Marinai di Terraferma

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Un tranquillo sabato pomeriggio
MessaggioInviato: 14/07/2015, 9:23 
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Iscritto il: 10/04/2013, 13:35
Messaggi: 306
Località: Padova
Non avevamo nessun tipo di programma per il fine settimana così mi sono messo sabato mattina alle sette e mezza con poca voglia a pulire quei maledetti frangisole del soggiorno saranno almeno duecento lamelle da passare con la spugna una ad una, mi ci vogliono quattro ore, in barca farei in quel tempo una ventina di miglia, sotto il cotrollo ferreo di mia moglie arriva mezzogiorno, pranziamo e dopo avere bevuto mezzo litro di vino fresco e frizzante, mi sono sdraiato nel divano per fare meritata pennica, sono circa le 15,30 mia moglie mi batte sulla spalla e mi dice: "andiamo a fare un giro in barca magari a dormire al bacan"? Cosi con la spalla indolenzita per lo sforzo precedente ed il pensiero vacuo misto sonno dovuto all'alcol guardo mia moglie con aria interrogativa, (così per la cronaca per andare in barca noi dobbiamo programmarla almeno due giorni prima).
Dopo avere ricevuto conferma che non avevo capito male salto su dal divano come un gatto focalizzo i punti strategici della casa dove sono imbucate le diverse cose da portare tra cui l'anemometro che accidenti l'ultima volta l'avevo lasciato a casa e in tempo record mezzora, carichiamo il tutto macchina e partiamo.
Arriviamo al circolo, c'e' scirocco, bene dico cosi ci facciamo un bel traverso, peccato per l'umidità, non so come mai ma ogni volta che decidiamo di andare a dormire in quel posto c' e' sempre questo mix letale, umidita e zanzare il sabato poi ci devi aggiungere ragazzi carichi di birra che pisciano e ruttano intorno alle due di notte.
Mi sembra strano partire alle cinque del pomeriggio l'ora che di solito torniamo, Armiamo la barca e la variamo, finalmemte in acqua puntiamo dritti Murano per passarlo sottovento tanto la marea e' alta e possiamo passare fuori dai canali, arrivati in prossimità' dell'isola mi viene un'idea: perché non andiamo a mangiare in quel ristorantino a Venezia in quella calle carinissima dove si mangia tanto se si spende poco? Presto fatto facciamo una virata vigorosa sentendo già il gusto del pesce in bocca visto che la cena doveva essere si del pesce ma sarebbe stato pasta al tonno in scatola tirato su dalla dispensa di casa all'ultimo momento.
Arriviamo così al risorantino, non troviamo posto sulla riva ma nel giardino interno, poco male ci sediamo e nel frattempo i tavoli si riempiono di stranieri che iniziano a mangiare, dalle portate sembra vogliano finire tutto il pesce dell' adriatico, alla fine aspettiamo due ore, mangiamo male e paghiamo molto ma il morale e' alto, finche' torniamo alla barca essendo già buio senza luna dico tra me e me speriamo che funzioni la luce bianca che ho provato mille volte a casa, in ufficio, in macchina , mai in barca essendo per me tutto quello che e' elettrico magia nera, per fortuna funziona.
Usciamo dalla calle, mi rendo conto che navigare di notte senza luna nei canali non e' cosi facile, non l'ho mai fatto e trovare dei punti di riferimento in mezzo a tutte le luci che circondano la laguna mi disorienta pero' e' fantastico.
C'e' una brezza leggera al traverso, con randa e fiocco andiamo a tre quattro nodi.
Ripercorro a memoria le posizioni del faro di murano rispetto alla bocca di porto dove dobbiamo dirigerci sono fiero della luce bianca, ma dopo un po mi da fastidio, essendo volante prima la attacco al candeliere di poppa, poi dopo le osservazioni sempre pronte di mia moglie cambio posto la attacco alla fine del boma ma la luce negli occhi mi da fastidio e ci vedo poco la riporto al candeliere di poppa mi moglie mi rimprovera cosi "ma non puoi stare fermo un'attimo??" vorrei navigare al buio ma oggettivamente fare questo in laguna vuol dire rischiare.
Passato murano trovo il bivio dei canali spero di prendere quello giusto ed inizio ad avere qualche dubbio del mio orientamento notturno.
Prendo cosi' l'ipad per capire se sono nella giusta direzione finche lo accendo e apro navionics mi ritrovo lungo la mura che porta alla nostra meta in modo inequivocabile,
Arriviamo cosi in questa minuscola darsena pubblica alle 23,30 ci ormeggiamo in un posto lasciato libero.
Andiamo alla fontanella per le abluzioni serali poi messe a letto le bambine con mia moglie andiamo a berci una birra a duecento metri dove c'e' questo mitico bar sulla spiaggia detto ai "tedeschi" con vista sul lido e Venezia, svuotati i bicchieri andiamo a dormire.
Alle tre o quattro di notte come al solito arrivano i ragazzi dal bar a riprendersi le piccole barche con cui tornano a casa e come al solito pisciano e ruttano come un carosello.
Il mattino successivo usciamo dall'ormeggio per portarsi sulla spiaggia adiacente, arriviamo in due minuti caliamo l'ancora filando tutta la cima arriviamo letteralmente con la poppa della barca a due metri dalla sabbia in trenta centimetri di acqua penso tra me e me che forse nessuna città al mondo si possa fare una cosa del genere comunque il blue djiin fa una gran bella figura tra i cofani e tope (qua' si chiamano cosi certe tipi di barche) ancora una volta sono soddisfatto di avere una pancia liscia.
Facciamo colazione con latte e biscotti nel frattempo la spiaggia si popola di famiglie con gazebo quattro metri per quattro e ombrelloni di tutti i colori mi sembra di vedere le tipiche spiagge anni settanta con tre generazioni al mare, figli genitori e nonni tutti insieme con tonnellate di cibo che chiacchierando tranquillamente passano la domenica, la cosa mi piace mi da senso di famiglia all'italiana, noi come loro mangiamo e beviamo in continuazione sotto in tendalino rispolverato dall'anno scorso, all'una facciamo la pasta con i sughi pronti.
Alle 17,00 partiamo per il ritorno, in un'ora e mezza siamo al circolo, alata la barca troviamo gli immancabili Giorgio e Graziella, ci parliamo del loro Trimarano/missile e delle loro future vacanze in Croazia , mi si stringe il cuore in quanto noi non andremo da nessuna parte, salutati passiamo al circolo dei canottieri per berci una birra fresca e per prendere delle polpette calde che Aurora e Virginia adorano, io ne assaggio un pezzettino hanno lo stesso sapore di quelle che faceva mia madre tanti anni fa e le mangiavo con la stessa voracità di mie figlie.
Mi piacciono questi fine settimana.


Ultima modifica di mauvira il 14/07/2015, 22:24, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Un tranquillo sabato pomeriggio
MessaggioInviato: 14/07/2015, 9:48 
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Iscritto il: 17/11/2009, 12:30
Messaggi: 2171
Località: Ponsacco (pi)
Bel racconto e bella famiglia, si sente che state bene insieme.

Speriamo che queste occasioni si ripetano sempre più spesso.

BV

_________________
Lorenzo


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