Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 20:46 
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Sto leggendo dello strallo cavo...
A me pare, in sostanza, che la canalina del mio profurl c260 sia come uno strallo cavo. Quindi potrei liberare la canalina dove passa la drizza, issare con drizza da in testa albero. Perdere la possibilità di ridurre, ma avere due canaline libere e poter issare un fiocco piccolo, ancor prima di ammainare il genoa.
Allegato:
c260.JPG
c260.JPG [ 3.7 KiB | Osservato 2586 volte ]

Parecchio interessante. Però due cose:
- io sono sempre stato convinto che il principale difetto di un rollafiocco fosse che l'attacco del vento alla ralinga, invece di essere il più sottile possibile e il più flessibile possibile (catenaria), fosse piuttosto spesso (male per il vento che arriva) e rigido (male per la catenaria). Immagino quindi che gli stralli cavi veri e propri siano di diametro molto inferiore del mio estruso. O no?
- per issare il fiocco sulla seconda canalina ancor prima di ammainare il genoa occore avere due drizze, io penso di non averle :(

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 20:54 
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Il tufluf è cosa buona in regata, ma non è così fomdamentale, personalmente armerei un fiocco sempre è farei cucire un cavo di sostegno a quel genoa per farlo diventare un code, come ti ha consigliato anche Tramp.
Ma in ogni caso non credere che la manovra sia facile per il prodiere e comunque richiede ovviamente due drizze e in giusta posizione, quella dello spi non va bene

Devo venire li con la fiamma ossidrica ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 20:58 
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Quando volete voi. Domani promette molto bene, domenica un po' meno. Domani però sono senza prodiere :(
Al Tramp non chiedo perchè so già che mi dice troppo poco preavviso. Ma che è colpa mia se delle previsioni a lungo termine non c'è da fidarsi?!? :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 21:03 
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Esco da l'influenza e domenica ho addestramento 118.
Mi ci vuole almeno un week end e lo devo sapere almeno una settimana prima perché devo prendere dell'attrezzatura in barca.
Non mi serve il prodiere, può darsi anzi che non so esca nemmeno se non alla fine. Sempre che rimanga qualcosa con cui uscire.

Possiamo fare il prossimo, arrivo sabato mattina in camper anche se piove va bene


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 21:19 
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Iscritto il: 26/08/2011, 19:33
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Facile.it! facile.it!
Ma io intendo una veleggiata per vedere come la porti tu! Io dopo le parole "fiamma ossidrica" ci vedo una faccina, tu cosa hai in mente?!? Ti ricordo che il drugo è in comproprietà, nessuno sale a bordo con un oggetto contundente senza il benestare della padrona...
Domenica prossima c'è regata, sentiamoci per il sabato...

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 21:40 
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Uff. Vogliono operare e poi chiedono se sarà doloroso.
Prima comunque devo fare la TAC quindi un giorno non mi basta


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 10/01/2015, 14:38 
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Iscritto il: 19/11/2009, 21:19
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NeXuS ha scritto:
Daino ha scritto:
@nexus: lungi da me voler dubitare di quello che affermi, ma sei sicuro di non essere stato in una situazione tipo tra due onde? Intendo dire, quando l'onda sottovento tocca la crocetta, magari la barca è ancora piuttosto lontana dai 90, e magari l'onda sopravento contribuisce ad avere comunque buona parte di timone e deriva immersi, può essere?

Sinceramente non ho dietro un goniometro quando succedono queste cose, ma quest'estate quando arrivò la raffica eravamo in calma piatta, quindi niente onde... Laura ed io siamo rimasti per un paio di secondi in piedi sulla parte verticale della panca del pozzetto ed ho visto perfettamente la deriva che usciva dall'acqua.... poi se erano 89° o 91° non so ;) Però non è stato divertente :roll:

Nexus, vuoi dire che sei arrivato ad una situazione tipo questa? (vedi immagine sottostante).
Se volete, qui trovate il link al filmato del test di ribaltamento, e' interessante http://lamiabarcabrezza22.myblog.it/201 ... ezza-22-2/
Allegato:
imm_ribaltamento-1-1024x528.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 10/01/2015, 14:55 
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Iscritto il: 18/10/2011, 23:36
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Oh ma ci godete a rimembrar situazioni spiacevoli?!! :?
Direi di sì, io ero molto a poppa e mi sono tenuto al bottazzo sporgendomi fuori (tipo scuffia con deriva), ma è stato un attimo, la barca ha orzato di brutto e si è tirata su subito... La bandiera di cortesia sulla crocetta era bagnata! Ricordo bene la grande quantità d'acqua che è entrata lateralmente in pozzetto.....


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 10/01/2015, 17:03 
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Iscritto il: 19/11/2009, 21:19
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Nexus, non ti lamentare. Anzi, tu che sta sempre in mezzo alle situazioni estreme, vatti a leggere anche questo articolo, molto interessante a proposito di scuffie di piccoli cabinati. http://lamiabarcabrezza22.myblog.it/201 ... -migliora/ e possibili suggerimenti.

Comunque credo che sia veramente molto difficile arrivare ai 90° ed una inclinazione tipo quella della figura seguente a me sembra gia' tantissimo. (Credo che l'accortezza di tenere cazzata a mano la scotta della randa in modo da lasciarla al momento di uno sbandamento estremo sia gia' sufficiente per evitare situazioni spiacevole).
Allegato:
Deltania heeling.jpg
Deltania heeling.jpg [ 264.67 KiB | Osservato 2533 volte ]

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 10/01/2015, 17:44 
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In condizioni serie, ma non eccessive, valutabili fra i 25 e i 30 nodi, per un 6 metri la foto di brontolo è più o meno il limite, certo non piacevole, a quel punto infatti le vele sono quasi completamente coperte dallo scafo e la deriva ha perso totalmente la funzione di contrasto allo scarroccio. In assenza di elementi esterni, onde o equipaggio, che intervengono nel sistema, è decisamente improbabile andare oltre. Lo scafo per per le sue forme più piene a poppa sarà portato a ruotare per effetto del vento fino a mettere la prua nel suo letto e, conseguentemente a raddrizzarsi.
In quella posizione, ma anche ben oltre, la deriva non può rientrare, sicuramente non prima di aver superato di gran lunga i 90°, nella foto è forse a 50.
Gli elementi esterni che possono entrare in gioco sono il vero problema, un'onda in quelle condizioni può sdraiare e capovolgere la barca in equilibrio stabile, ma sicuramente precario; ancor più può l'equipaggio che cadendo sulle vele o sull'albero o anche solo aggrappandosi sottovento più aggiungere al sistema un peso facilmente superiore a quello della zavorra. Così si sono rovesciati il Viko tedesco e quello sul Verbano.

Il blocco della deriva è sicuramente un opzione, ma io non credo sia necessaria nelle nostre navigazioni, aggiunge anzi una manovra in più con conseguenti problemi di bloccaggio e difetti di funzionamento. Ritengo invece sia fondamentale conoscere la barca e imparare quali sono i suoi limiti, ma soprattutto quali sono i propri. In ultimo se ci si trova in mezzo c'è sempre il motore e potendolo prevenire il bar ;)


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