Lunedì aria non ce ne è, in compenso non c'è nemmeno il nuvolo previsto non ci rimane che smotorare fino a sta cavolo di Intra e vedere come sono i posti in transito. Traversiamo velocemente ed entriamo nel porto pubblico, quanto è stretto! il Lambrusco ci entra giusto giusto il transito è subito li e facile, ma non posso sbagliare la manovra perché non avrei agio per girarmi, mi appoggio all'esterno un po' illegalmente, ma d'altra parte i posti autorizzati per il transito mi vanno veramente stretti. Poco dopo entrano anche gli altri, si sistemano e via che si parte per una gita al paesello. Anzi dovrei dire partono perché io rimango a fare qualche altro lavoretto, svuoto i gavoni di destra e vi trovo altre cinafrusaglia, tra cui 2 sacchetti con dentro dei barilotti d'olio motore rugginosi e delle matasse di cavo elettrico. Tutto nella spazzatura.
Alle 13 sono però pronto con l'acqua che bolle per una bella pasta con pecorino bagnata da 3 bottiglie di prosecco ben raffrescate dal sistema evaporativo lacustre.
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Sta volta, se pur provati provati dal pranzo, non possiamo non notare le bandiere sul molo che garriscono. Molliamo gli ormeggi e io mi ritrovo un po' in apprensione quando vedo il fondo che si avvicina pericolosamente alla poppa, per fortuna sto imparando come governa sto bestione e con un colpo di coda, grazie all'effetto evolutivo la faccio girare su se stessa e metto la prua sull'uscita. Quando esco vedo i due simpatici compagni che invece di aspettarci sono già belli belli di bolina stretta. Peggio per loro questa volta non farò sconti, isso, a segno e parto all'inseguimento.
Già sul primo bordo inizio a mangiargli il sopravento al primo incrocio uno è dietro e l'altro passa ma solo perché mure a dritta. Eli vorrebbe timonare, ma la vena si è stretta e non mollo il timone, tiriamo quindi un secondo bordo lunghissimo per poi tornare all'incrocio. Purtroppo in prossimità di Leggiuno, ancora ad un miglio dall'incrocio è palese che hanno avuto la meglio. In un certo senso sono contento, se avessi battuto Agap in virtù dei compensi molto simili avrei dovuto considerare la possibilità di fare delle regate con questa.
Terzo incrocio, siamo vicini e ne approffitiamo per salutarci, loro hanno ormai il porto di Monvalle in layline, a noi mancano ancora una decina di miglia, tutte di bolina e con nuvoloni densi e neri che iniziano ad ammassarsi alle nostre spalle. Per di più fa freddino e la famiglia si rifugia sottocoperta, mi ritrovo quindi solo per fortuna le costole non fanno più male (oggi invece si e di brutto) e inserendo il pilota riesco a gestirla bene anche da solo.
Un bordo verso Ispra con il vento che gira e mi da scarso, ma devo aspettare di avere la lailine oltre Solcio altrimenti rischio di piantarmi nella piatta di Lesa. Finalmente sono oltre viro e metto a segno, il vento ora è bello teso penso di dare un paio di giri al genoa più che altro perché il vetusto pilota fatica, ma non lo faccio stacco anzi l'ausilio e proseguo sul filo dei 6 nodi con il trincarino che sfiora l'acqua.
Scendo il vento cala man mano che vengo coperto dalla collina di Ranco, orograficamente sto cavolo di lago gira a ovest e il vento preferisce girare dall'altra parte, ecco che fra Ranco e Angera di solito è piatta, di solito, ma oggi con i temporali in giro di fatto non c'è inverna, ma un vento da SO che quindi si incanala bene anzi man mano che mi avvicino gira dando un ottima prua che pare perfino portarmi dritto ad Arona. Felice di questo vantaggio, soprattutto per la mancanza di virate proseguo sempre un po' troppo invelato, ma in sicurezza.
Booom! Mi è sembrato di vedele un gatto!
Mi è semblato di vedere un lampo!, conto 1-2-3-4-5 Booom! Rilampo, 1-2-3 Booom! Ok è il momento, riattacco il pilota e accendo il motore mentre le prime goccie (da 3 etti l'una) cominicano a cadere, vado all'albero e apro il lazy appena installato ammaino tutto e punto deciso nel letto del vento per minimizzare il tempo di arrivo. Non sono certo preoccupato, con Alegre ho già preso ben più di 30 nodi con temporali e lampi da tutte le parti e li abbiamo superati in scioltezza, ma sta volta sono molto stanco e non ne ho proprio voglia. Per scrupolo chiamo anche Nane Oca per essere sicuro stiano rientrando anche loro e mi offro di fargli da caronte alla boa, non serve sono autonomi punto quindi diretto a Lisanza.
Il vento intanto si calma del tutto il porto è in vista noi filiamo a più di 5 nodi. Prepariamo i parabordi e il mezzo marinaio e ripassiamo la manovra di ormeggio, Alegre non si può dire manovri facilmente in retro e noi siamo gli ultimi della fila, il risultato è che con vento da sud la prua discosta appena si perde abbrivio. L'idea è di entrare veloci, "franare" all'ultimo e mentre recupero le cime avere la barca ben ferma tenendosi alle sartie del vicino (imperativo le sartie non sopporto chi si attacca ai candelieri).
Anzi avvicinandomi mi viene in mente un'ideona, posso sfruttare l'effetto evolutivo dell'elica? Se entro bello deciso puntando a metà fiancata del vicino, ad un metro da lui do tutta barra ad uscire e metto motore indietro dovrebbe girare su se stessa e fermarsi. In pratica un ormeggio alla Ace Ventura.
Detto fatto, funziona, unica accortezza che non ci sia il vicino perché morirebbe di infarto
