mia madre spesso mostra agli amici una mia foto da piccolo, dice che ho imparato a remare prima di comminare, la foto su un gommino marcato pirelli e' del 1962 isola d' elba! nel 74 la "basca"(un po barca, un po vasca) la barchna di famiglia brucio insieme al camper, il camper venne sostituito ma la famiglia scelse la canoa gonfiabile, si chiamava forelle, era una due posti!. dal 75 con l' appoggio logistico dei miei cominciai il giro della puglia, da cala rossa, una cala subito sopra i laghi alimini, ha la sua sorgente e' uno dei posti belli per cominciare un viaggio. in 20 giorni a tappe e saltando le zone portuali arrivai a santa maria di leuca,(l' ultimo pezzo e' un massacro senza approdi dal ciolo in poi nemmeno per una canoa) facevo circa 30km al giorno, diventera il mio standard. al rientro da quelle ferie a fine luglio degli amici dei miei mi invitarono alle tremiti, mi portai la canoa, fu la prima traversata in mare,(san domino san nicola.. si lo so che e' molto piu corta della polvese... c'e sempre una prima volta!) e per il campeggio mi era stata regalata una tendina ad igloo... fu cosi che comincio!
a raccontare tutte le pagaiate diventa un tormentone, una delle circunnavigazioni piu belle e' stata la sardegna (poi ne racconto un pezzo), la canoa nel 85 era sempre lei, la massacrai nell' inverno scendendo la sieve da borgo san lorenzo a firenze.. i km so piu della media ma sul fiume la corrente aiuta! organizzazione: canoa e pompa buona, a stantuffo, allora costavano un botto. remi, importantissimi, asse lungo in alluminio con separazione centrale realizzata con un altro tubo che ci si infilava dentro, pale in policarbonato.. e' importantissima la leggerezza, dopo 12 ore il peso e' la cosa che fa piu fatica. sacco stagno per gli alimenti, fornellino da tracking, due pentole , poi si mangia neoi coperchi, tendina a iglo, sacchi a pelo in sacco stagno, due cuscini gonfiabili, un cambio minimalista, una grossa spugna per sgottare, due materassini gonfiabili, non quelli da camping, che pesano un botto, quelli da spiaggia, due asciugamani, fucilino sub, guadino (nella canoa i pesci non si tirano su facili) e attrezzatura da pesca minimalista, i cucchiaini frenano un botto, solo piumette! tutto escluso cibo da comprare in loco sono 62 kg, lo ricordo molto bene! tutto il materiale viene messo piu o meno in pari sul fondo, cosi si evita di stare col sedere a mollo per un giorno.
il giro della sardegna e' iniziato dall'isola della maddalena dove con la fidanzata di allora eravamo stati per un lavoro estivo (facemmo la lottizzazione di budelli con un architetto fiorentino..tale michelangelo caponetto... c'era ), partimmo pensando al mese di feire pagato dal lavortto, pensvamo di fare un po di costa e trasferirci in autobus per fare costa costa i punti piu belli...scoprimmo ben presto che gli autobus... erano piu lenti di noi! a golfo aranci ci mettemmo tre giorni ad arrivarci, era impossibile navigare in quel mare, Anastasia passava la giornata a sgottare, i motoscafi accostavano per controllare i suoi seni (dicevo io) o la canoa (diceva lei), ci fermammo in due cale per la notte, i nomi non li ricordo, erano deserte e dormivamo nella tenda col medistand carico... non mi sentivo mai tranquillo. la fatica a sera era ripristinare il carico di acqua, in quelle condizioni si bevono piu di 3 litri a testa, la sera toccava trovare un campeggio, un bar, insomma un posto per non intaccare le scorte minime. alcune tratte del lato est le abbiamo fatte col pulman, remare lungo gli spiaggioni non da soddisfazione!
i pezzi piu belli sono stati da cala gonone a arbatx. lenti ma ci siamo fermati a dormire a cala luna, cala sisine ed in un altra di cui non conosco il nome, un anfratto che solo in canoa ci si arriva!
capoferrato me lo ricordo sempre, avavevo usato il remo di Anastasia, senza il nastro da ciclista... mi sanguinavano le piaghe mare e vento contro per 28 km.. una delle notti piu belle, sembrava che le stelle ci cadessero addosso, nessun posto per le scorte... il giorno dopo lo perdemmo in spese alimentari e ristorante in un posto che ci sembro bellissimo... villa rei... ci so tornato 'na schifezza! si sgonfia e saltiamo i capi duri, autostop e pulman fino a villasimius e poi cagliari...
la laguna di cagliari... mozzafiato un paio di giorni ma sarebbe da starci una settimana, ripulman fino a sant'antioco, il periplo da sud dell' isola non e' comodo ne bello, inizia passando sotto un ponte che sembra costruito su una fogna, e' il ponte che unisce l' isola di sant' antioco alla terra, fondale pochi centimetri, un acquitrino fetido di petrolio e spazzatura, panorama... una raffineria!
a calasetta... montiamo la tendina in centro, in cima ad una torre genovese, cena a base di aragoste comprate al porto... e' una delle poche volte che non peschiamo nulla!
doppia traversata calasetta san pietro portoscuso, in parte in notturna, a san pietro non ci sono piu tornato, inospitale!
bugerro... bugerru.. mio dio che meraviglia, arriviamo col maestrale che li batte di libeccio( guarda caso!) onda altissima forse tre metri e serfata maozzafiato... mica come a cala luna che la canoa si piego in mezzo e ci si bagnarono pure le provviste, planatona e spiaggia sotto, solida, leggermente sassosa... calda!
il flumendosa...la prima pennichella pomeridiana... come si fa a tornare in questi posti che sembravano il paradiso.. accidenti a me che non resisto!
fine del mese, il giro lo finiro due anni dopo.. altra fidanzata, altra canoa!
alla partenza pesavo 58 kg, al ritorno 62, mia madre dira... mai stato cosi magro! lo zaino lo ricordo bene, non sapevo come alzarlo alla partenza, al ritorno lo tiravo su con una mano... faticavo ma... provare!
l' anno dopo tocco alle sporadi settentrionali, traversate comprese, sempre anastasia ma metzeler, bella, lenta, faticosa!
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