Finalmente ho anch'io qualcosa da scrivere in questa sezione,ben inteso nulla di lontanamente paragonabile alle meravigliose avventure di margutte,paddy,joc ecc.ma tant'è,in particolare questo racconto e' in realtà un non racconto con l'unico scopo di condividere le emozioni provate dal sottoscritto durante la prima uscita padre e figlio con la nostra barchetta ⛵ .
Quindi eccoci io e Andrea mercoledì 12 agosto di buon mattino ma non troppo in macchina direzione lago maggiore,dico non troppo perché la prima tappa sarà Laveno presso l'autorità lacuale dei laghi maggiore Varese Comabbio ecc. un vero manifesto di semplicità,ingenuamente penso che si tratterà di poca cosa roba di 5 minuti devo solo prendere le targhe per la navigazione,la parte burocratica ho potuto sbrigarla da casa quindi farò presto penso....ma penso male infatti scopro che sono riusciti a perdere le targhe durante il periglioso viaggio dal cassetto che le contiene al faldone con la mia pratica.
Panico ,stai a vedere che ci dicono di tornare un'altra volta e infatti lo dicono ma la mia reazione gioiosa induce il responsabile del responsabile della responsabile a più miti consigli e dopo solo 2 ore me ne vado con le targhe nuove...
Piombiamo a Lisanza che è ormai ora di pranzo il poco vento presente ci induce a prendercela comoda in ogni caso è deciso si esce a costo di smotorare ;alla fine usciamo con già la randa issata e il fiocco ingarrocciato e puntiamo il centro del lago a caccia dei pochi refoli che segnano la superficie riusciamo così a navigare a vela per quasi 5minuti prima della patana totale e così mentre il nostromo cerca riparo e refrigerio in ogni dove,il comandante rimane vigile con lo sguardo speranzoso verso sud dove sul basso lago si vede una linea scura.....forse sta entrando l'inverna.
Si si è così già si vedono le prime vele che prima apparivano dipinte muoversi e sbandare,stai a vedere che arriva pure gagliardo penso....gli dei della vela ci fanno la grazia e dopo poco un meraviglioso vento da sud ci investe e si stende su tutto il lago.
E' una figata pazzesca ci saranno 8 nodi con qualche raffica a 10 la barca accelera con grande facilità confermando le sue doti di scafo molto veloce sulle andature di lasco mentre soffre la bolina stretta ,intanto ce la godiamo scorrazzando un po' verso Arona un po' verso Angera.
Le condizioni davvero ideali portano in un amen ad avere il lago costellato da decine di vele e pochi motoschifi iniziano così dei feroci (più o meno) ingaggi ovviamente anche noi non ci sottraiamo e per non farci mancare nulla ci mettiamo paralleli e leggermente sottovento a un comet26.
Siamo di bolina larga verso arona ci difendiamo cercando di tenere una rotta più poggiata ma ovviamente non c'è storia dopo 1 miglio il comet ci ha distanziato di 150/200 mt e tornano verso Angera,li seguiamo voglio vedere quanta differenza c'è al lasco e sorpresa delle sorprese siamo molto più veloci noi tanto che li passiamo ad Angera,mi sa che la cosa non dev'essere piaciuta, se ne vanno verso il porto asburgico.
E' ora il turno di Andrea alla barra il piccolo dimostra di essere portato e riesce a timonare correttamente tanto che ci lanciamo e proviamo la sua prima virata in assoluto che viene discretamente bene...nel frattempo il papà ha gli occhi gonfi di soddisfazione e inevitabilmente il pensiero corre a questi 6 anni passati a costruire la barca sognando questi momenti come stimolo per non mollare .....insomma ci manca tanto così che mi metto a piangere e trovo anche la risposta alla domanda che la mia signora più di una volta mi ha fatto in questo periodo: Ne valeva la pena?
Assolutamente si....
Ormai sono le18.30 passate il vento non molla io vorrei continuare ancora ma il programma prevede nuotata mistica pizzata finale non posso rovinare ad Andrea i suoi piani,quindi ammainiamo e rientriamo in porto dove troviamo un geniale motoschifaro ormeggiato appena fuori dal porto con relativa cima a terra per tenere fermo lo scalda bagno ,soltanto che la cima a terra in realtà e' abbittata alla mia bitta sul pontile ....
Ma sta gente nasce così o ci diventano? Tant'è mentre mi sento gli smadonnamenti del tipo sull'arroganza dei velisti incazzato come una biscia vado ad ormeggiare e qui metto a frutto la mia inesperienza in fatto di atterraggi arrivo troppo veloce e con la prua troppo verso il fingher cerco di evitare il disastro con il motore a marcia indietro e il timone portando la poppa a sfiorare lo spigolo del pontile riuscendo così ad acchiappare al volo la bitta fermando la barca ⛵ un salto e dal pontile sposto agevolmente Tortuga posizionandola come si deve...siamo salvi possiamo terminare l'ormeggio ma io non sono affatto contento la prossima volta dovrò gestire la cosa con più calma.
A seguire una bella nuotata pizzata corroborante non prima di aver tranquillizzato la mamma della creatura nonché moglie che dandoci certamente x affondati mancava solo che chiamasse i marines...questa si che è fiducia.....ah no e' solo telefono spento strano non mi capita mai...
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