Marinai di Terraferma

Sono circa le 11 dell’11 agosto e siamo sulla via del ritorno, abbiamo comprato qualche verdura ed una tanichetta d’acqua ed siamo pronti a partire con destinazione Ist. Stiamo ciabattando in direzione della barca e pochi metri davanti a me chi ti vedo: Paddy!
Con lui c’è l’intera famiglia e si stanno dedicando a verificare le informazioni inserite nel portolano di MdT. E capita che ad Iz hanno verificato che c’era Magna Sionere ed era ormeggiato proprio dove avevo indicato nella scheda del porto.
Ci siamo seduti a prendere insieme una birra e chiacchierare amabilmente. Così abbiamo mollato gli ormeggi poco dopo mezzogiorno. Poco male, tanto il vento è poco ed immancabilmente è da nordovest, cioè sul naso. Le nostre 25 miglia diventano molte di più di bolina: praticamente il doppio .Speriamo almeno che il vento rinforzi, così possiamo correre e non ci metteremo una vita.
Intanto cominciamo con una lenta bolina. Misuriamo i nostri progressi con altre barche: sono charter sui 12-13 metri che stringono molto più di noi, ma noi viaggiamo un po’ più veloci. Decido di lasciare a sinistra Zverinac ed anche Tun Veli che è poco sopra proprio perché il canale tra le isole è più largo , noi siamo lenti a virare ed io non voglio perdere neppure un minuto. I charter invece lasceranno queste isole a destra, ma sono molto indietro: la nostra piccola barca ha fatto molto bene oggi.
Quando arrivo all’altezza di Molat, mi sembra che il vento aumenti: forse è solo effetto venturi tra le isole, ma decido di passare sopravvento a Molat per godere di vento meno influenzato dal rilievo dell’isola. Il golfo di Molat è grandissimo ed ad attraversarlo tutto in bolina sembra che non finisca mai. Ci aiutiamo con cinque minuti di motore per girare una punta che non voleva saperne di avvicinarsi.
Sul lato ovest effettivamente c’è più aria. Sono piuttosto stanchino , ho il sedere ammaccato nonostante il cuscino e penso che potrei andare un po’ a motore, ma poi mi dico che contro l’onda del mare aperto saremmo poco più veloci e consumeremmo un bel po’ di benzina. Allora continuo a vela.
Arriviamo in porto a Ist alle 19. Tutti i gavitelli sono presi, il porto è gremito e ci sono barche alla fonda dappertutto. Sono quasi tutte barche di Italiani: cosa ci sarà di magico in quest’isola che ne attira tanti?
Quei bravi ragazzi di Ist hanno allargato enormemente l’area destinata ai bagnanti e così quel magnifico posto in acqua bassa dove abbiamo ancorato varie volte non è più accessibile. Ist ha un fondo traditore in molti punti per cui sono molto dubbioso. Provo a dar fondo ma l’ancora non fa presa bene. Riprovo. Intanto una grossa nuvola nera si sta accumulando sul monte.
Dico a Graziella:
-andiamo a Zapuntel, se hanno rimesso i gavitelli sul lato sud, bene, andiamo lì, altrimenti andremo al lato nord, e ci toccherà mangiare in barca, perché il nostro gommoncino non ci permette di attraversare quel braccio di mare pieno di corrente.
Il vento è caduto e andiamo a motore. A Zapuntel ci sono barche dappertutto, la maggior parte sono alla fonda e secondo me sono anche ancorate troppo vicine le une alle altre. Via di corsa da questo posto. La nuvolona è minacciosa e non posso trovarmi intrappolato in un posto stretto senza vie di fuga.
-ma dove andiamo?
-andiamo a Olib a Sv. Nikola, oppure a Silba a Sv.Ante. Meglio Sv. Nikola, anche se non lo conosco: andando lì prendiamo le onde meglio e non perdiamo troppa velocità. So che ci sono gavitelli, ma se dovessimo trovare tutto pieno possiamo sempre andare a Olib paese.
-ma anche in paese sarà tutto pieno
-beh, ma se pure è tutto pieno lì conosco un paio di posti che forse sono ancora disponibili. Al peggio restiamo in navigazione, è sempre meglio essere un mare aperto che in un posto insicuro, in caso di brutto tempo.
Preparo e fisso le luci di via, perché ormai si sta facendo buio e continuiamo a motore. L’onda al mascone scema sempre più e la navigazione diventa tranquilla. Ma Graziella non è tranquilla per niente perché poco fiduciosa che si possa fare navigazione notturna senza rischiare.
A San Nicola i gavitelli secondo il 777 sono 7. Ma conto più di 13 barche. Il nostro faro più potente ha pensato bene di andare in corto a metà ispezione della baia, per cui ci restava una pila a led con portata modesta e non sono sicuro del numero di barche. In queste condizioni individuare un posto per ormeggiare non è pensabile: decido di andarmene subito. La notte è serenissima e piena di stelle, ma non c’è luna ed io voglio un ormeggio sicuro anche dal mal tempo. Di notte preferisco di gran lunga dormire tranquillo.
Arriviamo ad Olib all’incirca alle 22. Gavitelli tutti presi, naturalmente, e porto gremito. Ma come speravo il traghetto delle isole fa sempre sosta notturna al molo , e quindi alla peggio possiamo sempre affiancarci a lui come ho già fatto una volta tanti anni fa. Bene, una buona notizia.
Quindi il giro attorno alla testa del molo per vedere la situazione all’interno del porto. Tra luci del paese e luci delle stelle ci si vede abbastanza bene. Si vede bene il fondale che è a 3-4 metri di profondità.
Alla testa del molo interno era ormeggiato un ketch di Venezia. Ancora a poppa, prua ad un paio di metri dalla testa del moletto, e un gommone per passare dalla barca al moletto.
Perfetto, tutto come speravo. Do fondo con ancora a circa 30 gradi dalla testa del moletto lontano un 25-30 metri su fondale di forse 3 metri. A poppa una cima ci assicura a circa 5 metri dalla testa del moletto, ed un paio di parabordi proteggono le fiancate del ketch dalle nostre alette.
Alle 2230 siamo a terra e cerchiamo qualcosa da mangiare: il ristorante Anfora è ancora aperto pronto a rifocillarci.
Su Google Earth il nostro percorso è di oltre 45 miglia di cui oltre 25 fatti di bolina. Una lunga giornata a cui è seguita una tranquillissima notte. Alle 6 apro per un secondo un occhio quando il traghetto molla gli ormeggi .Al mio risveglio alle 7 il Ketch se n’era già andato senza svegliarci.
Olib mi piace sempre di più.
Da tenere presente che:
-se non si arriva ad un porto entro diciamo le 1630 potrebbe essere difficile trovare posto almeno ai gavitelli in piena stagione. Questo vale sicuramente per l’Istria, per Ist e per altre località evidentemente di moda
-l’area per ancorarsi a Ist a nord del molo è stata ridotta molto avendo allargato l’area destinata ai bagnanti
-Nella zona di Zapuntel almeno in agosto non è così scontato trovare posto ai gavitelli nella baia a sud di Ist. Non ho mai visto tanto affollamento.

È stato un piacere grandissimo, sopratutto perché inaspettato.
Questa estate ho seguito tantissimi dei tuoi consigli e per questo ti ringrazio anche qui.

Gongolo

Rosico