Marinai di Terraferma

...questa me la regalerei per me!!
http://www.botentekoop.nl/klassieke-bot ... -1945.html[/quote]


certo che questa è uno spettacolo :-00, peccato il legno.....

Per avere un dragone occorre un comitato di gestione, se in legno anche esperti in carpenteria, verniciatura ecc...
Insomma almeno quattro pensionati che invece di fare le barche da salotto si ritrovano per un cappuccino al bar,una cialda. La cerata, il cielo terso e fresco d'autunno e vanno su quella barca dal ponte di teak e la tuga a vernice.
Tolgono il cagnaro che protagge la coperta,in tela ocra, passano sulle vernici e sulla falchetta la pelle di camoscio per ravvivare il colore, assestano il trespolo per il fuoribordo, manovrano fuori dal porto. In alternativa se vi va: sistemano lo scalmo di bronzo ormai verde per il tempo e con un bel remo di bratto, pitturato a vernice, di frassino, iniziano a spostarlo dall'ormeggio risicato del porticciolo. A prua un'altro con il mezzomarinaio, sempre verniciato e di frassino, indirizza la barca fuori dal porto, appoggiandosi qua e la con circospezione.
Gli altri due stanno togono la capra che sorreggie il boma e le vele dai scacchi. La randa sale contro l'aria leggera che si sta levando, sventola come una bandiera, seduto sul ponte, con le gambe fuoribordo, quello del mezzomarinaio ingarroccia il fiocco.
il bozzello con lo scrocco di ritenuta gracchia come una rana, la randa si stende nell'aria mattutina, Lo scafo ha un accenno di scarroccio poi inizia a cicalare con l'acqua che scorre lungo le fiancate. I pensionati guardano verso la "D" sulla vela, dietro il diamante. Carponi accanto alla tuga sul ponte ormai piegato: una tesatina al meolo del fiocco. la barca va.......
Quanto manca alla pensione Paddy????

Troppo

Qualche anno fa andai a comprare un carrello per un amico da un maestro d'ascia che vive sulle colline sopra Arona.
Entrai e dopo aver visto il carrello, un rottamino, ma andava bene gli chiesi cosa fosse quella barca in fondo al capannone, legno fasciame a vista e la coperta in legno nudo con quella patina di polvere che fa tanto speranza.
Era un Dragone, suo di proprietà e ne parlo per almeno un'ora con tale gioia che quasi mi offrii di aiutarlo per sistemarlo, poi lui mi disse che era più una promessa fatta a suo padre che una speranza di riuscire a finirlo. Alla fine non mi ricordavo per cosa ero andato da lui e son venuto via senza carrello.



P.S. Franco sei un poeta