Marinai di Terraferma

Lunedì si vedrà, ma ho paca speranza: http://marinaiditerraferma.blogspot.com ... -over.html

Ciò che proponi purtroppo non è plausibile. "Eliminare" fisicamente provincie, comuni, direttorati, dipendenti "inutili" aiuterebbe l'economia reale, ma farebbe collassare il sistema sociale. Sono decenni che lo stato, non solo il nostro, "difende" l'economia con l'unico mezzo che ha a disposizione: assumere e stipendiare. Non è un segreto il 70% dei dipendenti statali è "teoricamente" inutile alla funzionalità del sistema, questo sistema se utilizzato con cognizione è funzionale, putroppo in 60 anni si è perso di vista il soggetto iniziale e oggi è utilizzato per clientelarismo e malgoverno. Per quanto sia deprecabile è la situazione in cui ci troviamo e recedere non è possibile se non creando un'immensa falange di disoccupati a cui poi si dovrebbe far fronte altrimenti. Questa è la realtà e a questo è legato il rischio di fallimento.
L'aumento della tassazione, le nuove leggi sociali quali l'aumento dell'età pensionabile sono i tamponi possibili nell'immediato, i prepensionamenti a percentuali inferiori agli stipendi che consenta di pagare progressivamente meno i lavoratori "inutili", la formazione verso nuove attività che in 10/20 anni portino ad uno spostamento del rapporto fra dipendenti pubblici e privati verso il privato, la ricerca del sommerso solo dopo aver reso più equa la tassazione, sono probabilmente le soluzioni. Lo stato dovrà reimparare ad essere un prestatore di servizi alla comunità per ciò che la comunità stessa chiede e non più un ammortizzatore sociale se non nei limiti delle sue possibilità.


La riduzione dei privilegi ai politici è propaganda, utile e da attuare ovviamente non fosse che per la solidarietà e per la necessità di fare tutti la nostr aparte, ma non porterebbe un risollevamento delle finanze.

Ti blocco subito, non si tratta di eliminare i dipendenti che servono sempre ma i papponi, sono due cose diverse. I dipendenti dipenderanno da comuni unici che ne raccolgono diversi più piccoli. Le Provincie dovevano essere eliminate quando fecero le Regioni, questo fu il motivo della loro creazione, e i dipendenti dovrebbero passare a Comuni e Regioni. Anche in questo caso si eliminano solo i papponi. Credi che non serva? io credo proprio di si.

La riduzione dei privilegi non è propaganda, è esempio!

oops scusate, corretto irpef con irap.

I papponi io li chiamo lavoratori socialmente utili, come ho scritto sono il mezzo che lo stato ha utilizzato per 60 anni per supportare l'economia creando posti di lavoro effimeri. Lo stato ha commesso migliaia di errori, in buona fede, sovente provando magari con poca convinzione: ricordiamo le acquisizioni pilitate di Montedison, di Alfa Romeo, l'apertura di fabbriche nel mezzogiorno finanziate dallo stato. Così l'eliminazione fisica di strutture sociali quali comuni e province nell'immediato creerebbe centinaia di migliaia di disoccupati che si dovrebbe ricollocare. Per questo sono del parere si debba prima creare una nuova economia sociale e poi smantellare quella attuale, dobbiamo imparare dagli errori e cercare nuove strade probabilmente più complesse e faticose da attuare e soprattutto da condividere dal nostro punto di vista. Ma questo può avvenire solo in tempi medio lunghi, oggi, nell'immediato bisogna trovare soluzioni tampone che fermino il tracollo.

Forse ti riferisci ai dirigenti inutili strapagati, certo questi devono sparire, così come devono sparire i privilegi alla classe politica, ma non sono la soluzione per risollevare l'economia se non marginalmente.

Fai il conto di quanti sono poi vedi, quello che dici è quello che ci vogliono far credere. Abbiamo la classe politica più cara del mondo in assoluto.

In Italia ci sono 8.092 comuni e 110 regioni. Supponendo 100 dirigenti medi per ogni istituzione con uno stipendio di 200.000 euro l'anno sono 1.640.400.000 euro una bella sommetta, ma solo per la manovrina da attuare immediatamente che corrisponde a 11 miliardi è il 10%, certo vanno eliminati assolutamente, ma ne manca ancora troppo per considerarli la soluzione.
Potremmo anche dimezzare i 139 milioni di euro del costo annuo del parlamento italiano, ma ancora ne manca.

Rimango disperatamente dell'idea che allo stato attuale la politica possa pagare l'errore solo smettendo e lasciando il posto definitivamente ad altri così come è successo, ma non in modo sufficiente, negli anni '90.

approvo tuti e dieci i punti.
e SOTTOLINEO, sonocose dettate dal buon senso e dall'intelligenza. che si potrebbero attuare subito oin tempi molto brevi.

ma bun senso e intelligenza non prevarrano finche noo succede qualcosa di veramente importante.

ero rimasto a 20 regioni.. devono esserne nate parecchie nel frattempo...

scherzo, ovviamente 110 sono le province.. [ tanto per sdrammatizzare un attimo..]

Scherzi a parte, siamo davanti ad una crisi del capitalismo e della globalizzazione in quanto tale.. c'e' poco da tagliare qui o li..
Il sistema (mondiale) non funziona, siamo in una macchina che governa solo se accelera.. solo che adesso siamo lanciati a 200 Km/h sta finendo la benzina e davanti abbiamo un baratro e i tedeschi avanti a noi di una spanna se la ridono perche' hanno 10l di benzina piu' di noi e pensano di non avere problemi (non si ricordano che le due macchine sono incatenate insieme oltretutto?)...

la sfida dell'Italia (e del mondo intero) e' quella di unire sacrifici e risparmio (per pagare gli interessi agli squali della finanza creativa) alla crescita (per avere di che pagare)..

si, la macchina deve continuare ad accelerare mentre il consumo di carburante deve calare (e tanto)...



avanti professoroni.... vediamo chi inventa il moto perpetuo per primo....

"sotto siori... spendere risparmiando..."

e qui mi fermo....

@guru: Sicuro di non aver voglia di provarci tu? La sintesi e la mira mi sembrano quelle giuste... Scrivi ad Angela, almeno...