Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 02/01/2010, 17:22 
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Il sistema di rinvio in pozzetto e' uguale, grazie.
Non ti so dire del perno passante, perche' non ci ho fatto caso. La prossima volta che vado a vedere la barca provo a guardare, e magari faccio anche un paio di foto.

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Matteo


Ultima modifica di sopravento il 03/01/2010, 12:05, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 03/01/2010, 9:45 
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Ciao a tutti; senza voler apparire saccente o come quello che vuole insegnare agli altri( sono l'ultimo tra voi e imparo ogni giorno sempre cose nuove), per amore di verità vorrei dire che: si parla di scassa quando si vuole indicare l'alloggiamento che accoglie l'albero passante di una imbarcazione mentre si parla di cassa quando viene nominato l'alloggiamento della deriva.
Un saluto di buon anno a tutti.
Giovanni

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 03/01/2010, 12:05 
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Ok, grazie della precisazione. ;)

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Matteo


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 04/01/2010, 8:09 
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givemefive ha scritto:
sopravento ha scritto:
Ma intendi smontare la parte scorrevole?

Si, voglio toglierla per semplificarmi il lavoro di carteggiatura/verniciatura.
Direi che è impossibile, senza rompere. Fai quello che puoi arrivando dove riesci, ed accontentati...

sopravento ha scritto:
Ne approfitto per chiederti una cortesia: mi potresti postare una foto dell'interno, con particolare riguardo alla scassa di deriva ed ai relativi bozzelli per rinviare la scotta in pozzetto?
Nella mia c'e' uno strano sistema con la scotta che arriva fino al dritto di prora, passa per un bozzello e poi arriva in pozzetto: non mi convince molto.

Purtroppo ho gli interni smontati perchè ho già iniziato i lavori di ristrutturazione. Comunque ti allego una foto di come erano prima che iniziassi i lavori. Come puoi vedere, anche nella mia la scotta arriva al dritto di prua e tramite un bozzello viene rimandata in pozzetto, passando attraverso un passascafo.
E' balzano, ma è il sistema originale. E temo che se è stato fatto così ci sia una ragione.
Ma si può provare così, senza dover varare la barca:
1) Determinare la "lunghezza minima operativa" del cavetto di acciaio:
- stimare la lunghezza della testa della deriva, misurando dal perno di deriva all'angolo della lama che si intravede a deriva tutta su (con una sondina si può forse toccare) in prossimità della puleggia in vista;
- riportare questa misura in orizzontale lungo la cassa, dal perno verso poppa; marcare un punto;
- misurare da questo punto all'angolo superiore prodiero, dov'è la puleggia;
- è così determinata la misura minima operativa del cavetto teso quando la deriva è in posizione abbassata;
2) Fare una simulazione per stimare la lunghezza di manovra (da aggingere) al cavetto:
- ipotizzare di far passare il cavetto sotto la puleggia, poi verso l'alto e poi verso poppa; stimare questa lunghezza;
- aggiungere (stimare) una lunghezza per la piombatura e almeno altri 5 cm per sicurezza;
- misurare la lunghezza che resta tra la fine (stimata) del cavetto e un buon punto fisso ben praticabile all'interno, sotto e nei pressi dell'uscita;
- da tale lunghezza togliere gli "ingombri" dei bozzellini necessari per fare un paranco uguale a quello che esiste;
- se la lunghezza rimanente è superiore o al più uguale alla "misura minima operativa" definita sopra, la cosa si può fare.
3) Buon lavoro


Immagine

A proposito della scassa di deriva, hai anche tu quel perno passante posizionato circa a metà della scassa (nella foto lo poi vedere sopra le pale dei remi)? Io non ho ancora capito a cosa serva.
Non ne ricordo la posizione esatta, soprattutto quanto sia alto sul galleggiamento, e in effetti non l'ho mai usato perché nella mia barca era affogato in resina.
Credo tuttavia serva da freno (avvitandolo si dovrebbe pressare la lama sul fianco opposto della cassa) o da blocco al rientro della deriva, in caso di scuffia.
In entrambi i casi - solo se ho visto giusto - sostituirei o salderei una farfalla al bullone, per una manovra veloce.

In ultimo: Sergio Abrami potrebbe risolvere un sacco di dubbi e spiegare molti perché...
Studio Sergio Abrami & C. Yacht Designers
yachtdesign@sergioabrami.it (ma non esiste o non funziona http://www.sergioabrami.it)
via V. Gioberti n°45
GPS : N 45°33,085' E 10°13,592'
Brescia, BS I - 25128
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Ciao
Giorgio

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Alberto
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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 08/01/2010, 14:09 
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tramp ha scritto:
Direi che è impossibile, senza rompere. Fai quello che puoi arrivando dove riesci, ed accontentati...

Ok, ricevuto :+(

tramp ha scritto:
Non ne ricordo la posizione esatta, soprattutto quanto sia alto sul galleggiamento, e in effetti non l'ho mai usato perché nella mia barca era affogato in resina.

Rispetto al galleggiamento è alto circa 40 cm e non è affogato nella resina, come invece è il perno su cui ruota la deriva.
A proposito, come si fa a smontare la deriva per poterla verniciare?
Ciao e grazie.
Giorgio

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 08/01/2010, 18:03 
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givemefive ha scritto:
Rispetto al galleggiamento è alto circa 40 cm e non è affogato nella resina, come invece è il perno su cui ruota la deriva.

Allora vedi se le ipotesi che ho fatto hanno qualche attendibilità. In caso di condizioni avverse, sono importanti due cose (magari le sai già, ma si scrive sempre per tutti):
- navigare sempre solo con la deriva che serve per fare la sua funzione e non più immersa; la superficie di deriva necessaria è minima in caso di alta velocità, massima in caso di bassa velocità, a prescindere dall'andatura e dalla forza del vento (surfare sull'onda con tutta la deriva giù, ad esempio, è la strada giusta per la scuffia...);
- è bene che la deriva non possa rientrare completamente nella cassa, in caso di scuffia. Questo vale per tutte le 'raddrizzabili, ma... se mi capitasse con un limit, non esiterei a provare a raddrizzarla, anche perché i volumi immersi in "orizzontale" eviterebbero probabilmente l'allagamento della cabina, in particolare se si ha una formaggetta efficace in testa d'albero.
givemefive ha scritto:
A proposito, come si fa a smontare la deriva per poterla verniciare?

Non è affatto difficile. La deriva scende da sotto senza problemi. Il problema è poter lavorare nelle condizioni giuste:
- avere un carrello con assali distanziati in modo da poter far ruotare la deriva e poi scendere sul terreno senza intralci; se necessario spostare lo scafo e puntellare il carrello;
- barca alta sul terreno almeno quanto l'altezza della deriva "orizzontale", e un po' di più;
- se necessario, operare su una "buca" da officina meccanica;
- un solo operatore smonta il perno all'interno; la deriva non deve fare peso in quel momento: puntelli inferiori a contrasto contro la lama, paranco bene in tensione;
- alternativa validissima, se possibile, alare la barca su un invaso alto, da "chigliato";
- per non impazzire in fase di rimontaggio, lasciare un cavo pilota nel foro della cassa (alto, prua), che esca in basso nella fessura dello scafo.
Se la deriva presenta ruggine, ti consiglierei di:
- carteggiare bene a nudo, con carta media e poi fine "400";
- far zincare a caldo (costosetto, ma vale la pena)
- pitturare con una mano di aggrappante apposito (su zincatura) e poi con antivegetativa.

Quando avrai valutato se è possibile modificare il tiro del paranco, mi fai sapere la soluzione? Grazie.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 11/01/2010, 12:50 
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Tramp ha scritto:
- un solo operatore smonta il perno all'interno;

Cosa intendi per "perno all'interno"? L'unico perno visibile all'interno della cabina è quello di cui ho parlato nel post precedente, ossia quello che funge da fermo per la deriva.
L'altro perno di cui parli tu è affogato nella resina (forse è stato fatto un intervento oppure era così anche nelle tue barche?)

Tramp ha scritto:
Quando avrai valutato se è possibile modificare il tiro del paranco, mi fai sapere la soluzione? Grazie.

Ci devo ragionare su ma appena trovo una soluzione accettabile non mancherò di informarvi.
Grazie
Giorgio

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 11/01/2010, 15:12 
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givemefive ha scritto:
Cosa intendi per "perno all'interno"? L'unico perno visibile all'interno della cabina è quello di cui ho parlato nel post precedente, ossia quello che funge da fermo per la deriva.
L'altro perno di cui parli tu è affogato nella resina (forse è stato fatto un intervento oppure era così anche nelle tue barche?)

Vero, avevi già scritto che il tuo perno è affogato. Intendevo "operatore, all'interno della cabina, smonta il perno di deriva". Scusami.
Nelle mie barche il perno di deriva era libero (non affogato) e facilmente smontabile.
Se il tuo è affogato, non consente l'estrazione della deriva, né tanto meno la sostituzione del perno stesso. A meno che... a meno che sulla deriva non sia stata eseguita un'asola, come nel disegno che allego.
In quest'ultimo caso - dovresti poterlo vedere dal foro di passaggio del tiro - il perno resta non sostituibile, ma la deriva si può togliere - da posizione abbassata - con un movimento verso l'alto e verso poppa.
Se non è così (cioè con asola), direi che è 'na sòla... frutto di un intervento approssimativo. Non ti resta che intervenire (solo se e quando è il caso) aprendo la cassa in corrispondenza del perno, smontare la deriva e far ricostituire la situazione originale: perno smontabile e sostituibile. Ma ti auguro di non doverlo fare.


Allegati:
deriva con asola.docx [10.54 KiB]
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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 15/01/2010, 16:13 
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Scusa Alberto, sfrutto ancora la tua esperienza con i Limit.
Sulla mia barchetta non c'e' manco un wich, ne' per le scotte, ne' per le drizze.
Credi che possano servire, e che quindi dovro' cercarne di adatti ed economici da montare?
Grazie ancora. ;)

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sopravento ha scritto:
Scusa Alberto, sfrutto ancora la tua esperienza con i Limit.
Sulla mia barchetta non c'e' manco un wich, ne' per le scotte, ne' per le drizze.
Credi che possano servire, e che quindi dovro' cercarne di adatti ed economici da montare?
Grazie ancora. ;)


a parte per il fatto estetico e per una "voglia di cabinato" i winch non ti servono. Sul Viko ne abbiamo 2 e servono più che altro per rinviare le scotte agli strozzatori, ne faccio un uso solo con la nuova drizza dell'ammazzapatane, tant'è che ho preso la manetta solo 2 mesi fa.

Nel caso, 2 da 50 euro giusto per l'estetica http://www.spraystore.it/ATTREZZATURA/winch/b.php


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