Marinai di Terraferma

Questo è l'anno del campeggio, inutile addurre scuse di recessione, mancanza di soldi, problemi, … sono 7 anni che la casualità ci impone di alternare vacanze in barca con quelle in camper/tenda. Così cediamo al fato e organizziamo il glorioso Safaryway: Ford Transit, 2.5 diesel, 5,10 metri fuori tutto, che da oltre un ventennio accompagnia tutta la nostra famiglia ovunque in Europa.
Partendo con largo anticipo, anche se nel dubbio o speranza continuo a mantenere pronto il Viko, posso attrezzarlo al meglio. Per prima cosa scarichiamo tutto, ma proprio tutto quanto c'è a bordo, un'infinità di oggetti della famiglia al completo, dai miei genitori a mio fratello, dai cugini ad amici a cui lo prestammo, per un totale di 8 cassette di plastica di ciu poi solo 2 verranno ricaricate; tra le altre tolgo 2 tester, 5 rotoli di scotch, 4 mazzi di carte, 3 bottiglie d'acqua scadute e le catene da neve.
Così nell'ultima settimana prima della partenza, liberi dalle figlie impegnate nei vari campi scout, iniziamo a caricare tutto l'essenziale inutile a bordo. Per prima cosa montiamo il sarcofago sul tetto, il camperino ha le barre e la scala, ma chissà come mai non abbiamo mai usato il tetto; in realtà lo so: la mia gamba storpia mi rende difficile salirci e ho paura che il mio dolce peso possa sfondarlo, quindi lo monto davanti alla scaletta così da raggiunerlo senza salire completamente. Sul tetto vanno: giubbotti salvente, ancora, remi, … si portiamo la canoa gonfiabile, regalo ai miei di più di 10 anni fa e mai usata. Dietro sul portabici: la canoa e una bicicletta. Sulla scaletta, in posizione collaudata, le sdraio. Il resto è altrettanto collaudato, così nel gavone bombola ci vanno pinne e asciugamani da mare, nel gavone tecnico oltre alla canna, la corrente e le zeppe, pinne e maschere. All'interno nei cassetti/armadi il vestiario, pochissime cose come se fossimo in barca. Il resto è occupato da generi alimentari, solo l'essenziale in Croazia costa tutto meno, e pentolame. Dietro al sedile del guidatore il BBQ e in mansarda tavolo, sedie e attrezzatura da notte.
Tutto ciò per minimizzare le "trasformazioni" da viaggio a stazionamento e da giorno a notte, che richiedono comunque un minimo di lavoro, in posizione notte dobbiamo fare il letto in quadrato e togliere tavoli e sedie che vanno in cabina o fuori.

Non è comodissimo, un 7 metri Iveco 3.8 TD sarebbe meglio, ma noi siamo anticonformisti e preferiamo così!

Arriva il lunedì e si parte. Il programma è dettagliatissimo. Il primo giorno dobbiamo arrivare da Zembo, tengo molto a questa tappa per rivedere la mia piccola e controllare se è ben tenuta
Due giorni con i nostri amici, poi... fine programma. Non c'è altro il resto sarà casualità.

Continua...

... Il viaggio scorre veloce, per quanto i 54 Cv del transit con sentono, in realtà non sembra di andar piano, senza quasi schiacciare l'acceleratore teniamo i 90 costanti, basta solo non accendere il GPS che invariabilmente indica 75 km/h, per diventare ancora più negativo se si accellera a 110, massima velocità dichiarata del mezzo, per i quali restituisce poco più di 85, il record invariato in discesa è stato 90.

Insomma si va piano

Ma lontano, infatti dopo nemmeno 3 ore siamo già sotto il muro, si proprio un muro, che ci separa dall'altopiano di Asiago. Ingrano, la quarta, la terza, la seconda e via su per i tornanti a 40 km/h, sempre di tachimetro. Dietro subito una bella coda felice e festante come sempre. Io però sono bravo e ogni volta che posso rallento ancora per far passare chi riesce, in realtà solo una Panda a metano ha avuto qualche difficoltà e ad un certo punto ho temuto che un ciclista mi tamponasse

Tanté arriviamo in cima e davanti a noi si apre questo piccolo eden. Rimango sempre stupito di quanto possano essere belle queste valli rispetto al grigiume in cui il 90% degli italiani vive: prati, paesini stupendi, natura rigogliosa e curiosa soprattutto i fenomeni carsici da ex "speleo" mi affascinano sempre.

Poche curve e una decina di km ed entriamo in Canove. Anche questo un bellissimo paesino, che avdevo già lungamente curiosato su google maps, tanté riconosco subito la piazza e l'insegna "recinzioni" mi indica senza ombra di dubbio la destinazione.

Siamo accolti come sempre, inutile dirlo, ma ci tengo perché ogni volta c'è sempre meno "timidezza" e questo per un MdT è motivo di orgoglio. Ogni volta siamo "più amici", ogni volta mi sento sempre più come a casa. Mi stupisco anzi, di quante poche volte si cerchi di fare questi incontri, estemporanei certo, anzi devono esserlo, ma fantastici!
Abbracci, presentazioni di chi non si conosce e dei luoghi sempre come fossero parte della famiglia. L'invariabile cordiale, nelle sue versione all'uva o al malto a seconda dei luoghi e delle occasioni, e poi via a ruota libera a raccontare, a ricordare, e, naturalmente, a parlare del forum. Forse più per quest'ultima cerco sempre di esserci ai raduni

... a dopo, ora pappa.

E poi ....

.... Metti anche le foto ??? .... che me le tiro su ?'

Arrivano. Oggi ho fatto pubbliche relazioni, con scarsi risultati

Bhe. Mangiato abbiamo mangiato, eccome se abbiamo mangiato! Grigliata da professionisti.
Poi la mattina di buon'ora, ci siamo mossi in comitiva verso Caldonazzo dove ho potuto provare una fantastica barchina

ma che belli sullo zef!

Divertente l'inizio del racconto. In effetti e' come se fossi su un cabinatino, magari senza bisogno dell'ancora.

bv