gabriele ha scritto:
[...] figli che si troveranno un mondo più difficile e competitivo.
Il "progresso" del "bisogno" di beni così come delle strategie (?) della finanza (così come anche della scienza e della tecnologia) sono fenomeni accelerati; oggi ci vuole x tempo per fare y progresso, domani il tempo sarà la metà per un progresso doppio, e così via.
La vita, il mondo tra pochi anni saranno irriconoscibili per tutti noi. Fin'ora siamo stati capaci di adeguarci (ma visti gli esiti già ora mica lo so...).
Forse già stiamo vedendo le sfilacciature di una cima che si romperà prestissimo, a meno di sostituirla
prima, e con una di natura/resistenza del tutto diverse.
Ma chi fa cambiare idea al capitale? (che ha di becero la tracotanza dell'irrisione delle ideologie, meno che di quella capitalistica,
appunto...).
Si chiama imbecillità, almeno miopia.
gabriele ha scritto:
[...] La nostra generazione non si è fatta onore come quella dei nostri padri.
La nostra generazione aveva già molto meno spazio/tempo per aggiornarsi/adeguarsi. I nostri padri erano come gli americani nella corsa all'oro: "risorse" tante, disponibili, spartibili.
E avevano meno "bisogni", appunto.