quoto in pieno l'intervento di guru sul fatto che il raddrizzamento totale non sia molto importante per il raggio di azione delle ns barchine e, come giustamente scrive, anche io nutro seri dubbi che sbandamenti importanti, diciamo oltre 60 gradi, non comportino problemi seri per l'equipaggio (che come minimo finisce in acqua, se non tutti i componenti, almeno qualcuno).
Aggiungo infine che uno degli assi nella manica che possono essere vantati dai conkduttori delle barchine e' proprio quella sana paura di non avere una barca di altura e che costringe ad andare sempre di gran lunga sotto i limiti massimi.

Infine credo che l'unica vera possibilita' di scuffia si abbia solo se nel momento di massimo sbandamento a seguito di una raffica, si e' presi malamente da un'onda al traverso che da il colpo finale, altrimenti le vele sventano, il timone non porta piu' e ci si rialza.

Infine .. lo confesso, l'esperienza descritta nelle ultime righe non ho mai avuto la sfortuna di sperimentarla direttamente....

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Ex: Aura (CNA - Brezza 22 ) http://lamiabarcabrezza22.myblog.it
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 Oggetto del messaggio: Re: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 30/01/2012, 21:25 
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l'avevo già scritto una volta, ma il discorso è identico. puntualmente quando insegnavo parapendio, qualcuno chiedeva: ma se entro in aspirazione da nembo che faccio? risposta: muori. lì non devi esserci. credo che il discorso più sensato sia quello di Guru. Se mi schianto a 130 in autostrada? muori.
se arrivo a mettere le vele in acqua? e che cavolo, come è potuto succedere? tutti dormono e un uragano improvviso si è abbattuto proprio al traverso e randa e timone erano bloccati?

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 Oggetto del messaggio: Re: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 30/01/2012, 21:27 
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Ciao a tutti,scusate l'intromissione ,sulla mia barchetta "bisso two"la deriva e' mobile ,ma qualora raggiungesse il capovolgimento quindi deriva completamente fuori dall'acqua non rientrerebbe in quanto il movimento della stessa avviene per mezzo di una cremagliera.
Pero' non saprei sino a quale punto e' possibile spingersi senza scuffiare....per esperienza personale,poiche' e' una delle curiosità che ho sempre avuto da quando sono armatore del bisso,questa estate ho avuto modo ,un Po volontariamente e un per caso a causa di raffiche improvvise di verificare che sotto raffica nel traverso senza che io correggessi ne con il timone ne tanto meno con le scotte,la barca andava all'orza da sola evitando di inclinarsi oltre modo.


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 Oggetto del messaggio: Re: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 31/01/2012, 7:50 
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margutte ha scritto:
l'avevo già scritto una volta, ma il discorso è identico. puntualmente quando insegnavo parapendio, qualcuno chiedeva: ma se entro in aspirazione da nembo che faccio? risposta: muori. lì non devi esserci. credo che il discorso più sensato sia quello di Guru. Se mi schianto a 130 in autostrada? muori.
se arrivo a mettere le vele in acqua? e che cavolo, come è potuto succedere? tutti dormono e un uragano improvviso si è abbattuto proprio al traverso e randa e timone erano bloccati?


Quoto in pieno.

Sicuramente un gommone ha meno possibilità di rovesciarsi, questa può essere una soluzione.
Comunque sia al rovesciamento contribuiscono sempre vento ed onda in condizioni critiche e sono pochi i calcoli da fare, ci vogliono prevenzione, attenzione, fortuna e tanta tanta esperienza .... e non bastano.


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 Oggetto del messaggio: Re: barche deriva moble: quali autoraddrizzanti?
MessaggioInviato: 31/01/2012, 11:21 
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Iscritto il: 05/01/2011, 20:22
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Bene vi ringrazio, ho avuto delle belle dritte.
Non ho la vostra esperienza e praticamente è come se ricominciassi da zero...

Grazie ciao!


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