Paddy ha scritto:
franco ha scritto:
....
Se invece si regata in acque calme...
Biondina nera, il catamarano sportivo di 6 metri di Miceli, aveva questo tipo di prua nel tentativo di mantenere una buona velocità attraversando l'onda oceanica e diminuendo il rischio di ribaltarsi in avanti.
Il problema ogni volta che il catamarano rallenta è lo spostamento dell'apparente verso poppa. Ciò obbliga ad una continua attenzione alla regolazione delle vele per evitare la scuffia. Purtroppo questa soluzione è funzionale, ma al contempo molto poco comoda perché obbliga l'equipaggio a continue docce anche su grandi scafi, inoltre (credo) ci sia un effettivo vantaggio soprattutto sui multiscafi e meno sui mono oceanici che anzi vediamo tendono sempre più ad aumentare i volumi per raggiungere l'effetto "sasso nello stagno" anche questo sistema è foriero di navigazioni alquanto scomode non più per l'effetto bagnato, ma per la sensazione di viaggiare su un F18 in un ciclone mentre un maniscalco ferra i cavalli di Caster.
Secondo me è quasi quasi vero il contrario.
Anche nei multiscafi veloci (F18, ad esempio), il volume delle sezioni prodiere è in continuo aumento, per evitare la rovinosa scuffia di prua che si verifica se l'onda riesce ad arrestare lo scafo, con l'effetto di un apparente che si sposta bruscamente come ha detto Paddy.
Perciò la prua alta, cioè sollevata rispetto all'acqua, è importante, ed un volume immerso che si protende oltre la coperta sicuramente aiuta ad innescare il sollevamento, mentre non serve la prua tradizionale, perché lo scafo non deve fendere l'onda ma sollevarsi; ed in questo anche il gennaker lo aiuta, sollevando la prua e favorendo una andatura planante.
Poi anche nelle navi da carico (ed in certe navi da guerra) è presente un bulbo oltre il tagliamare, al di sotto del galleggiamento, credo proprio per sollevare la prua ed evitare che l'onda salga in coperta.