paolostag18 ha scritto:
Partiti stranamente di buon mattino, alle 10 siamo in pasticceria a Migliarino: Lamma conferma le previsioni di un meteo da manuale, sole vento perfetto_ che per noi sta attorno ai 10 nodi e poco più _ e mare calmo, cosi davanti a due brioches si decide di far pranzo e cena a bordo, intervallati da un giro verso le secche della Meloria. Poco dopo il rassicurante borbottio del diesel ci spinge fuori dal porto e non appena le distanze lo consentono randa e genoa mettono a riposo il virgulto. La barca prende subito velocità e si assesta, con la prua a sud ovest di bolina sui 6. 3 nodi. La carena a v profonda fende le onde senza mai dare segni di nervosismo o accennare a sbattere, il che significa navigare all ombra del tendalino senza scossoni e senza dover effettuare continue correzioni di rotta. Il mare è limpidissimo, il vento rinforza un po' fino a far comparire qualche timida ochetta e così la voglia di giocare con le regolazioni di fino delle vele ha il sopravvento: no, non alzeremo i parabordi che pigramente rimangono sui fianchi ne chiuderemo il tendalino che per altro ci permette di stare in piedi, ci si accontenta di fare qualche surfatina sulle onde. La barca viaggia davvero bene, la mia espressione è quella di un bimbo felice con il suo giocattolo preferito.In breve siamo a sud degli isolotti che delimitano l area della Meloria, viriamo e puntiamo nuovamente verso Nord. Il paventato bagno viene accantonato in favore della veleggiata, che sta dando delle soddisfazioni sia a me che alla mia lei, alla sua terza uscita, che sta imparando ad apprezzare il mare e la vela. Navighiamo accanto ad un altra barca ad occhio e croce sugli 8 metri con albero a tre ordini di crocette e scafo dal bordo libero basso, decisamente più sportiva della nostra, ma le condizioni meteo marine premiano il nostro camperino a vela. Zangrandi quando l ha progettata sapeva il fatto suo... Spessori differenziati, coperta in sandwich di airex, bulbo da 800 kg su una barca che non arriva a due tonnellate ed un attrezzatura di coperta con un mare di regolazioni, dal punto di trozza mobile ai carrelli randa e genoa di dimensioni generose, il tutto con un abitabilità tipica di barche ben più grandi : il kudu è veramente una piccola grande barca! Presi dal gioco della vela oltrepassiamo il Marina e decidiamo di proseguire un po' verso nord a tirare ancora due bordi, il vento non cala ed è un peccato non goderne. Prima del rientro in porto, appagati dalla giornata decidiamo di risalire l Arno per godere del suo paesaggio per noi lombardi un po' surreale, che accosta su una sponda i rimessaggi e sull altra una riserva naturale in cui si possono ammirare tra gli altri cavalli e dromedari. Si rientra in porto al tramonto, doccia calda e pasta all arrabbiata coronano questa domenica settembrina che ricorderemo.
Bellissima racconto e bellissima barca, che tra l'altro viaggia molto bene!
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Ciaooo