Francesco ha scritto:
Amici cari, ma di cosa vogliamo parlare?
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Anche questo forum è il mio rifugio, allora continuiamo a parlare di barche e di avventure e se occasionalmente qualcuno è incacchiato ed esterna il suo pensiero, come ho fatto ora io, nulla di male, basta che non sia un'istituzione ed un luogo di confronto su questi argomenti perché qui vogliamo parlare principalmente di piccoli velieri e piccola nautica. Oramai più o meno ci conosciamo tutti, chi di destra, chi di sinistra, chi credente, chi no, tutta brava gente, tutta gente onesta, tutti bravi ragazzi, tutti con un solo sogno: farsi portare dal vento.
Sagge parole, che io interpreto come un lasciapassare.
Spero perciò che questa sia l'ultima volta che qualcuno avanza dubbi su ciò che è lecito discutere e ciò che non.
E se qualche argomento o presa di posizione dà fastidio a qualcuno di noi (e succede a tutti, sia chiaro, e a me per primo) la soluzione è di lasciare correre e di non partecipare; si spegnerà da solo, se non ha seguito, altrimenti è segno che l'argomento interessa; e allora buon senso e regole "non scritte" di democrazia "estesa" vogliono che chi vuole ne parli e chi non vuole se ne astenga.
Non c'è da aver paura del confronto: se dobbiamo stare uniti solo perchè di certi argomenti non si può parlare, allora è meglio invece dividersi, tanto di fatto ciascuno di noi sceglierà con chi andare, eventualmente, per mare.
Perchè tanto, volendo, ci si può dividere anche su questo: tra chi in barca vuol stare nudo e chi apprezza la divisa; tra chi naviga in lago e chi in mare; tra terroni e polentoni; tra chi vuole regatare e chi vuole bighellonare a casaccio; tra chi in barca ci lavora e chi ci va due volte l'anno; tra chi sa pescare e cucinare il pesce e chi va al ristorante. Tra chi ha la moglie bella e chi ce l'ha una piaga. E allora? Che si fa?
E allora ciccia: parlare è sempre lecito, offendere deliberatamente invece no. Questo per me è il discrimine. Non altro