Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 20/02/2011, 17:59 
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c'ho fatto il giro della sardegna, della corsica, delle eolie, delle sporadi, delle egadi, dell' elba, di pantelleria, di lampedusa, del peloponneso, del trasimeno non so quante volte, tutta la costa pugliese ed un bel pezzo di calabria, di sicilia, e smetto senno qualcuno che so uno sborone comincia a crederlo!
il bagno era un sacchetto, la cucina un fornellino e il lavandino una spiaggia!


Min...a! :shock: Non voglio interrompere la discussione ma, Marco...se ti va... non è che potresti un giorno raccontare un po' di queste crociere? Tipo qualche aneddotto, come ti organizzavi, come pianificavi...


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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 20/02/2011, 18:14 
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Iscritto il: 05/11/2009, 17:02
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marco zk ha scritto:
Francesco ha scritto:
A occhio a questo punto le famose eliche di prua e orientabili, sia di prua che di poppa, servano a questo. Effettivamente non ne comprendevo in pieno l'utilità.


quando servono in genere non funzionano, massacrano le batterie, rallentano la barca (sui motoscfi in navigazione la prua sta fuori dall' acqua, a vela e' come mettere giu due secchi) sul lago trasimeno magari ti danno un contributo per la raccolta delle alghe :mrgreen:


Al Trasimeno roba del genere manco si vede col cannocchiale, penso che serva soprattutto per manovrare grandi barche nei porti, comunque per i nostri barchini credo che sia sufficiente mettere un braccetto che collega il timone al motore, in qualche post precedente c'era una foto di Pogoria.


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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 20/02/2011, 18:44 
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Messaggi: 290
Marco, anche i bulbati si rovesciano in certe condizioni. La scelta sul tipo di deriva dipende anche dalle esigenze dei proprietari. Ad esempio sull'alto Adriatico una barca con deriva mobile adeguatamente zavvorata magari in cat. CE B può navigare senza problemi anche lungo la costa poco profonda e in laguna come sul mare formato. La deriva mobile sul Tirreno è meno giustificata. L'idea sulla soluzione della deriva mobile "secca" ha senso se pensi di spiaggiare. Si ferma all' ancora di prua e scende senza toccare acqua a terra. In Olanda sul mare del Nord navigano molte nostre barche medie fino 30 piedi chiamate offshore con le derive mobili. In Francia vogliono i 24 piedi solo con le derive. Per il Garda io personalmente mi sono preso la versione con la chiglia visto che ho 200 m di profondità spero di non toccare con 1,4m sotto. Credo però che un cabinato con deriva mobile richiede molto più abilità rispetto a un bulbato che fino a certe condizioni 6B può condurre anche una scimmia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 20/02/2011, 19:24 
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Iscritto il: 22/03/2010, 18:07
Messaggi: 551
mia madre spesso mostra agli amici una mia foto da piccolo, dice che ho imparato a remare prima di comminare, la foto su un gommino marcato pirelli e' del 1962 isola d' elba!
nel 74 la "basca"(un po barca, un po vasca) la barchna di famiglia brucio insieme al camper, il camper venne sostituito ma la famiglia scelse la canoa gonfiabile, si chiamava forelle, era una due posti!.
dal 75 con l' appoggio logistico dei miei cominciai il giro della puglia, da cala rossa, una cala subito sopra i laghi alimini, ha la sua sorgente e' uno dei posti belli per cominciare un viaggio.
in 20 giorni a tappe e saltando le zone portuali arrivai a santa maria di leuca,(l' ultimo pezzo e' un massacro senza approdi dal ciolo in poi nemmeno per una canoa) facevo circa 30km al giorno, diventera il mio standard.
al rientro da quelle ferie a fine luglio degli amici dei miei mi invitarono alle tremiti, mi portai la canoa, fu la prima traversata in mare,(san domino san nicola.. si lo so che e' molto piu corta della polvese... c'e sempre una prima volta!) e per il campeggio mi era stata regalata una tendina ad igloo... fu cosi che comincio!

a raccontare tutte le pagaiate diventa un tormentone, una delle circunnavigazioni piu belle e' stata la sardegna (poi ne racconto un pezzo), la canoa nel 85 era sempre lei, la massacrai nell' inverno scendendo la sieve da borgo san lorenzo a firenze.. i km so piu della media ma sul fiume la corrente aiuta!
organizzazione:
canoa e pompa buona, a stantuffo, allora costavano un botto.
remi, importantissimi, asse lungo in alluminio con separazione centrale realizzata con un altro tubo che ci si infilava dentro, pale in policarbonato.. e' importantissima la leggerezza, dopo 12 ore il peso e' la cosa che fa piu fatica.
sacco stagno per gli alimenti, fornellino da tracking, due pentole , poi si mangia neoi coperchi, tendina a iglo, sacchi a pelo in sacco stagno, due cuscini gonfiabili, un cambio minimalista, una grossa spugna per sgottare, due materassini gonfiabili, non quelli da camping, che pesano un botto, quelli da spiaggia, due asciugamani, fucilino sub, guadino (nella canoa i pesci non si tirano su facili) e attrezzatura da pesca minimalista, i cucchiaini frenano un botto, solo piumette!
tutto escluso cibo da comprare in loco sono 62 kg, lo ricordo molto bene!
tutto il materiale viene messo piu o meno in pari sul fondo, cosi si evita di stare col sedere a mollo per un giorno.

il giro della sardegna e' iniziato dall'isola della maddalena dove con la fidanzata di allora eravamo stati per un lavoro estivo (facemmo la lottizzazione di budelli con un architetto fiorentino..tale michelangelo caponetto... c'era ), partimmo pensando al mese di feire pagato dal lavortto, pensvamo di fare un po di costa e trasferirci in autobus per fare costa costa i punti piu belli...scoprimmo ben presto che gli autobus... erano piu lenti di noi!
a golfo aranci ci mettemmo tre giorni ad arrivarci, era impossibile navigare in quel mare, Anastasia passava la giornata a sgottare, i motoscafi accostavano per controllare i suoi seni (dicevo io) o la canoa (diceva lei), ci fermammo in due cale per la notte, i nomi non li ricordo, erano deserte e dormivamo nella tenda col medistand carico... non mi sentivo mai tranquillo.
la fatica a sera era ripristinare il carico di acqua, in quelle condizioni si bevono piu di 3 litri a testa, la sera toccava trovare un campeggio, un bar, insomma un posto per non intaccare le scorte minime.
alcune tratte del lato est le abbiamo fatte col pulman, remare lungo gli spiaggioni non da soddisfazione!

i pezzi piu belli sono stati da cala gonone a arbatx. lenti ma ci siamo fermati a dormire a cala luna, cala sisine ed in un altra di cui non conosco il nome, un anfratto che solo in canoa ci si arriva!

capoferrato me lo ricordo sempre, avavevo usato il remo di Anastasia, senza il nastro da ciclista... mi sanguinavano le piaghe mare e vento contro per 28 km.. una delle notti piu belle, sembrava che le stelle ci cadessero addosso, nessun posto per le scorte... il giorno dopo lo perdemmo in spese alimentari e ristorante in un posto che ci sembro bellissimo... villa rei... ci so tornato 'na schifezza!
si sgonfia e saltiamo i capi duri, autostop e pulman fino a villasimius e poi cagliari...

la laguna di cagliari... mozzafiato un paio di giorni ma sarebbe da starci una settimana,
ripulman fino a sant'antioco, il periplo da sud dell' isola non e' comodo ne bello, inizia passando sotto un ponte che sembra costruito su una fogna, e' il ponte che unisce l' isola di sant' antioco alla terra, fondale pochi centimetri, un acquitrino fetido di petrolio e spazzatura, panorama... una raffineria!

a calasetta... montiamo la tendina in centro, in cima ad una torre genovese, cena a base di aragoste comprate al porto... e' una delle poche volte che non peschiamo nulla!

doppia traversata calasetta san pietro portoscuso, in parte in notturna, a san pietro non ci sono piu tornato, inospitale!

bugerro... bugerru.. mio dio che meraviglia, arriviamo col maestrale che li batte di libeccio( guarda caso!) onda altissima forse tre metri e serfata maozzafiato... mica come a cala luna che la canoa si piego in mezzo e ci si bagnarono pure le provviste, planatona e spiaggia sotto, solida, leggermente sassosa... calda!

il flumendosa...la prima pennichella pomeridiana... come si fa a tornare in questi posti che sembravano il paradiso.. accidenti a me che non resisto!

fine del mese, il giro lo finiro due anni dopo.. altra fidanzata, altra canoa!

alla partenza pesavo 58 kg, al ritorno 62, mia madre dira... mai stato cosi magro!
lo zaino lo ricordo bene, non sapevo come alzarlo alla partenza, al ritorno lo tiravo su con una mano... faticavo ma... provare!

l' anno dopo tocco alle sporadi settentrionali, traversate comprese, sempre anastasia ma metzeler, bella, lenta, faticosa!


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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 20/02/2011, 19:32 
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Iscritto il: 22/03/2010, 18:07
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pogoria ha scritto:
Marco, anche i bulbati si rovesciano in certe condizioni. La scelta sul tipo di deriva dipende anche dalle esigenze dei proprietari. Ad esempio sull'alto Adriatico una barca con deriva mobile adeguatamente zavvorata magari in cat. CE B può navigare senza problemi anche lungo la costa poco profonda e in laguna come sul mare formato. La deriva mobile sul Tirreno è meno giustificata. L'idea sulla soluzione della deriva mobile "secca" ha senso se pensi di spiaggiare. Si ferma all' ancora di prua e scende senza toccare acqua a terra. In Olanda sul mare del Nord navigano molte nostre barche medie fino 30 piedi chiamate offshore con le derive mobili. In Francia vogliono i 24 piedi solo con le derive. Per il Garda io personalmente mi sono preso la versione con la chiglia visto che ho 200 m di profondità spero di non toccare con 1,4m sotto. Credo però che un cabinato con deriva mobile richiede molto più abilità rispetto a un bulbato che fino a certe condizioni 6B può condurre anche una scimmia.


io ho esperienza col b21 e col class 40.
in entrambi i casi la chiglia retrattile e' comoda per atterrare, che sia un avvicnarsi o che sia proprio un problema di fondale la soluzione e' molto comoda, il b21 in arno lo tieni coi gommoni, costa un decimo l' ormeggio e non hai la barca in corrente, che si mangia l' antivegetiva e rischi che qualceh tronco si mangi lei!
il class 40 coi suoi tre metri di pescaggio di problemi in porto ne da piu di quello che si puo immaginare, quando tiri su la chiglia... lo metti quasi ovunque!
(nel tirreno... e' un problema di costi.... il mar del nord... hanno delle previsioni meteo che noi... )


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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 20/02/2011, 19:46 
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Iscritto il: 19/11/2009, 20:19
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Francesco ha scritto:
Non capisco, perché si dovrebbe tirare su la deriva? .........

In tutti quei casi in cui si ha un rimessaggio sfortunato. e non sono pochi. Qualche anno fa portai la barca al lago di Bolsenza nel porto di Marta: all'ingresso i 0,22 mt di Brezza erano proprio il massimo consentito. Dentro andava un po' meglio ma una particolare forma di alga/vegetazione (quasi degli arbusti che crescevano sul fondo) facevano a volte 'impigliare' la deriva per cui era meglio 'tutto su' (compreso timone).

Volete sapere l'aspetto positivo di tutto cio'? Ho sicuramente acquisito una pratica ed una sensibilita' nelle manovre a motore (almeno a vedere il comportamento di altri timonieri con barche analoghe) abbastanza avanzata.

_________________
Ex: Aura (CNA - Brezza 22 ) http://lamiabarcabrezza22.myblog.it
Gli stolti corrono ove i saggi non osano nemmeno avventurarsi


Ultima modifica di brontolo il 26/02/2011, 20:01, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 20/02/2011, 20:06 
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mia madre spesso mostra agli amici una mia foto da piccolo, dice che ho imparato a remare prima di comminare, la foto su un gommino marcato pirelli e' del 1962 isola d' elba!
nel 74 la "basca"(un po barca, un po vasca) la barchna di famiglia brucio insieme al camper, il camper venne sostituito ma la famiglia scelse la canoa gonfiabile, si chiamava forelle, era una due posti!.
dal 75 con l' appoggio logistico dei miei cominciai il giro della puglia, da cala rossa, una cala subito sopra i laghi alimini, ha la sua sorgente e' uno dei posti belli per cominciare un viaggio.
in 20 giorni a tappe e saltando le zone portuali arrivai a santa maria di leuca,(l' ultimo pezzo e' un massacro senza approdi dal ciolo in poi nemmeno per una canoa) facevo circa 30km al giorno, diventera il mio standard.
al rientro da quelle ferie a fine luglio degli amici dei miei mi invitarono alle tremiti, mi portai la canoa, fu la prima traversata in mare,(san domino san nicola.. si lo so che e' molto piu corta della polvese... c'e sempre una prima volta!) e per il campeggio mi era stata regalata una tendina ad igloo... fu cosi che comincio!

a raccontare tutte le pagaiate diventa un tormentone, una delle circunnavigazioni piu belle e' stata la sardegna (poi ne racconto un pezzo), la canoa nel 85 era sempre lei, la massacrai nell' inverno scendendo la sieve da borgo san lorenzo a firenze.. i km so piu della media ma sul fiume la corrente aiuta!
organizzazione:
canoa e pompa buona, a stantuffo, allora costavano un botto.
remi, importantissimi, asse lungo in alluminio con separazione centrale realizzata con un altro tubo che ci si infilava dentro, pale in policarbonato.. e' importantissima la leggerezza, dopo 12 ore il peso e' la cosa che fa piu fatica.
sacco stagno per gli alimenti, fornellino da tracking, due pentole , poi si mangia neoi coperchi, tendina a iglo, sacchi a pelo in sacco stagno, due cuscini gonfiabili, un cambio minimalista, una grossa spugna per sgottare, due materassini gonfiabili, non quelli da camping, che pesano un botto, quelli da spiaggia, due asciugamani, fucilino sub, guadino (nella canoa i pesci non si tirano su facili) e attrezzatura da pesca minimalista, i cucchiaini frenano un botto, solo piumette!
tutto escluso cibo da comprare in loco sono 62 kg, lo ricordo molto bene!
tutto il materiale viene messo piu o meno in pari sul fondo, cosi si evita di stare col sedere a mollo per un giorno.

il giro della sardegna e' iniziato dall'isola della maddalena dove con la fidanzata di allora eravamo stati per un lavoro estivo (facemmo la lottizzazione di budelli con un architetto fiorentino..tale michelangelo caponetto... c'era ), partimmo pensando al mese di feire pagato dal lavortto, pensvamo di fare un po di costa e trasferirci in autobus per fare costa costa i punti piu belli...scoprimmo ben presto che gli autobus... erano piu lenti di noi!
a golfo aranci ci mettemmo tre giorni ad arrivarci, era impossibile navigare in quel mare, Anastasia passava la giornata a sgottare, i motoscafi accostavano per controllare i suoi seni (dicevo io) o la canoa (diceva lei), ci fermammo in due cale per la notte, i nomi non li ricordo, erano deserte e dormivamo nella tenda col medistand carico... non mi sentivo mai tranquillo.
la fatica a sera era ripristinare il carico di acqua, in quelle condizioni si bevono piu di 3 litri a testa, la sera toccava trovare un campeggio, un bar, insomma un posto per non intaccare le scorte minime.
alcune tratte del lato est le abbiamo fatte col pulman, remare lungo gli spiaggioni non da soddisfazione!

i pezzi piu belli sono stati da cala gonone a arbatx. lenti ma ci siamo fermati a dormire a cala luna, cala sisine ed in un altra di cui non conosco il nome, un anfratto che solo in canoa ci si arriva!

capoferrato me lo ricordo sempre, avavevo usato il remo di Anastasia, senza il nastro da ciclista... mi sanguinavano le piaghe mare e vento contro per 28 km.. una delle notti piu belle, sembrava che le stelle ci cadessero addosso, nessun posto per le scorte... il giorno dopo lo perdemmo in spese alimentari e ristorante in un posto che ci sembro bellissimo... villa rei... ci so tornato 'na schifezza!
si sgonfia e saltiamo i capi duri, autostop e pulman fino a villasimius e poi cagliari...

la laguna di cagliari... mozzafiato un paio di giorni ma sarebbe da starci una settimana,
ripulman fino a sant'antioco, il periplo da sud dell' isola non e' comodo ne bello, inizia passando sotto un ponte che sembra costruito su una fogna, e' il ponte che unisce l' isola di sant' antioco alla terra, fondale pochi centimetri, un acquitrino fetido di petrolio e spazzatura, panorama... una raffineria!

a calasetta... montiamo la tendina in centro, in cima ad una torre genovese, cena a base di aragoste comprate al porto... e' una delle poche volte che non peschiamo nulla!

doppia traversata calasetta san pietro portoscuso, in parte in notturna, a san pietro non ci sono piu tornato, inospitale!

bugerro... bugerru.. mio dio che meraviglia, arriviamo col maestrale che li batte di libeccio( guarda caso!) onda altissima forse tre metri e serfata maozzafiato... mica come a cala luna che la canoa si piego in mezzo e ci si bagnarono pure le provviste, planatona e spiaggia sotto, solida, leggermente sassosa... calda!

il flumendosa...la prima pennichella pomeridiana... come si fa a tornare in questi posti che sembravano il paradiso.. accidenti a me che non resisto!

fine del mese, il giro lo finiro due anni dopo.. altra fidanzata, altra canoa!

alla partenza pesavo 58 kg, al ritorno 62, mia madre dira... mai stato cosi magro!
lo zaino lo ricordo bene, non sapevo come alzarlo alla partenza, al ritorno lo tiravo su con una mano... faticavo ma... provare!

l' anno dopo tocco alle sporadi settentrionali, traversate comprese, sempre anastasia ma metzeler, bella, lenta, faticosa!



Grazie, Marco. Fantastico. Sicuramente faticoso ma credo che sia un'esperienza indimenticabile. Impossibile da dimenticare...
A leggerti vien voglia di provare... anche se so che non lo farò mai. Conosco un po' la costa orientale della Sardegna. Nel leggere provavo ad immaginare i luoghi, la costa, il mare, il forte vento...le mani insanguinate. E poi la notte in spiaggia... magari un domani in un prossimo raduno...davanti ad un buon bicchiere di vino (quello non deve mancare mai) sarebbe bello ascoltare altre avventure...


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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 21/02/2011, 10:24 
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Messaggi: 2172
Località: Ponsacco (pi)
Francesco ha scritto:
comunque per i nostri barchini credo che sia sufficiente mettere un braccetto che collega il timone al motore, in qualche post precedente c'era una foto di Pogoria.


L'ho realizzato io, per ora è provvisorio, sto testando se funzione bene poi realizzerò il tutto in maniera da essere più pratico nel montaggio. Questo è un breve filmato di quando ho provato in garage, è già stato modificato e in acqua è molto comodo, adesso riesco a timonare in maniera agevole, la prossima mossa sarà quella di portare il gas e soprattutto il selettore avanti/indietro sulla barra oppure in posizione più comoda. Un monoleva?


_________________
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 21/02/2011, 11:46 
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Iscritto il: 05/11/2009, 17:02
Messaggi: 3741
Grande Lorenzo. ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Classica o pratica?
MessaggioInviato: 21/02/2011, 12:47 
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Messaggi: 13086
Località: Arese
Lorenzo mi fai paura e anche un po' invidia ;)


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