Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
Oggi è 19/04/2024, 21:03

Tutti gli orari sono UTC +1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3 messaggi ] 
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Tre giorni a Trogir
MessaggioInviato: 04/09/2015, 16:47 
Non connesso

Iscritto il: 19/09/2014, 10:48
Messaggi: 420
Credo sia la prima volta in vita che passo tre giorni nello stesso posto durante una crociera.
La mia religione dice: ogni sera in un posto diverso e direi che finora ho cercato di rispettare questa regola. Ma stavolta non si poteva proprio fare diversamente.
Avevamo passato la notte a Veli Dvernik, un posto veramente piacevole con un’atmosfera d’altri tempi. L’idea era: se c’è vento facciamo una puntata a Vis e poi ritorniamo verso casa, se non c’è tanto vale dedicarsi a visitare i paraggi. Dato che c’era bonaccia totale stavamo costeggiando il lato sud di Dvernik Mali cercando di capire da fuori se il piccolo mandracchio avrebbe avuto posto sufficiente per noi. Non avevo neanche consultato il 777 ,eravamo semplicemente in modalità: curiosi che bighellonano qui e lì.
Sentiamo un improvviso TRRACK un rumore nuovo e non troppo forte.
-cosa sarà stato ? -dice Graziella sospettosa.
Mi guardo intorno e non vedo niente di niente.
-boh, non vedo niente. Freghiamocene
Dopo pochi secondi RRACK. Meno forte di prima. Non lo posso ignorare, veniva dalla zona dell’albero. Guardo con maggiore attenzione…
-zzzooo! La base dell’albero si è spostata!
Spengo il motore, ammainiamo la randa e ispeziono la piastra di acciaio inox su cui normalmente la base d’albero è appoggiata: al centro c’è un foro di 10 mm di diametro su cui è infilato un perno di bronzo. Quel perno è tranciato netto a filo della piastra. La base dell’albero è scivolata in avanti di 8-10 centimetri!
Il nostro albero è rotante. Il suo piede è una semisfera di 22 mm di diametro che ruota in una specie di tazza di bronzo. La tazza è appoggiata sulla piastra di acciaio e sta ferma , anzi dovrebbe stare ferma, grazie al famoso perno da 10 mm. Solo che adesso il perno è tranciato.
Per ripararlo dovrei disalberare. Lo posso anche fare in autonomia, visto che la barca è carrellabile ed a bordo ho tutto quello che serve per disalberare. Naturalmente a patto che ci sia quella tazza di bronzo sulla quale l’albero possa appoggiare e ruotare. Quindi niente da fare. Bisogna sollevare l’albero: occorre una gru o una torre per alberare. Io poi ho una barca larga sei metri e mezzo. Mica tutte le gru hanno un braccio così lungo da arrivare sopra il mio albero.
Quindi occorre un marina o un cantiere ben dotato. Devo andare a Trogir distante circa 12 miglia.
Assicuro con cime la base dell’albero come meglio posso: non sarò in grado di bloccare ogni movimento, ma spero di essere in grado di guidarlo: voglio che non scivoli di lato, e se deve andare da qualche parte, meglio che scivoli in avanti. Poco più avanti c’è l’osteriggio e spero che la sua cornice aiuti a fermare lo scivolamento: se passa oltre non voglio pensare a quello che capiterebbe alla barca e magari al timoniere.
Per fortuna è presto: è poco dopo le otto di mattina. Il mare è piatto e la brezza, se abbiamo fortuna, non monterà prima di mezzogiorno. In ogni caso noi avremo brezza ed onda di spalle e questo aiuterà.
Mentre andiamo chiamo tutti i marina della zona: Vinisce, Marina, Aci Marina a Trogir. Tutti mi dicono: aspetta, che chiediamo al marinaio di servizio. Poi richiamano. Niente da fare, le loro gru sono piccole. Ma all’ACI mi dicono chiama Marina Seget: hanno una gru che va bene per te.
Marina Seget non risponde né al telefono né al VHF.
A mano a mano che ci avviciniamo a Trogir il traffico dei motoscafi aumenta e con loro le onde. Le ho provate tutte per cercare di ridurre lo sballottamento causato da quelle onde. La cosa migliore era fermarsi. Ma come avremmo mai raggiunto la nostra destinazione? E così abbiamo accettato di vedere a poco a poco l’albero continuare a scivolare verso l’osteriggio. Per fortuna lì si è fermato, a circa 25-30 cm da dove avrebbe dovuto essere. Per precauzione ho chiesto a Graziella di restare sempre in cabina durante tutto il percorso.
Finalmente quando siamo ad un miglio da Seget al VHF mi rispondono e dicono di venire avanti. Marina Seget è un posto per barche di ricchi e molto ricchi. C’era un intero pontile dove la più piccola era forse 20 metri. Si vede anche dalla gru che è un posto caro: la gru ha uno sbraccio di fino a 9 metri. Ma quanto costerà una gru così?
Per precauzione avevo taciuto della nostra dimensione per evitare il rischio che mi facessero storie. Siamo entrati e ci siamo ormeggiati vicino alla gru. Era mezzogiorno e la brezza stava cominciando. FIUUU! Giusto in tempo. Ha soffiato fresca fino a sera, ma noi eravamo ormai al sicuro all’interno.
Scopriamo che non ci rispondevano al telefono perché l’ufficio era chiuso: festa nazionale. La Croazia si era “liberata” dalla Serbia un po’ di anni prima. Per oggi dobbiamo prendercela comoda.
La sera, appena la temperatura cala un po’ un ragazzo del marina ci da uno strappo fino a Trogir. La città è bellissima, un pezzo di civiltà veneziana in terra Illirica. E’ uno dei siti Unesco. Ha un solo problema è troppo piena di turisti, cioè di gente come noi. Ogni porta è un negozio di carabattole o un ristorante, l’atmosfera comunque è piacevole. Non manca niente, neppure lo struscio davanti alle barche ormeggiate lungo la riva della città vecchia. In particolare c’è una barca a vela: Bella Ragazza un 43 metri sotto alla quale tutti vogliono farsi fotografare.
Mangiamo cibo ordinario lungo la riva pagando un prezzo non irragionevole. Cambiamo a 7,48 un eccellente cambio, il migliore tra quelli offerti dai banchetti privati. Torniamo al marina con il taxi boat.
La mattina scopriamo che neppure oggi è possibile fare la riparazione: la gru è giù prenotata per altri lavori, i tecnici che devono fare il lavoro devono venire da Split (ma quanto costeranno questi tecnici?).Ma almeno ricevo la promessa che domani alle 9 la gru è per noi. Ed il lavoro si farà.
Come passare la giornata? Potremmo prendere una della barche che fanno visitare i dintorni ai turisti.
Ieri sera abbiamo visto un sacco di banditori di questi tour e fare i turisti normali è un’esperienza da fare, prima o poi. Prendiamo il taxi boat che ci scarica davanti alla banchina delle barche dei turisti. Ma arriviamo dopo le nove e sono già partiti tutti. Beh, ma noi possiamo sempre affittarci un barchino: ce n’è rimasto giusto uno solo, ha un 5 hp, ha il tendalino e costa 90 kn tutto il giorno. Che vogliamo di più? A noi, a noi.
Il ragazzo ci dice, ok vado a preparare il barchino, faccio benzina ed arrivo qui tra mezz’ora. Bene, potremmo fare un giretto, ma fa un caldo boia. Meglio aspettare sotto gli alberi. Passa un’ora passa un’ora ed un quarto ad infine vediamo il nostro ragazzo con la nostra barca che traina un’altra barchetta uguale.
Poi ci spiega. Scusate tanto il ritardo, ma il motore dell’altra barchetta ha grippato, lui deve dare la nostra barca all’equipaggio che è rimasto appiedato e a noi lui restituisce le nostre 90 kn.
Fine delle nostre ambizioni di esploratori.
La sera scegliamo con cura un ristorante con solida tettoia e ci mettiamo in un tavolo piuttosto centrale giusto sotto ad un ventilatore. Fa un caldo terribile, ma c’è un grande cumulo nembo seminascosto nella foschia e non vorrei…..
I siamo seduti da pochi minuti e viene giù una specie di diluvio universale. L’acqua ruscella giù dalla tettoia, in strada sguazzano i ritardatari e si accalcano all’ingresso della tettoia: tutti i tavoli sono occupati, ma vien giù un’iradiddio ed i camerieri non se la sentono di cacciare nessuno. Semplicemente il servizio si arresta mentre noi beviamo tranquilli.
Avere una idea della evoluzione meteo aiuta, talvolta.
Dura neanche mezz’ora, tanto che dopo cena la temperatura è tornata quella di prima, come se niente fosse successo e noi ce ne stiamo un bel po’ in giro rifacendo la visita della città. Ne vale proprio la pena.
Il terzo giorno alle nove si presentano i tecnici: padre e figlio. Per prima cosa svitano la piastra di acciaio su cui appoggia il piede d’albero. Poi in pochi minuti imbragano l’albero e l’operatore della gru lo solleva. Vediamo finalmente la famosa tazza di bronzo.
Discussione tecnica su come fare una riparazione. Io propendo per un lavoro fatto bene che mi dia sicurezza anche per il futuro. Loro mi dicono che non hanno tempo, faranno un lavoro che spero mi permetterà di arrivare a Monfalcone, ma non possono fare di più. Per convincermi dicono: guarda che quella gru costa 100 euro l’ora. Vedendo la gru non è neanche troppo cara. Accetto perché non ho alternative.
Il conto del marina è stato di 840 euro, dieci mesi di pensione di Graziella. Non mi lamento perché poteva andare molto peggio: se l’albero fosse caduto, sai che danni? E se la base si rompeva il giorno prima, quando abbiamo fatto circa 30 miglia tutto con vento portante? E chi lo dice che non poteva , cadendo, mirare alle nostre teste? Tutto sommato è andata bene e Trogir continua a piacerci.


Allegati:
Commento file: Bella Ragazza 43 metri di barca. Mica bruscolini
bella ragazza.jpg
bella ragazza.jpg [ 183.87 KiB | Osservato 3337 volte ]
Commento file: Magna Sionere a Marina Seget in attesa di riparazione
2015-08-06 16.13.52.jpg
2015-08-06 16.13.52.jpg [ 1.62 MiB | Osservato 3337 volte ]
Commento file: il piede d'albero scivolato in avanti fino all'osteriggio
2015-08-05 17.54.42.jpg
2015-08-05 17.54.42.jpg [ 1.68 MiB | Osservato 3337 volte ]
Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Tre giorni a Trogir
MessaggioInviato: 05/09/2015, 8:45 
Non connesso

Iscritto il: 14/11/2009, 10:43
Messaggi: 516
Grazie per la piacevole lettura... riesci davvero a mantenere la calma come nel testo ? ;)
Se mi permetti mi sarebbe utile qualche commento tecnico ...
Ti sei dato una spiegazione sull'improvvisa rottura con mare calmo ? Correnti galvaniche dimensioni perno ?
La riparazione in cosa è consistita ? sostituzione perno ?
Scusa l'ignoranza cosa serve un piede rotante ? è utile solo per il disalbero ?
Poi una richiesta personale: nel mio piede non rotante mi dicono che in origine c'era un solo perno passante centrale credo 10 mm inox . Il precedente proprietario ne ha aggiunto uno ma temo produca sollecitazioni sgradevoli, cosa ne pensi ?
L'albero è di 9 mt e di solito per alberare uso la gru :oops: :twisted: sorvoliamo ....
Aggiungo una foto vecchia con la precedente zeppa, ora metto alle volte un perno alle volte due e fino ad ora ha tenuto


Allegati:
DSC00089.JPG
DSC00089.JPG [ 370.91 KiB | Osservato 3308 volte ]
DSC00084.JPG
DSC00084.JPG [ 571.72 KiB | Osservato 3308 volte ]
Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Tre giorni a Trogir
MessaggioInviato: 05/09/2015, 15:38 
Non connesso

Iscritto il: 19/09/2014, 10:48
Messaggi: 420
gtfarm ha scritto:
Grazie per la piacevole lettura... riesci davvero a mantenere la calma come nel testo ? ;)
Se mi permetti mi sarebbe utile qualche commento tecnico ...
Ti sei dato una spiegazione sull'improvvisa rottura con mare calmo ? Correnti galvaniche dimensioni perno ?
La riparazione in cosa è consistita ? sostituzione perno ?
Scusa l'ignoranza cosa serve un piede rotante ? è utile solo per il disalbero ?
Poi una richiesta personale: nel mio piede non rotante mi dicono che in origine c'era un solo perno passante centrale credo 10 mm inox . Il precedente proprietario ne ha aggiunto uno ma temo produca sollecitazioni sgradevoli, cosa ne pensi ?
L'albero è di 9 mt e di solito per alberare uso la gru :oops: :twisted: sorvoliamo ....
Aggiungo una foto vecchia con la precedente zeppa, ora metto alle volte un perno alle volte due e fino ad ora ha tenuto

1) Calmo ?beh, c'era calma piatta. avevo tutto il tempo di pensare. Ero molto in ansia, ma c'era modo di ragionare.Se ci fosse stata onda l'unica era riparare in porto e poi farsi aiutare da anime buone e disalberare sul posto.Ci avevo pure pensato.Io di mio non sono uno calmo, anzi sono un impaziente cronico.Ma non mi spavento facilmente:sono abituato per via di lavoro ad affrontare situazioni complicate
1.1) la spiegazione della rottura con mare calmo: puro culo in dose esagerata.Nessuna corrosione elettrolitica(tra l'altro il bronzo è più resistente dell'acciaio elettroliticamente parlando) si tratta solo di fatica dei materiali: 12 anni di botte anche violente e o prima o dopo... L'errore è stato nel non pensarci. Ma anche ispezionandolo prima di rialberare non avrei potuto vedere niente.
2 per riparazione sono stati saldati alla piastra 3 perni da 6 mm di diametro lunghi circa 15 mm di acciaio disposti a 120° attorno alla tazza di bronzo. Io avevo chiesto di forare la piastra in corrispondenza della posizione dei perni, inserire i perni nella piastra e poi saldarli. perchè saldarli senza avere fatto una sede adeguata non mi dava sicurezza.Ma in cantiere non volevano perdere tempo con me.
3 l'albero è rotante perchè ha un profilo alare lungo circa 25 cm e largo circa 7. E' come l'albero di un classe A, ma più grande e pesante. Pesa circa 80kg .La semi sfera serve come fulcro di rotazione sia quando disalberi e sia e soprattutto quando si orienta l'albero contro il vento.
4 fossi in te ripristinerei il piede d'albero come lo aveva previsto il cantiere. Poi ogni anno dai un'occhiata al perno e lo cambi prima che ti venga il dubbio se è il caso di cambiarlo.


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3 messaggi ] 

Tutti gli orari sono UTC +1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group
Traduzione Italiana phpBB.it