Marinai di Terraferma

L'ho messo sugli articoli, metto il link al blog.

Perfetto

Bel racconto e bella vacanza, grazie per aver condiviso con noi le informazioni che credo siano molto utili a chi pensa di fare qualcosa del genere (e anche a chi semplicemente lo sogna come me )

L'ho letto di un fiato. Molto bello, ricco di particolari e utili informazioni. Certo pero' che di esperienza ne occorre molta. Concordo sull'utilità della flottiglia previa sottoscrizione di chiara lettera di intenti. Concordo sull'individuazione del leader, mi sentirei di nominare anche qualche vice: mi pare di capire che gli ormeggi non consentano di rimanere uniti in caso di flottiglia numerosa e magari poter contare su un "capo gruppo" a me personalmente garantirebbe più tranquillità'. Spero un giorno di poter vivere un'esperienza simile, magari con mia figlia Micol piu' grandicella, che noto essere abbastanza randagia come il papa'...
Bello bello davvero.

Hai individuato uno dei problemi, d'altro canto con un po' di esperienza ci si può adattare. I pontiletti sono molto anarchici e ad una trappa ci si può anche attaccare in 4 così come le boe, una ogni 3, insomma direi che con capacità è magari un tender fra tutti 4 sarebbe un numero fattibile e 5/6 ancora gestibile, oltre magari con una barca appoggio, un 7/8 metri a chiglia che si occupi del trasporto con il tender.
D'altro canto l'autonomia intrinseca nella flottiglia crea poi dei gruppi che possono di volta in volta separarsi e reincontrarsi, nulla ti vieta con i bambini piccoli di fermarti a Zmat più giorni che con il suo porto ridossato e la spiaggetta è perfetto mentre i più intrapprendenti proseguono per poi ritrovarsi, così come è plausibile mantenere i contatti anche con chi, come brontolo lo scorso anno, rientrava ogni sera a Biograd.

Per la figlia nessunissimo problema nemmeno adesso, a patto di condurre tu la barca da solo cosa non così peregrina. Tutte le nostre navigazioni a parte 2 evitabili sono state di massimo 2 ore il resto della giornata è dedicato a bagni e meditazione.

Condivido il pensiero di Paddy: fare base in un porto (nel mio caso dettato anche dalla presenza di amici senza barca) nel caso di Fidi e altri nelle stesse condizioni di dubbio, potrebbe consentire, oltreche' di godere appieno della propria barca in posti sempre diversi, anche di fare sperimentazioni brevi (meglio ancora se in flottiglia) e magari in posti supersicuri, solo per una notte o due in modo da capire sul campo se la famiglia apprezza oppure no ma senza rischiare di rovinare la vacanza stessa.

Io qualche anno fa ho provato questa formula in Sardegna ed ha funzionato. Dormire in barca per una notte o al massimo due non implica ne' particolari doti di adattamento ne' di allestimento/equipaggiamento della barca, ma permette abbastanza facilmente di capire se ci si riesce senza troppi contraccolpi (male che va si passa una notte insonne). Se pero' funziona, tale tattica permette di visitare meglio posti che in una sola giornata diventerebbero troppo distanti.

BV

Beh, Paddy, avrai sulla coscienza il mio, finora solidissimo, menage familiare.
Eh si, perchè mentre noi prendevamo sul groppone 5.000 Km in auto fino a Finisterre e ritorno, in 12 giorni di cui 9 con pioggia, tu te la spassavi nelle "nostre" acque, a pesce e vela e bagni e sole.

Ti faccio molti complimenti, e alquanto invidiosi.

Già jocondor. I primi giorni ero restio ad appoggiarmi ai moli in pietra, poi mi son detto se lo faceva lui posso farcela. Così mi si è aperto un mondo.

Grazie

Brontolo, dove hai fatto base in Sardegna?

Un racconto molto bello di un bellissimo viaggio.
Trovo molto interessante come hai saputo gestire le esigenze dei più piccoli che, inevitabilmente, subiscono la passione dei grandi.
Come sapete la mia esperienza di ferma al gommone e quest'anno, a Luglio, la navigazione non è stata di gradimento ai miei ragazzi.
Il Tirreno non è l'Adriatico e il mare, sempre un po' mosso, negava loro anche il divertimento di stare a prua a mo' di Di Caprio e morosa sul Titanic.
Penso anch'io che un tenderino, trovando il posto dove metterlo, sia quasi obbligatorio per la pace sociale in famiglia (una protesta viscerale e passiva da parte dei figli vorrebbe dire vacanze rovinate, per tutti) sia per raggiungere il bagnasciuga che come stessa fonte di gioco.

Ps ah, a casa mia lo struscio serale non lo chiedono i ragazzi