" La nuova Tortuga è una città fantasma, Eyl, dove tutti vivono grazie ai bottini. E la loro patria è uno Stato che non c'è, come l'isola di Capitan Uncino: il Puntland, una scheggia del caos che da venti anni lacera la Somalia. Questo è il regno dei nuovi pirati: affamati, feroci, primitivi ma allo stesso tempo invincibili. Tanto da fare scuola in altre coste del Terzo Mondo: a largo della Nigeria, delle Seychelles e persino in Sudamerica.
Un dossier degli ispettori delle Nazioni Unite - che "l'Espresso" pubblica in esclusiva - permette di fare luce sui bastioni dell'ultima filibusta: una fabbrica di abbordaggi che sta facendo scuola nel Terzo Mondo, con protezioni e rifugi che nemmeno le flotte più potenti del pianeta riescono a penetrare. Oggi nelle loro basi sono tenuti prigionieri 277 marinai e 15 navi: undici uomini sono italiani, parte dell'equipaggio di due mercantili della Fratelli D'Amato di Torre del Greco catturati dai predoni del Corno d'Africa.
La Savina Caylyn è nelle loro mani dall'8 febbraio con 22 marinai, di cui cinque italiani; poi il 21 aprile è stata la volta della Rosalia D'Amato, che ha un equipaggio di 21 uomini, sei dei quali italiani. Le prede con bandiera tricolore sono molto ambite perché - come spiega a "l'Espresso" una fonte dell'Onu - "gli italiani sono noti per pagare riscatti molto alti. Le cifre circolate per la Buccaneer (la nave italiana catturata nel 2009) sono le più alte mai pagate in Somalia.
E questo incoraggia i pirati a tirare al massimo le trattative". Un terzo mercantile, il Montecristo, due settimane fa si è salvato grazie alle difese speciali create a bordo: una cittadella blindata dove l'equipaggio si è barricato, fino all'intervento dei commandos occidentali. "E' stata un'operazione della flotta Nato che pattuglia quella zona, non delle forze inglesi o americane. E' stata coordinata dall'ammiraglio italiano della nave Andrea Doria. E per la prima volta l'Italia ha deciso di processare i pirati catturati". Perché finora il nostro governo, come altre potenze europee, ha sempre rilasciato i predoni: non esiste una legge internazionale che permetta di giudicarli. "
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